Suonava certamente klezmer quel violinista che Marc Chagall ha raffigurato in molti suoi dipinti e la cui figura è stata inserita da Moni Ovadia nello spettacolo Tevjie un mir (2000) da lui scritto, diretto, interpretato e liberamente tratto dal racconto Tevjie il lattivendolo di Shalom Alechem (pseudonimo di Shalom Rabinovic). Su un territorio vastissimo, dai Balcani al Baltico, musicisti girovaghi e stanziali hanno pregato, riso e pianto con la musica klezmer, santa e trasgressiva allo stesso tempo, tramandando un patrimonio ricchissimo, divenuto punto d’incontro del folklore europeo. Nel klezmer non meraviglia se accanto alla musica delle origini, alle preghiere della sinagoga e ai canti mistici senza parole degli hassidim, sono evidentissime le influenze tzigane, arabe, greche e spagnole. Anche quando il klezmer emigrò negli Stati Uniti continuò ad essere l’espressione di un popolo diviso, ma unitario e non poté fare a meno di accogliere nuove influenze occidentali e della musica jazz. Il termine klezmer rappresenta l’espressione musicale della millenaria cultura yiddish. Deriva dalle parole ebraiche kley e zemer che dapprima indicavano lo strumento musicale, poi il musicista stesso e individua quel genere musicale che gli ebrei dell’Europa Orientale hanno conservato ed elaborato nel corso dei secoli, ignorando regolamenti e divieti di imperatori, papi e zar. Attualmente la musica klezmer è spesso eseguita da organici misti nei quali, accanto a strumenti più tradizionali come violino, clarinetto, chitarra e fisarmonica, trovano spazio strumenti più moderni. Lo strumento che riveste il ruolo primario è senz’altro il clarinetto, che evidenzia, con la dolente espressività del registro grave e con la tagliente ironia del registro acuto, due degli aspetti più tipici della cultura ebraica. La riscoperta del klezmer è legata al grande rilancio della world music che ha caratterizzato gli ultimi decenni e alla straordinaria familiarità delle sue sonorità verso tutte le tipologie di ascoltatori. Il teatro musicale mitteleuropeo tra le due grandi guerre (Kurt Weill), il clarinettista Benny Goodman, Mahler, Bartok, i compositori russi e Leonard Bernstein, il klezmer lo conoscevano bene e così ognuno di noi può trovare in questa musica una parte di sé.
Biglietto 12 euro
Ridotto 5 euro (minori di 26 anni e studenti Conservatorio Vecchi-Tonelli)
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