RIMINI – Grande attesa per il ritorno del Quartetto d’archi della Scala che domenica 18 ottobre – ore 17 – sarà protagonista del secondo appuntamento del ciclo di musiche da camera della 71esima Sagra Musicale Malatestiana. Sul palco del Teatro Galli i violinisti Francesco Manara e Daniele Pascoletti violini, il violista Simonide Braconi e il violoncellista Massimo Polidori affrontano un programma che attraverso due secoli di musica viennese è anche un importante omaggio ai capolavori cameristici composti da Ludwig van Beethoven.
Nel concerto, che spazia dall’epoca romantica del Quartettsatz in do minore D 703 di Franz Schubert all’avanguardia del Langsamer Satz di Anton Webern ci sarà spazio per due capolavori beethoveniani tra i sedici composti dal genio di Bonn che si avvale di questa forma per condurre una ricerca inesauribile nel dialogo tra i quattro archi, affrancandosi sempre più da ogni compromesso. Significativa la scelta immaginata dai solisti della Scala: il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 74 – il decimo della serie detto Le arpe – scritto nel 1809 precederà l’esecuzione del quartetto in fa maggiore op. 135, l’ultimo del ciclo e considerato fra gli estremi e indiscussi capolavori lasciati dal genio di Bonn, accanto alle ultime sonate per pianoforte e alla Nona Sinfonia.
Nel corso dei decenni il Quartetto d’archi della Scala si è reso protagonista di importanti incisioni discografiche ed eventi musicali: con il nuovo millennio quattro giovani musicisti, già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti dell’Orchestra del teatro, hanno deciso di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali già consolidate all’ interno dell’ orchestra scaligera, elevandole nella massima espressione cameristica, quale è il quartetto d’archi. A proposito del Quartetto della Scala, Riccardo Muti ha scritto che si tratta di “ una formazione di rara eccellenza tecnica e musicale, la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’ opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione.”