RIMINI – Presentato oggi in conferenza stampa ‘Casa Rimini’, il nuovo patto straordinario per le politiche abitative che si snoderà lungo il mandato amministrativo 2023-2027. Si tratta di un pacchetto di misure e risorse economiche, del valore complessivo di 30,6 milioni di euro, composto da una serie di azioni pubbliche e private, tutte con l’obiettivo di incrementare progressivamente il numero degli alloggi da mettere a disposizione delle categorie più fragili fino a una misura potenzialmente superiore di un terzo circa rispetto all’attuale disponibilità del patrimonio edilizio popolare. A regime si passerebbe dunque dalla disponibilità di quasi 2 mila alloggi a 2.700.
Si parte dall’adesione al ‘Patto per la Casa’ della Regione Emilia-Romagna, siglata martedì 29 agosto nella seduta di Giunta Comunale, e si arriva alla programmazione di nuova edilizia popolare, con la presentazione dei progetti necessari ad attrarre specifici finanziamenti statali e regionali.
Ecco le azioni in sintesi:
ll programma “Patto per la Casa Emilia-Romagna” costituisce l’avvio di una azione innovativa da parte della Regione Emilia-Romagna a cui ha aderito anche il Comune di Rimini per il sostegno della locazione finalizzata ad ampliare l’offerta degli alloggi in locazione a canoni calmierati.
Il target di riferimento è costituito dalla cosiddetta ‘fascia intermedia’, composta da quei nuclei familiari che non sono nelle condizioni di accedere a soluzione sul libero mercato (causa la rigidità e restrizione dell’offerta di abitazioni, di cui si è detto), ma che allo stesso tempo non possono accedere all’edilizia residenziale pubblica, non possedendone i necessari requisiti socio-economici. Il programma ha un duplice obiettivo:
– favorire l’immissione di nuovi alloggi sul mercato della locazione a canone calmierato, anche attraverso il riuso del patrimonio edilizio esistente non utilizzato;
– incentivare la formazione di soggetti in grado di gestire la locazione di tali alloggi, sia sotto il profilo immobiliare che sotto quello sociale.
L’obiettivo di ampliamento del patrimonio è prioritariamente ricercato attraverso l’individuazione di patrimonio abitativo esistente, pubblico o privato, attualmente non utilizzato e potenzialmente disponibile per la messa a disposizione per politiche di affitto calmierato.
Il Comune si avvarrà di un’apposita Agenzia per la locazione – costituita presso ACER – per la gestione immobiliare e la gestione amministrativa delle locazioni. I soggetti gestori/proprietari riceveranno complessivamente, per ogni alloggio effettivamente locato, agevolazioni tributarie (riduzione Imu) oltre a contributi per interventi manutentivi, garanzie e spese legali e di gestione del contratto (fino ad un massimo di 12.000 euro per tutta la durata del contratto).
Precisamente i proprietari potranno ottenere i seguenti benefici:
– fino a 6.000,00 euro di contributi a copertura dei piccoli interventi manutentivi ordinari e straordinari propedeutici alla stipula del contratto di locazione, per attività tecnico amministrative in fase di attivazione del contratto (APE, registrazione del contratto, dichiarazione di conformità degli impianti), per la copertura per eventuali opere di ripristino per danni arrecati all’immobile;
– fino a 6,000,00 euro come fondo di garanzia per mensilità non corrisposte, spese condominiali, copertura di spese legali necessarie in caso di contenzioso;
– agevolazioni fiscali (cedolare secca, aliquota IMU ridotta);
– consulenza ed informazioni da parte dell’Agenzia per la locazione durante tutta la durata del contratto.
In sintesi, il servizio di Agenzia Casa risponderà al bisogno dei nuclei che, pur svolgendo una regolare attività lavorativa, hanno difficoltà a reperire alloggi autonomamente sul mercato privato delle locazioni. Al fine di favorire l’adesione dei proprietari al progetto, il Comune di Rimini, si doterà di un’apposita Agenzia per la locazione specializzata nel sostegno delle pratiche, in grado dunque di supportare i privati per ogni tipo di disbrigo delle procedure burocratiche.
Gli alloggi sociali svolgono una funzione di interesse generale, nella salvaguardia della coesione sociale, nel ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati, che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato.
