“Il Portico” a Emilio Porcaro, l’intervento di Maria Caterina Manca

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La presidente del Consiglio comunale ha letto anche le motivazioni del conferimento

BOLOGNA – Si è tenuta oggi, nella Sala del Consiglio comunale a Palazzo d’Accursio, la cerimonia di consegna de “Il Portico” a Emilio Porcaro.

Di seguito l’intervento della presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca.

“Buongiorno a tutte e tutti.
Saluto il Sindaco, le Consigliere e i Consiglieri, i componenti della Giunta, le autorità presenti e tutti coloro che ci seguono online.
Un saluto speciale e un caloroso benvenuto va al nostro ospite, al professor Emilio Porcaro, che è qui di fianco a me.

Oggi celebriamo un momento significativo, importante per la nostra città e per questo Consiglio comunale: si tratta della prima assegnazione dell’onorificenza “Il Portico”, che è un riconoscimento istituito proprio per premiare coloro che, con impegno e dedizione, hanno saputo promuovere il senso civico e i valori di inclusione, solidarietà e partecipazione.
Il regolamento comunale disciplina questa onorificenza civica, come tutte le altre; sono forme speciali di riconoscimento del Comune di Bologna a coloro che si sono particolarmente distinti per il loro impegno, divenendo esempio di riferimento per tutta la comunità. Tra le onorificenze civiche, Il Portico si caratterizza per essere rivolto a persone, associazioni, comitati di cittadini, enti, istituzioni e aziende che si siano particolarmente distinti a livello nazionale, non solo a livello locale, nella promozione del senso civico.

La cerimonia che svolgiamo qui oggi è, dunque, l’esito di un percorso – e ci tengo a sottolinearlo – ampiamente condiviso. È un percorso che ha coinvolto tutto il Consiglio comunale, l’Ufficio di presidenza e la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. È un riconoscimento che ha un alto valore simbolico, un riconoscimento importante, perché nasce dal voto unanime del Consiglio comunale, l’organo che – come sapete – rappresenta l’intera collettività bolognese. È un’onorificenza propria del Consiglio comunale. È un tributo che Bologna stessa, attraverso i suoi rappresentanti, quindi gli eletti, rivolge a chi contribuisce a renderla una città più accogliente, equa ed aperta.

Questa onorificenze è stata deliberata nel 2024, e con questa delibera abbiamo scelto di assegnare questo speciale riconoscimento al professor Porcaro, dirigente scolastico del Cpia, cioè del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti di Bologna. Il Cpia è stato istituito a Bologna il primo settembre 2014, quindi noi abbiamo deliberato nel 2024 in corrispondenza del raggiungimento di dieci anni di attività. Questi dieci anni di attività si sono svolti sempre sotto la guida, competente e appassionata, del preside, perché il professor Porcaro è appunto il preside del Cpia, che nonostante le difficoltà logistiche ha continuato a credere e a sostenere l’attività del centro di Bologna, che peraltro – e lo sottolineo – è capofila della rete nazionale dei Ridap, cioè la Rete italiana degli apprendimenti permanenti, quindi di tutti i centri nazionali. L’essere capofila non è cosa da poco, rappresenta un implicito riconoscimento dell’efficacia e della peculiarità del modello bolognese, di cui il professore è il principale curatore e sostenitore. Il centro, sotto la sua guida, direi illuminata, è diventato un punto di riferimento per la formazione continua dei giovani e degli adulti, dai 16 ai 65 anni, molte dei quali sono – come ben sapete – provenienti da contesti svantaggiati e/o da Paesi lontani. È un luogo di opportunità, in cui l’istruzione non è solo trasmissione di nozioni, ma strumento di inclusione sociale, di crescita personale e di emancipazione. Qui in questo centro, attraverso percorsi mirati, vengono offerte competenze linguistiche, competenze digitali, competenze finanziarie e ambientali, che sono indispensabili non solo nel mondo del lavoro ma nella società.

Il professor Porcaro, quindi, non è solo un dirigente scolastico, possiamo dire con tranquillità che è un promotore di cambiamento, un costruttore di ponti tra culture, un esempio di come la scuola possa essere presidio di cittadinanza attiva e di integrazione reale. Il suo lavoro, infatti, non si è fermato alle aule del Cpia di Bologna, ma ha avuto un impatto a livello nazionale, perché lui è artefice anche di un’attività di formazione di altri docenti, e alla sua costante opera di diffusione anche di buone pratiche.
Dunque, riconoscere oggi il valore del suo operato significa affermare certamente con forza l’importanza dell’istruzione e della formazione continua come diritto fondamentale e come leva di trasformazione sociale; vuol dire ribadire che solo un sistema educativo, inclusivo, accessibile e di qualità, può garantire a tutte e tutti la possibilità di costruire il proprio futuro e di contribuire al bene comune, che tanto a noi tutti sta a cuore”.

Dopo l’intervento del sindaco Matteo Lepore, la Presidente ha letto le motivazioni del conferimento:

“È con grande piacere che oggi consegniamo al professor Emilio Porcaro la targa “Il Portico”, un simbolo che racchiude l’anima di Bologna, rappresentato in versione moderna e stilizzata grazie all’idea e alla collaborazione tra Ufficio di presidenza e Cerimoniale, che ringrazio.

I portici, riconosciuti Patrimonio mondiale Unesco nel 2021, rappresentano non solo un elemento architettonico distintivo della nostra città, ma anche un valore. Sono spazio di incontro, di protezione, di comunità, sono un simbolo di apertura e accoglienza. Allo stesso modo possiamo certamente dire che il professor Porcaro ha incarnato questi stessi valori; ha creato un sistema formativo capace di accogliere, sostenere e accompagnare chi si trova in una condizione di fragilità, offrendo strumenti per un futuro migliore, capace di diffondere, tramite la formazione di altri formatori, le proprie competenze sul territorio italiano in rete con gli altri Cpia.

Con questa onorificenza Bologna riconosce e celebra un uomo che, con il suo impegno e la sua visione e con il fondamentale supporto dei suoi collaboratori, ha reso l’istruzione un ponte per l’inclusione e un motore di crescita per l’intera comunità”.