C’era un falso mito del “negro” che bisognava demolire a tutti i costi
Frantz Fanon
BOLOGNA – Il Negro del Narciso, romanzo di Joseph Conrad, è la storia di una nave sconvolta dall’ingresso a bordo di James Wait, nero di origini antillane che con la sua presenza scatena reazioni opposte nei membri dell’equipaggio e sconvolge l’ordine della nave, fino a un tentativo di ammutinamento.
La riscrittura contemporanea di Cantieri Meticci nasce dall’intuizione che le dinamiche descritte da Conrad possano rappresentare un formidabile punto di partenza per orientarsi nei processi che stanno alla base del riemergere in tutta Europa di fantasmi legati alla razza, nonché del risorgere dell’ “uomo nero” come collettore di tutte le paure.
Tale riflessione ha avviato un processo di ricerca che ha toccato i contesti più diversi: dai ghetti di raccoglitori di pomodori nel foggiano ai centri di accoglienza in cui ascoltare le testimonianze dei migranti sopravvissuti ai campi libici. Il risultato è un’opera composta da un’installazione e da uno spettacolo, in cui il migrante, l’africano– bollato come il nemico originario ed eterno – è visto come una figura sia reale che fantasmatica.
Installazione dell’artista Sara Pour:
Un labirinto formato da 9 cubi neri. Ciascun cubo ha come nucleo un diverso stigma che la cultura occidentale ha associato a persone di origine africana assemblando al suo interno materiali appartenenti a linguaggi artistici differenti, realizzati a seconda della diversa declinazione della natura fantasmatica dell’Altro. Opere anamorfiche che utilizzano come supporto antiche mappe; sculture tessili che richiamano le esposizioni coloniali; incisioni sopra lastre mediche; assemblaggi di bottiglie e provette; bassorilievi a getto di sabbia; figure di ombre.
Lo spettacolo:
Un centinaio di spettatori vengono condotti all’interno della nave Narciso. A ciascuno viene consegnato un piccolo sgabello con il quale, all’inizio, può aggirarsi nei labirintici meandri dei cubi/cabine del mercantile. Poi il viaggio incomincia e, di capitolo in capitolo, in consonanza con le metamorfosi che la figura di James Wait assume nell’immaginario dei membri dell’equipaggio, anche i cubi/cabine del Narciso si mettono in movimento, andando a modificare ripetutamente l’assetto spaziale, e con esso il punto di osservazione degli spettatori nonché la loro relazione con gli otto interpreti.
Regia e drammaturgia: Pietro Floridia
Scenografie e opere artistiche: Sara Pour
Con Camillo Acanfora, Younes Elbouzari, Pietro Floridia, Hamed Fofana, Lamin Kijera, Nicola Gencarelli, Antar Mohammed Marincola, Matteo Miucci.
Dal 19 al 23 novembre ore 20.30
domenica 24 novembre ore 16
Teatro San Martino, via Oberdan 25 Bologna
Biglietto 10 euro
Posti limitati, prenotazione consigliata
Info e prenotazioni
info@cantierimeticci.it
3395972782
Lo spettacolo è stato prodotto all’interno del progetto internazionale Atlas of Transitions, co-finanziato dal programma Creative Europe dell’Unione Europea.
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