L’intervento Pinqua dell’ex Moi – per un valore di 15, 2 milioni di euro e già presentato per la richiesta di finanziamento statale – fa parte di un ridisegno complessivo del quadrante nord della città, attraverso la realizzazione di un’area per le famiglie innovativa dal punto di vista architettonico, del verde e dei servizi, che non si limiti a rispondere in maniera emergenziale alla domanda crescente di alloggi, ma che promuova il benessere sociale mediante un’attenzione nella progettazione degli spazi di comunità. La proposta prevede la realizzazione di 80 alloggi di proprietà comunale. La proposta prevede la realizzazione di 80 alloggi di proprietà comunale; un asilo nido a due sezioni; due spazi per attività pubbliche e collettive (Forum urbano); piazza; parco; parcheggi e percorso ciclopedonale di collegamento tra i nuovi edifici e gli spazi esistenti. L’area, inoltre, è ben accessibile e servita grazie alla sua prossimità con il Metromare, nella nuova tratta Rimini stazione/Rimini Fiera.
Piers: 36 nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica dotati di caratteristiche di alta sostenibilità, efficienza energetica, massima accessibilità e sicurezza, che possano favorire l’innalzamento della qualità dell’abitare non solo migliorando l’accessibilità e la funzionalità degli spazi ma creando, anche in questo caso, nuove occasioni di incontro e relazione. Interesserà l’area tra le vie Giovanni Pascoli, Ugo Bassi, via IX Febbraio 1849 e Flaminia, nella zona dell’ex Dama – questura. Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con un contributo di 5,5 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di 6,6 milioni già finanziato, il progetto è frutto di un concorso di idee bandito con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della Provincia di Rimini per la definizione di un intervento che oltre alla realizzazione dei complessi abitativi, riguardasse anche lo sviluppo delle opere e dei servizi connessi.
Housing di Comunità: con questa terminologia si intende un nuovo filone di interventi che puntano ad una radicale rivisitazione del concetto di domiciliarità promuovendo il concetto di “abitanza”, concetto che, a propria volta rimanda a quel “senso di appartenenza ad uno spazio più grande, che fa da contorno alla nostra abitazione e la riempie di significato”. L’ “housing di comunità” è un complesso residenziale costruito per valorizzare le relazioni significative tra le persone e le famiglie che vi risiedono; all’interno del quale alcune “famiglie solidali” (senza alcuna contropartita economica) si assumono la responsabilità di supportare persone o famiglie fragili – prevalentemente inviate dal Comune – per le esigenze di inclusione sociale e comunitaria. Esse forniscono sostegno sotto il profilo organizzativo, educativo, psicologico/relazionale, agli abitanti che ne hanno esigenza, nel limite del ragionevole. Dal punto di vista architettonico è opportuno che la distribuzione degli spazi all’interno dell’edificio consenta la presenza di spazi comuni di dimensioni nettamente superiori alla proporzione canonica. In ogni caso debbono essere previsti anche spazi e servizi aperti e fruibili anche dalla comunità che già abita quella porzione di territorio. Gli immobili, di proprietà pubblica o privata, saranno resi disponibili mediante convenzione diretta con il Comune. Investimento di 4,8 milioni di euro.
Reperimento di alloggi sul mercato per esigenze sociali specifiche e sostegni. Sono state approntate soluzioni per le fasce socialmente marginali, in carico da tempo ai servizi e per i quali la stabilità abitativa costituisce un requisito essenziale ai fini del conseguimento di obiettivi di riabilitazione o integrazione sociale. 10 gli alloggi di Housing First e 33 per progetti sociali dei servizi. Costo di 2,1 milioni di euro.
Si ricorda che nel 2022 con il Fondo Affitti si è data risposta a livello di Distretto socio-sanitario Rimini Nord (che comprende, oltre al capoluogo, Bellaria, Santarcangelo di Romagna e i Comuni della Valmarecchia) a 1.585 di contributo all’affitto sul territorio.
Interventi di conversione di strutture ricettive in residenze temporanee per gli studenti, per i lavoratori stagionali, per i dipendenti del comparto sanitario pubblico e delle forze dell’ordine in base all’attuazione delle dell’articolo 27 bis del Rue (Regolamento urbano edilizio) che disciplina gli usi temporanei per il recupero degli immobili in disuso nel territorio del Comune di Rimini. Nel dettaglio, ad essere potenzialmente interessate dal provvedimento sono quelle strutture alberghiere presenti sul territorio la cui licenza non sia più attiva al 25 marzo 2021. Costo stimato di 4 milioni di euro.
