L’Aula ha osservato un minuto di silenzio
BOLOGNA – Il Sindaco di Bologna Virginio Merola ha ricordato Franco Pannuti, scomparso venerdì scorso a Bologna, in apertura della seduta del Consiglio comunale di oggi. Successivamente il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
Di seguito l’intervento del Sindaco,
“Gentili consigliere, gentili consiglieri, come sapete Franco Pannuti ci ha lasciato. Molti cittadini hanno partecipato alla camera ardente e ai funerali in San Pietro. La personalità e il contributo del fondatore dell’Ant al miglioramento della vita civile del nostro Paese, sono stati sottolineati dai media nazionali e da esponenti della società politica, economica e sociale. Ieri, andando a rendere omaggio alla salma di Franco, nella camera ardente allestita presso la sala Tassinari qui a Palazzo d’Accursio, ho scritto sul libro di condoglianze queste parole: “Caro Franco, mi hai insegnato che non basta vivere, ma bisogna cercare di vivere bene”. Vivere bene, non accontentarsi di sopravvivere senza troppi disturbi per se stessi, e spendere il proprio tempo anche per gli altri, per aiutarli contro la sofferenza, per sostenerli a vivere con dignità soprattutto nella fase finale delle loro vite. Franco ogni giorno ci ricordava che abbiamo il destino comune di essere mortali, in una società moderna che non parla volentieri della morte come fatto inevitabile e individuale. Ma parlarne serve ad affrontare la vita, le fasi della vita, e a viverle in piena consapevolezza. La consapevolezza di Pannuti si è tradotta nell’esempio, un esempio faticoso che è facile dire ma è difficile praticare, cioè l’amore per il prossimo. La chiave della vita di Pannuti è stata questo amore che si è tradotto nella realtà concreta e bellissima dell’Associazione Nazionale Tumori, nel lavoro di cura, competente e appassionato di tanti medici, infermieri e volontari che tutti insieme ringraziamo. Ant è oggi una realtà diffusa a livello nazionale, un’associazione stimata e apprezzata da tante famiglie, un’associazione che Pannuti ci ha lasciato in eredità, assicurandogli, già dal 2011, la guida della figlia Raffaella, che ha già dimostrato le sue positive capacità e che ci aiuta, come sapete, anche nel lavoro dell’Istituzione per l’inclusione sociale Achille Ardigò e Don Paolo Serra Zanetti. Da parte mia voglio aggiungere che ho conosciuto Franco Pannuti, come sapete, come assessore ai Servizi sociali, quando ero presidente di quartiere al Savena, posso anch’io testimoniare che non ho visto in Pannuti assessore, un Pannuti diverso dal presidente dell’Ant, abbiamo affrontato insieme in un’assemblea con i cittadini il tema dell’apertura di una struttura per homeless in via Lombardia e insieme ne abbiamo difeso la necessità. Lavorava con irruenza per riuscire a dare risposte alle persone in difficoltà e di sicuro, posso testimoniarlo, l’allora assessore al Bilancio Galletti, non ha avuto vita facile, perché per Pannuti i soldi si dovevano trovare, il problema non erano i soldi ma i bisogni delle persone.
Con questo slancio di altruismo e di amore autentico, Pannuti ha vissuto la propria esistenza e quindi ci lascia questo esempio. La caratteristica profonda dell’anima di questa città, cioè che la libertà fa rima con solidarietà, è una caratteristica viva e attuale ed è la chiave del nostro futuro. A nome vostro quindi diciamo grazie a Franco Pannuti, lo ricorderemo con questo impegno nel nostro presente e nell’educazione dei nostri figli”.