Nato dall’appassionante lavoro di ricerca della Ceccarelli per le manifestazioni culturali dei nativi americani, il libro è un viaggio alla scoperta delle espressioni artistiche degli Indios del Brasile.
L’antropologa focalizzerà il suo intervento sulla specifica etnia brasiliana dei Kayapò, di cui una ricca collezione di manufatti, una delle principali in Europa, si trova all’interno del museo parmigiano.
L’evento sarà moderato da Chiara Allegri, vicedirettrice del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico e vedrà la partecipazione di Stefano Liberati, presidente di Unione Europea degli Esperti d’Arte Onlus.
L’ingresso all’evento è libero.
A partire dalle ore 19.30 è prevista per i partecipanti una visita guidata all’intera collezione del museo, grazie al solo acquisto del biglietto d’ingresso (€ 3 per gli adulti e € 1,50 per i minorenni).
Veronica Ceccarelli è nata a Roma dove ha conseguito la laurea, con il massimo dei voti, in discipline demo-etno-antropologiche all’Università “La Sapienza” di Roma. La grande dedizione per lo studio e la ricerca antropologica si è concretizzata negli ultimi anni nei numerosi seminari monografici sulle società e culture dei nativi del Nord e del Sud America.
Il Museo d’Arte Cinese di Parma, voluto nel 1901 dal fondatore dei missionari saveriani e grande visionario Guido Maria Conforti (allora vescovo di Parma) proclamato santo nel 2011, rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, frutto di un lungo percorso storico. Per alcuni decenni i Saveriani operarono esclusivamente sul territorio cinese e fu proprio ai missionari presenti in Cina che il Conforti si rivolse, chiedendo loro di inviare periodicamente a Parma oggetti significativi di arte e vita locali. Dagli anni Sessanta il museo si arricchì di materiale di natura etnografica proveniente da altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, divenendo testimonianza della vita e cultura di tre continenti. Accanto alla collezione fondante di terrecotte, porcellane, paramenti, statue, dipinti, fotografie, oggettistica varia e monete rare provenienti dall’Estremo Oriente, sono infatti esposti ad esempio oggetti del popolo Kayapò, un piccolo gruppo indio dell’Amazzonia che rappresenta le tante minoranze depositarie di un immenso bagaglio di valori. Ristrutturato nel 2012 presenta un allestimento moderno ed è ricco di iniziative anche per bambini. Periodicamente si organizzano mostre temporanee ed eventi di ampio respiro culturale.
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