Sintesi delle proposte di intervento
Valore | Beneficiari a pieno dispiegamento | |
Patto per la casa | ||
Agevolazioni fiscali (azzeramento Imu per inserimento nel programma) – impatto annuale | 80.000 | 100 |
Contributi per interventi manutentivi, garanzie e spese legali e di gestione del contratto (fino ad un massimo di 12.000 € per tutta la durata del contratto) | 900.000 | 100 |
Calmieramento dei canoni (fino ad un max di 2.000 annui in base al rapporto canone/reddito netto) – impatto annuale | 200.000 | 100 |
Agenzia comunale per facilitare il matching domanda-offerta | 30.000 | 100 |
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Alloggi per progetti di inclusione | ||
Acquisizione in locazione sul mercato di alloggi per sostenere progetti individuali | 2.190.000 | 73 |
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Costo | Alloggi |
Edilizia sociale | ||
Piers (già finanziato) | 6.600.000 | 36 |
Intervento Pinqua presso ex Moi | 15.200.000 | 80 |
Interventi di conversione di strutture ricettive in residenze temporanee per categorie professionali “critiche”: (sanitari, forze dell’ordine, addetti turismo, istruzione/formazione) |
4.000.000 | 50 |
Edilizia di comunità | ||
Condomini solidali e luoghi di comunità | 4.800.000 | 24 |
30.600.000 | 190 |
“Quello che stiamo ponendo sul piatto come Comune di Rimini – introduce il Sindaco, Jamil Sadegholvaad – è uno sforzo straordinario, dal valore complessivo di 30,6 milioni di euro, che mette al centro della legislatura il macro-tema delle Politiche Abitative. Si tratta di un pacchetto articolato che va dalle agevolazioni contenute nel Patto per la Casa alla nuova realizzazione di alloggi, passando per la definizione di condomini solidali e la riconversione a edilizia popolare di aree marginali o inutilizzate. Il problema della casa è tra quelli principali che affliggono tutte le città italiane, nessuna esclusa, piccola o grande non fa differenza. In assenza di politiche abitative nazionali, le città con il sostegno delle Regioni devono provvedere da sé. Così fa Rimini, presentando una soluzione con diverse diramazioni ma dall’unico obiettivo: incrementare l’offerta di alloggi nell’arco di questo mandato amministrativo di almeno un terzo rispetto al livello attuale. Non a caso ‘Casa Rimini’ viene tradotto in un nuovo patto di comunità perché il problema dell’abitazione non si risolve con un intervento dall’alto ed esclusivamente pubblico ma deve essere assunto come criticità cittadina. Per questo, aderendo al progetto regionale, il vero perno del progetto è il privato. Per quanto riguarda l’altra leva, la costruzione di nuovi alloggi, la filosofia è chiara: non consumo di nuovo territorio ma riconversione di edifici e di aree marginali o inutilizzate. Il recente ordine del giorno approvato in consiglio sul recupero delle strutture alberghiere in disuso a fini sociali e la presentazione a finanziamento di progetti come quello riguardante l’area di via Roma e quella dell’ex Mercato ortofrutticolo vanno proprio in questa direzione”.
“CASA RIMINI si compone di una serie di misure finalizzate a dare un nuovo impulso al mercato immobiliare, incrociando la domanda della fascia media e, allo stesso tempo, rispondendo alle esigenze dei nuclei familiari che versano in condizioni di particolare fragilità. Quello della tensione abitativa è un problema serio, strutturale e comune a tante città dello Stivale, a cominciare dai territori a forte vocazione turistica e universitaria come il nostro – spiega l’Assessore alla Politiche per la Casa, Kristian Gianfreda -. Una sfida che abbiamo voluto affrontare con il massimo delle nostre possibilità, mettendo in campo un programma di interventi innovativo, capace di ampliare l’offerta di immobili e di trovare il giusto bilanciamento tra le esigenze degli inquilini e dei proprietari, così da rimettere in moto un settore, quello degli affitti, da troppo tempo imbalsamato. Per farlo, puntiamo sul Patto per la Casa, il dispositivo regionale a cui abbiamo aderito come Comune allo scopo di sbloccare il mercato degli alloggi in locazione e favorire il canone calmierato; la realizzazione di nuovi alloggi, come ad esempio i 36 nell’area di via Roma e quelli previsti lungo la via Emilia nella zona dell’ex mercato ortofrutticolo MOI; la riconversione di strutture turistico-ricettive in alloggi temporanei – continua l’Assessore Gianfreda -. Una manovra davvero ingente, per un problema che merita uno sforzo eccezionale e la collaborazione di tutte le componenti della città. Il tutto, in attesa e nella speranza che anche il Governo si accorga di quello che sta succedendo a livello nazionale e dia qualche risposta”.
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