Gli incontri si caratterizzano per un taglio inedito, completamente interdisciplinare, allo scopo di promuovere il dialogo fra discipline diverse, su questioni di particolare attualità. Il diritto stesso può essere inteso come “una forma di letteratura”; a volte, invece, è un elemento all’interno di un racconto, mentre arte e letteratura possono anticipare/trattare temi e problemi con una libertà tale che la riflessione giuridica talvolta non può permettersi.
L’utilità di un approccio narrativo per comprendere complesse questione di rilevanza (bio)etica è ormai messo in evidenza anche dal dibattito contemporaneo. La letteratura, infatti, consente un’ampia possibilità di indagine delle tematiche bioetiche e biogiuridiche; l’immaginazione si rivela anticipatrice di molti nodi problematici che spesso trovano poi spazio nella realtà concreta e, al contempo, risulta essere un contesto di utile riflessione. Immergersi in una storia permette di allargare la prospettiva di analisi, calarsi nei personaggi e comprenderne le azioni sviluppa nei loro confronti un meccanismo quasi empatico.
In tal senso, nell’ambito di ciascun evento, la discussione si svilupperà attraverso la lettura/commento di un romanzo o di un altro testo di letteratura che abbia, in qualche modo, toccato alcuni temi di interesse bioetico. L’intento è quello di mettere in luce come la funzione ‘esplorativa’ – in questo caso – della narrazione (in generale, della letteratura e delle arti) consenta una maggiore libertà nella riflessione su tali questioni, considerando più scenari potenzialmente possibili.
Gli altri appuntamenti del ciclo di incontri sono previsti per venerdì 12 marzo alle 14.30, con Francesca Minerva (Università di Milano) e Matteo Cerri (Università di Bologna), per interrogarsi sul tema dell’ibernazione umana attraverso l’immaginazione di Don DeLillo con Zero K; giovedì 29 aprile alle 17, con Carmela Salazar (Università Mediterranea di Reggio Calabria) e Monica Mordonini (Università di Parma), per ragionare sulle implicazioni scientifiche, etiche e giuridiche dell’intelligenza artificiale, con il romanzo di Ian McEwan Macchine come me; giovedì 13 maggio, con Nicolò Scaffai (Università di Siena), Antonio D’Aloia (Università di Parma) e Alessio Malcevschi (Università di Parma) per riflettere sul concetto di sostenibilità e di ecologia, a partire dalle immagini delineate, nel corso del tempo, dalla letteratura. Sempre a maggio sarà presentato il libro Il diritto visto da fuori. Scienziati, intellettuali si interrogano sul senso della giuridicità oggi, curato da Maria Zanichelli del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Università di Parma, al quale parteciperanno il filosofo dell’Università della Calabria Daniele Cananzi e il giurista dell’Università di Firenze Orlando Roselli.
Tutti gli incontri, aperti sia alla comunità accademica sia alla cittadinanza, si terranno su Zoom e saranno in diretta Facebook sulla pagina del Centro Universitario di Bioetica.
Per informazioni: ucb@unipr.it – mariachiara.errigo@unipr.it
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