MODENA – “Non dobbiamo dimenticare chi ha perso la vita mentre manifestava per il lavoro e per i diritti, lasciandoci un’eredità che trova le basi anche nei valori della democrazia e della libertà, da cui non si può prescindere, che caratterizzano la Costituzione italiana”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli in occasione della cerimonia commemorativa del 71° anniversario dell’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena che si è svolta nella mattinata di oggi, 9 gennaio, nell’area dell’ex stabilimento in zona Crocetta.
Il sindaco ha partecipato alla commemorazione con il gonfalone della città e ha deposto al cippo che ricorda la strage una corona d’alloro con il nastro gialloblu e la scritta “Il Comune di Modena nel 71° Anniversario”. “Nel pomeriggio dopo l’eccidio – ha detto inoltre Muzzarelli – in migliaia si radunarono in piazza Roma, e, così come ai funerali, commozione, rabbia e dolore non sfociarono in violenze, ma in una ferma prova di coscienza e unità”. Alla cerimonia ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente della Provincia Gian Domenico Tomei.
L’iniziativa, che si è svolta nel rispetto delle misure contro la diffusione del Coronavirus, è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per ricordare i sei operai che persero la vita sotto il fuoco della polizia durante lo sciopero generale proclamato dalla Camera confederale del lavoro nel 1950 contro i licenziamenti decisi dalla direzione aziendale. I sei operai erano Angelo Appiani, Renzo Bersani, Arturo Chiappelli, Ennio Garagnani, Arturo Malagoli e Roberto Rovatti, mentre altre 200 persone rimasero ferite.
Quest’anno la commemorazione rientra nel programma sviluppato dal Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena, con l’opera d’arte pubblica di Simone Ferrarini del collettivo Fx a cura di Arci, iniziative dei sindacati Cgil, Cisl e Uil sin dal mattino sui loro canali social e, al pomeriggio alle 18, con appuntamenti online del progetto “Rivoluzioni: persone, luoghi ed eventi del Novecento tra crisi e trasformazioni”, nato nel Comitato per la storia e le memorie del ‘900 e ideato da Istituto storico e Centro documentazione donna con la collaborazione scientifica della Fondazione Collegio San Carlo e il sostegno di Fondazione di Modena.
In particolare, in diretta web sul sito e sul canale YouTube del progetto Rivoluzioni e sulle pagine Facebook dell’Istituto storico di Modena e del Centro documentazione donna si svolge il dialogo a più voci con Carlo Lucarelli, Paolo Nori e Marco Dieci a partire dallo spettacolo realizzato in occasione del 70° anniversario. Alle 18.30 il video di “Fonderie 9 gennaio 1950” sarà visibile sugli stessi canali digitali. Il racconto di Lucarelli, con l’autore, Nori, Beatrice Renzi e Dieci a chitarra e voce, è andato in scena il 10 gennaio 2020 alla Tenda di Modena.
Inoltre, in rete, al link https://youtube/mLeif-H4yb8 si può accedere alla testimonianza video di Ezio Bompani, scomparso nel 2019, già presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra (Anmig) di Modena, che ricorda il tragico evento.
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