Il mio amico Hitler di Mishima-Adriatico dal 29 ottobre a Bologna

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Lo spettacolo di Andrea Adriatico nel 50° anniversario della morte dell’autore a Teatri di Vita dal 29 ottobre al 15 novembre

BOLOGNA – Gli intrighi, le strategie e le alleanze, fino al massacro degli avversari nella famigerata “Notte dei lunghi coltelli”: la storia dell’irresistibile ascesa al potere di Hitler approda in teatro nel dramma di Yukio Mishima, portato in scena da Andrea Adriatico per Teatri di Vita. “Il mio amico Hitler” è la prima tappa dell’omaggio allo scrittore giapponese nel 50esimo anniversario del suo suicidio ritual-politico, avvenuto il 25 novembre 1970. L’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; www.teatridivita.it), dal 29 ottobre al 15 novembre, dal giovedì alla domenica (ore 20, festivi ore 16).

In scena, un cast tutto maschile, composto da Antonio Anzilotti De Nitto, Francesco Baldi, Giovanni Cordì e Gianluca Enria, dà vita ai protagonisti di quel rovente 1934, Adolf Hitler, il delfino Ernst Röhm, il politico Gregor Strasser e l’industriale Gustav Krupp, in un pericoloso gioco di amicizie e inganni. L’omaggio a Mishima proseguirà dal 25 novembre con l’opera teatrale gemella, animata da un cast tutto femminile, “Madame de Sade”.

“Il mio amico Hitler” è all’interno della stagione “Mascherine” di Teatri di Vita, realizzata in convenzione con il Comune di Bologna e con il contributo della Regione Emilia Romagna.

Adolf Hitler, il delfino Ernst Röhm, il politico Gregor Strasser e l’industriale Gustav Krupp: un poker di potenti nella Germania del 1934, all’alba della feroce dittatura nazista. Le loro parole scavano nella complessità di quel momento e dei diversi punti di vista: una tragedia verbale che sfocerà nella Notte dei lunghi coltelli. Chi è “il mio amico” Hitler? Perché emana fascino e seduzione? E quali sono le suggestioni che legano gli ultimi scampoli della Repubblica di Weimar con i nostri tempi? Quanto c’è di mostruoso nel cinismo crudele di Hitler e quanto c’è di strategico opportunismo per garantirsi il Potere assoluto?

L’opera di Mishima, che prevede esclusivamente personaggi maschili, come a voler sottolineare l’intima relazione tra il maschile e la sete di potere, è il dramma gemello e complementare di “Madame de Sade” (programmata immediatamente dopo, in questa stessa stagione, come omaggio in occasione del 50esimo anniversario della morte di Mishima), con soli personaggi femminili. Nel “Mio amico Hitler” le educate disquisizioni di politica e amicizia nascondono l’orrore del nazismo, innescando un rimando alla lontana tra la Rivoluzione francese affrontata in “Madame de Sade” e e l’ascesa al potere di Hitler, fino a gettare un ponte, nell’allestimento di Adriatico, verso l’attualità dei nostri anni.

Andrea Adriatico compone partiture della parola e dello spazio, facendo base nella “casa” bolognese di Teatri di Vita creata nel 1993: spettacoli che spesso incontrano drammaturgie dense come quelle di Koltès, Pasolini, Beckett, Copi, Jelinek, attraversando con i suoi lavori numerosi festival dalla Biennale Teatro al Festival Orizzonti, dallo Short Theatre a Santarcangelo. Al cinema ha diretto diversi film (Il vento, di sera; All’amore assente; Gli anni amari) e documentari (+ o – il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era AIDS e Torri, checche e tortellini), presentate e premiate in festival internazionali.

Antonio Anzilotti De Nitto ha interpretato vari lavori sul tema della disabilità, ha collaborato con diversi musicisti per i monologhi scritti, diretti ed interpretati da lui. Attualmente è in tournée con il suo Radici, dedicato proprio alle persecuzioni nazifasciste.

Francesco Baldi attore, regista, autore teatrale. Si forma con Ferdinando Bruni e Francesco Frongia del Teatro dell’Elfo e con Virgilio Sieni. Conduce laboratori per adulti e ragazzi, percorsi formativi sul linguaggio non verbale, l’espressività e narrazione.

Giovanni Cordì, diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna. Si affaccia anche al mondo del cinema con piccoli ruoli diretti da Nanni Moretti, Liliana Cavani, Ridley Scott e con Andrea Adriatico nel film “Gli anni amari” attualmente nelle sale.

Gianluca Enria, stretto collaboratore di Giancarlo Sepe dal 1998, è stato diretto da Ronconi, Bene, Camilleri, Corsini, Guicciardini. Con la regia di Adriatico ha interpretato diversi spettacoli (tra cui Il ritorno al deserto, Giorni felici, A porte chiuse, Chiedi chi era Francesco). Come regista ha messo in scena opere di Schwarz, Ripoll, Jarman.