REGGIO EMILIA – Martedì 21 maggio 2024, alle ore 18.00, a Palazzo dei Musei, (via Spallanzani, 1), si festeggerà la Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo con un reading musicale dedicato al libro “Il senso della natura. Sette sentieri per la Terra” (Sellerio Editore, 2024) di Paolo Pecere, filosofo e docente universitario. L’Autore, insieme alle letture di Elisa Cattani accompagnata dalle musiche evocative di Luciano Bosi, esperto musicale e collezionista, presenta il suo ultimo libro, di recente candidato – durante il Salone del Libro di Torino – al “Premio Vero”, premio dedicato ai migliori libri giornalistici e divulgativi pubblicati in Italia, con l’intento di dare spazio e apprezzamento all’impegno di autori ed editori dedicati a “spiegare il mondo”.
L’iniziativa si svolge nell’ambito del ciclo Notizie dal Mondo. Ospitare oggetti, persone, culture a cura di Georgia Cantoni, in collaborazione con Fondazione Mondinsieme e con il contributo di Iren. Il ciclo è un invito a esplorare le diversità e le influenze reciproche tra le culture attraverso le collezioni etnografiche dei Musei Civici di Reggio Emilia insieme ad autori, ricercatori, artisti che stanno tracciando nuovi percorsi, cammini da intraprendere per sentirsi parte, tutti, di un unico patrimonio culturale. Ingresso libero fino ad esaurimento posti info: 0522-456816 | musei@comune.re.it
Guardare negli occhi un orango, un polpo, uno squalo balena. Mettersi in cammino per capire un deserto, una foresta o una catena montuosa attraversando le tradizioni del pensiero umano. Muoversi da New York alle Galápagos, dall’Islanda al Borneo, dal Ruanda al Tibet, per immergersi nella nostra casa, il pianeta che dobbiamo amministrare.
Un pianeta di cui bisogna scrivere il futuro: negli ultimi anni è stato riconosciuto l’impatto distruttivo della civiltà umana sulla natura, reso evidente da catastrofi climatiche, estinzioni di intere specie animali, desertificazione e scomparsa di paesaggi. Eppure, questa consapevolezza non produce alcun reale cambiamento nei nostri modi di vivere, nelle soluzioni adottate dalle società industriali per evitare la calamità. Al tempo stesso, assistiamo al diffondersi di un amore appassionato e di una profonda nostalgia per la natura incontaminata, rifugio dall’assordante disarmonia del mondo. È sicuramente un sentimento genuino, ma del tutto inadeguato a proteggere la Terra.
Da questa scissione paradossale, consapevole che la sola verità scientifica non sembra sufficiente a scuoterci, inizia il percorso di Paolo Pecere. Studiare e attraversare le città, con il loro apparente isolamento dall’ambiente e la loro dipendenza dalle risorse naturali, spostarsi sulle montagne e sotto gli oceani, esplorando l’origine della nostra coscienza, l’idea di un ordine cosmico, il rapporto tra umano e ciò che ci appare profondamente altro, diverso da noi, gli animali, le piante, l’acqua e la pietra, il paesaggio.
Qual è oggi, allora, il vero senso della natura, quel sentimento che siamo chiamati a ritrovare o immaginare di nuovo? Potrebbe significare «amare chi non è come noi», oppure restare in silenzio e guardare il mondo attraverso occhi che non sono i nostri. O forse smettere di scrutare sempre e ossessivamente noi stessi.
La scoperta di una cura del mondo, una nuova definizione dell’ecologia, quella «scienza magnifica che è diventata triste», hanno bisogno di una visione del futuro che immagini altri modi di percepire la natura, e di un recupero della nostra memoria biologica che faccia avvertire l’unione indissolubile, vivente, organica e inorganica di tutto ciò che esiste sulla Terra.
Paolo Pecere insegna Storia della filosofia all’Università di Roma Tre. Si occupa dei rapporti tra filosofia, scienze della natura e psicologia nell’età moderna e contemporanea. Tra i suoi libri, “La filosofia della natura in Kant” (Pagina, 2009), “Dalla parte di Alice. La coscienza e l’immaginario” (Mimesis, 2015), “Soul, Mind and Brain from Descartes to Cognitive Science. A Critical History” (Springer, 2020), “Il dio che danza. Viaggi, trance, trasformazioni” (Nottetempo, 2021) e i romanzi La vita lontana (LiberAria, 2018) e Risorgere (Chiarelettere, 2019).
Luciano Bosi, esperto musicale e collezionista, presenza già nota al pubblico reggiano. Percussionista, organologo, etnomusicologo e didatta, improvvisatore formale che organizza suoni e silenzi narranti a geometria e geografia variabile. Dal 1979 svolge un’intensa attività di ricerca sullo strumentario a percussione, ed in particolare sulle connessioni con altri ambiti di studio quali l’etnografia, l’antropologia, la didattica e la musicoterapia. La sua trainante e peculiare visione esistenziale confluisce in “Quale Percussione?”, progetto che vanta una collezione di oltre 3.000 strumenti a percussione provenienti da tutto il mondo acquisiti in oltre 30 anni di raccolta sistematica, attualmente custoditi e fruibili nel museo-laboratorio attivato in convenzione con il Comune di Modena. Dal 1982 Luciano Bosi svolge un’intensa attività didattica, formativa e di ricerca, con una particolare attenzione all’aspetto interculturale sia in ambito scolastico che extrascolastico. Dal 1994 realizza allestimenti e arredi sonori per interni ed esterni destinati ad ambiti scolastici per la prima infanzia e ad altri spazi pubblici.
Per il ciclo Notizie dal Mondo.
Ospitare oggetti, persone, culture
Martedì 21 maggio, ore 18.00
Palazzo dei Musei, Reggio Emilia
GIORNATA MONDIALE DELLA DIVERSITÀ CULTURALE PER IL DIALOGO E LO SVILUPPO
con il filosofo e docente Paolo Pecere,
Luciano Bosi, Elisa Cattani
presentazione e reading musicale del libro:
“Il senso della natura. Sette sentieri per la Terra” di Paolo Pecere