A dialogare con il Sindaco per presentare le peculiarità e caratteristiche del servizio erano presenti Marion Gajda, per l’associazione Scanderbeg, Mounia El Fasi, per l’associazione Donne di qua e di là, e Sandrino Marra, del Gruppo Nazionale Stanza del Silenzio e dei Culti.
Alla luce della grave situazione sanitaria che il Paese sta attraversando, l’associazione Scanderbeg della comunità albanese e l’associazione Donne Di Qua E Di Là, con il supporto e la collaborazione del Forum Interreligioso di Parma, del Gruppo Nazionale di lavoro per la “Stanza del Silenzio e dei Culti” e dell’associazione Armonia onlus, hanno realizzato il servizio “Oltre Emergenza” con l’obbiettivo di diminuire il disorientamento delle persone, fornendo informazioni adeguate, tradotte nelle diverse lingue, sulle possibilità legate alla gestione del ricovero o del fine vita in questo contesto di emergenza che ha stravolto le normali prassi già caricate di criticità circa la possibilità di rispettare le proprie tradizioni e i propri rituali.
Lo sportello offre il suo servizio gratuito in questo momento d’emergenza attraverso la piattaforma web www.oltreemergenza.it dove si possono trovare informazioni utili tradotte in diverse lingue e mette a disposizione il numero di telefono 376.0135353 e la mail oltreemergenza@gmail.com per tutte le persone che hanno bisogno di informazione o supporto.
Il progetto intende arginare la situazione di angoscia e di timore, supportando le persone che stanno soffrendo e hanno paura, per se stesse e per i propri cari, in solitudine. Attraverso le associazioni partecipanti si renderà possibile il coinvolgimento delle comunità delle diaspore, intese come contesto di prossimità culturale ed affettivo, implementa, oltre che il senso di appartenenza alla cittadinanza.
La proposta di “Oltre Emergenza” apre a una specifica presa in carico di persone appartenenti alle diverse comunità, persone straniere dei circuiti di accoglienza, gruppi formali e informali legati a variegate tradizioni culturali, religiose o laiche che si ritrovano in uno stato di confusione e impotenza.
Lo sportello offre un servizio di pubblica utilità totalmente gratuito, gestito da professionisti nelle relazioni d’aiuto, e mediatori culturali e che opera nel rispetto e nella valorizzazione della diversità culturale, religiosa o laica.
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