PARMA – E’ dedicato a uno dei preziosi gioielli del patrimonio culturale di Parma, che si sta riaprendo alla città grazie a importanti interventi restaurativi, il volume presentato oggi “Il Monastero di San Paolo a Parma”: una iniziativa editoriale promossa dal Rotary Club Parma Est, nell’ambito del programma “Parma 2020+21, Capitale Italiana della Cultura”, curata dallo Studio di architettura Bordi Rossi Zarotti, con il contributo del Comune di Parma, il patrocinio della Provincia e della Diocesi di Parma, dell’Ordine degli Architetti della provincia di Parma, di Fai Parma e Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi e con il sostegno del Ministero per beni e attività culturali e per il turismo.
Il restauro del chiostro della Fontana, tema centrale della pubblicazione, si inserisce in un ampio programma di riqualificazione del Complesso storico monumentale, che prevede il San Paolo come sede del Laboratorio Aperto dedicato alla cultura dell’eccellenza agroalimentare di Parma UNESCO City of Gastronomy, realizzato dal Comune di Parma e da Parma Infrastrutture, grazie al co-finanziamento dei fondi POR FESR Asse 6 programmati dalla Regione Emilia-Romagna: un piano articolato di restituzione alla città di un luogo di indiscutibile valore storico monumentale e pregio artistico attraverso un progetto di recupero e rigenerazione urbana che guarda all’ex Complesso di San Paolo come polo culturale e di aggregazione sociale, distretto agroalimentare, centro di creatività e eccellenza.
La presentazione è stata introdotta dai presidenti del Rotary Club Parma Est Giancarlo Buccarella e Giacomo Rolli che, nello spiegare l’impegno sempre vivo nella promozione di progetti culturali tesi, attraverso la riscoperta del passato a dare un giusto valore al presente hanno inoltre sottolineato che “tutto il ricavato della vendita dei volumi sarà integralmente devoluto all’associazione Giocamico, in favore quindi dei bambini in ospedale”.
Durante la presentazione alla stampa è stato inoltre promosso il video prodotto dal Comune di Parma “Mille anni di cantiere”, dedicato all’intensa opera di recupero del Complesso del San Paolo, visionabile e scaricabile al sito www.lacameradisanpaoloaparma.it.
Il video integra il volume attraverso immagini inedite del cantiere e preziose testimonianze da parte di esperti come la storica dell’arte Lucia Fornari Schianchi.
Anche il video è stato co-finanziato dai fondi POR FESR 2014-2020 programmati dalla Regione Emilia-Romagna.
“Abbiamo accolto con entusiasmo – ha detto l’assessore alle Politiche di pianificazione e sviluppo del territorio e delle opere pubbliche Michele Alinovi – l’idea di una pubblicazione che rendesse merito, attraverso un lavoro di scrupolosa ricerca, dello sforzo della Città tutta per il recupero del complesso monumentale, che sarà seguito da quello dei Giardini di San Paolo.
A integrazione del volume abbiamo inoltre realizzato un video, “Mille anni ci cantiere”, di narrazione di questa vera e propria avventura documentaria”.
“Ci sono obiettivi precisi – ha sottolineato Cristiano Casa, assessore a Commercio, Turismo e Progetto Unesco – delineati per la destinazione di questo luogo, che sarà sede del Laboratorio Aperto dedicato alla cultura dell’eccellenza agroalimentare di Parma UNESCO City of Gastronomy. Un luogo quindi che sarà simbolo del riconoscimento Unesco per la nostra città, ma anche centro di formazione e creatività, rappresentazione del nostro saper fare”.
“Il volume – si legge nella retrocopertina dell’opera curata da Matteo Bola e Sauro Rossi, presenti alla presentazione – raccoglie i risultati di un lungo lavoro di ricerca svolto nell’ambito del cantiere di restauro del chiostro della Fontana che, svelando numerosi indizi (frammenti di affreschi, tracce murarie, differenti fasi edilizie, ecc.) difficilmente inseribili con coerenza in un quadro cronologico univoco, ha indotto gli autori ad approfondire l’indagine documentaria sull’ex monastero di San Paolo a Parma”.
E ancora: “Il progetto di ricerca ha esplorato aspetti nuovi, finora non adeguatamente indagati, e principalmente connessi all’evoluzione architettonica del complesso, alle scoperte di cicli pittorici inediti e, infine, all’influsso che questo monastero ha avuto nel tessuto fisico della città e nel contesto politico e sociale di Parma nel corso dei secoli. […] L’esito è un volume ricco di contributi differenti e complementari, frutto di una proficua collaborazione interdisciplinare, che ha consentito la conquista di risultati davvero inimmaginabili nell’ottica di una ricerca strettamente specialistica”.
“La prospettiva che si pone questo lavoro – hanno sottolineato i curatori spiegandone la genesi – è quella di raccontare un luogo riscoperto dai lavori di restauro come speriamo possa essere riportato in vita in futuro dalla presenza e dalla riappropriazione dei parmigiani”.