Ogni sera impegnati oltre 60 agenti delle Forze dell’Ordine, attive nell’area della Fiera fino a 12 squadre di volontari. Rimasto ‘disoccupato’ il punto medico avanzato per i tifosi in preda all’alcol. Colpi di calore e qualche piccolo incidente soccorsi dalla Croce Rossa
CESENA – Potevano essere giorni di fuoco quelli fra il 21 e il 24 giugno, quando la concomitanza fra San Giovanni e il Campionato Europeo Under 21 ha contribuito a far lievitare le presenze nel centro di Cesena, fra visitatori della Fiera e tifosi delle squadre impegnate al Manuzzi (in particolare i supporter rumeni, per i quali era stato allestito un punto accoglienza all’interno dei Giardini Pubblici).
E invece, la città ha risposto al meglio, e non si sono registrati particolari inconvenienti sia sul fronte dell’organizzazione, sia su quello della safety (cioè dell’incolumità dei partecipanti) e della security (cioè della prevenzione generale, specialmente sul fronte antiterrorismo, mentre si sono, purtroppo registrati alcuni furti). Questo grazie allo specifico piano d’azione messo a punto da Protezione Civile e Polizia Municipale insieme a Prefettura Questura e Commissariato, alla collaborazione di Cesena Fiera da un lato, di Figc e Uefa dall’altro, alla capillare presenza nell’area della Fiera delle forze dell’ordine, delle strutture di Protezione Civile con i volontari suoi e della Croce Rossa.
“Negli ultimi anni, dopo il susseguirsi di attentati in tutta Europa, organizzare eventi che prevedono un’elevata affluenza di pubblico è diventato ancora più complicato – sottolinea il Sindaco Enzo Lattuca – e se anche questa volta tutto è andato liscio lo dobbiamo all’impegno congiunto dei vari soggetti coinvolti. A tutti loro il sincero ringraziamento mio, dell’Amministrazione comunale e dei cesenati per aver consentito alla città, con il loro intervento, di vivere questi momenti di festa in modo sereno e allegro, come è giusto che sia. In questo frangente Cesena ha dimostrato di essere in grado di ospitare grandi appuntamenti di rilievo anche internazionale (come, appunto, gli Europei), senza rinunciare per questo a svolgere in contemporanea appuntamenti popolari come San Giovanni ”.
Qualche dato per rendere l’idea dello spiegamento di forze messo n campo. Nei quattro giorni di manifestazione, dal pomeriggio fino a notte, è stato in funzione – con base in Casa Bufalini – il Centro operativo comunale di Protezione civile, a cui hanno partecipato, accanto ai dirigenti della Protezione Civile e della Polizia Municipale, delegati della Questura, dei Vigili del Fuoco, del 118, dei volontari. Questo organismo ha coordinato tutte le operazioni, in costante collegamento radio con tutti gli operatori sul campo (volontari di protezione civile di Croce Rossa, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri). In precedenza, in accordo con Cesena Fiera, erano stati definite tutte le vie di fuga dall’area della manifestazione. Sorvegliati speciali i varchi di accesso, che hanno visto l’installazione sia di dissuasori fissi (i cosiddetti ‘panettoni’ di cemento) e mobili (con mezzi delle forze dell’ordine). Ogni sera erano in servizio una sessantina di agenti delle forze dell’ordine, fra Polizia, Carabinieri, Pm e reparti di rinforzo.
Ma lo spiegamento maggiore era quello dei volontari. In giro, fra i banchi e le giostre, sono state attive durante i vari momenti la Fiera dalle 6 alle 12 squadre messe in campo dal coordinamento provinciale di Protezione Civile di Forlì (con un particolare coinvolgimento del Gruppo Comunale). Nell’area della manifestazione erano presenti, per garantire assistenza sanitaria in caso di necessità, un equipaggio di ambulanza e un punto medico avanzato, con la presenza di operatori laici della Croce Rossa. Altri volontari della Cri, dotati di defibrillatore portatile, si spostavano a piedi o in bicicletta, pronti a intervenire in caso di necessità.
Pochissimi gli interventi sanitari eseguiti: qualche caso di colpo di calore, alcune distorsioni, un paio di piccoli traumi riportati sull’autoscontro, una ragazza che aveva bevuto un po’ troppo.
Invece è rimasto, per fortuna, pressoché inutilizzato l’altro punto medico avanzato, installato in una palestra di via Plauto: suo compito era di prestare soccorso ai tifosi, soprattutto in caso di intossicazioni alcoliche, ma non se ne sono registrati casi.