Assessora Carmelina Labruzzo: “importante il ruolo della scuola per riflettere su tematiche come le migrazioni e l’accoglienza”
CESENA – Erano presenti anche quattro studenti dell’Istituto professionale “Versari-Macrelli” di Cesena a Lampedusa per le commemorazioni delle vittime del naufragio del 3 ottobre 2013. Dal 30 settembre al 3 ottobre, in occasione della sesta Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, il Comitato Tre Ottobre è tornato infatti a Lampedusa con il progetto “P(r)onti per l’Accoglienza”, organizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, il Comune di Lampedusa e Linosa, il Liceo Scientifico “G. Marconi” di Pesaro e con il sostegno della Compagnia San Paolo. Nell’ambito delle giornate di formazione e di sensibilizzazione, l’Istituto “Versari Macrelli” di Cesena era rappresentato dagli studenti Demny Ikram, Valeria Kadiu, Nicole Navacchia e Francesco Savadori delle classi 5^ C commerciale e 5^ D grafici accompagnati dalla docente Monica Zampiga.
“Il coinvolgimento e la commozione alle storie raccontate – commenta la professoressa Zampinga – i tragici momenti vissuti dai sopravvissuti e dai pescatori di Lampedusa nel naufragio del 3 ottobre in cui hanno perso la vita 368 persone somale ed eritree, le informazioni e le forti emozioni scaturite dai diversi workshop, dai seminari, dalle tavole rotonde a cui la delegazione dell’Istituto ha partecipato, hanno fatto emergere il bisogno di restituire ai compagni e alle compagne quanto di più intenso era nato a Lampedusa in sintonia con quanto previsto dal progetto”.
Tornati a Cesena i ragazzi hanno organizzato una serie di incontri di condivisione coinvolgendo i migranti ospitati nei centri di accoglienza di ASP Cesena Valle Savio che con le loro testimonianze hanno commosso e stimolato un costruttivo dibattito educativo. All’incontro era presente l’Assessora ai Servizi Sociali Carmelina Labruzzo che ha sottolineato quanto la sensibilizzazione a scuola su tematiche come le migrazioni e l’integrazione possa essere il primo fondamentale passo verso il cambiamento delle attuali politiche per l’accoglienza e per maturare un sentimento più umano e disponibile nei confronti di chi cerca rifugio.