Programmare una riapertura graduata, ad esempio, privilegiando guariti e vaccinati
MODENA – Oggi è la giornata mondiale dello Sport e domani, mercoledì 7 aprile, quella della Salute. Due ricorrenze non a caso molto vicine tra di loro, visto che è noto quanto lo sport contribuisca al benessere fisico.
Peccato che questa considerazione non trovi conferma nei fatti, perché fare sport oggi è davvero un’impresa. Basti pensare che da un anno a questa parte palestre e dintorni sono rimaste chiuse 226 giorni su 365, praticamente due giorni su tre, sabati, domenica e festività incluse.
A prescindere dai ristori, largamente insufficienti, come è stato ampiamente sottolineato da più parti (basti considerare che di fronte ad una perdita di fatturato di 40.000 euro, il sostegno previsto dall’ultimo decreto arriva a 2.000 euro…) il problema è affrontare quella che è a tutti gli effetti un’esigenza.
In altre parole, le attività sportive e tutti i luoghi dove si pratica sport sono da considerarsi attività essenziali.
Per questo CNA Modena ribadisce la necessità di una loro pronta riapertura. Magari scaglionata, riservandola a tutti i guariti, ai vaccinati e a coloro che presentino un certificato di negatività, magari prevedendone una scadenza periodica.
Secondo l’Associazione, occorre cercare di guardare avanti, iniziando a progettare la riapertura.
“Non si può andare avanti a forza di lockdown, e non solo per ragioni economiche, ma anche sociali. È letteralmente un problema di salute pubblica, sia da parte dei fruitori di servizi sportivi che degli operatori. La comunità ha bisogno di guardare oltre questi terribili mesi e può farlo solo iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel sotto forma di aperture programmate. Le palestre, per la loro importanza e per la capacità di applicare gli adeguati protocolli, possono farlo”.