Appuntamento per domenica 3 novembre alle ore 16.00. Ingresso gratuito
CESENA – Domenica 3 novembre, alle ore 16.00, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana sarà presentato il libro “Renato Serra. Scritti sul ‘Cittadino’ (1910-1915)” della Società Editrice Il Ponte Vecchio a cura di Riccardo Caporali con la postfazione di Marino Biondi. Il pomeriggio, a ingresso gratuito, sarà introdotto dall’Assessore alla Cultura Camillo Acerbi e sarà moderato dal Direttore scientifico della Malatestiana, Paolo Zanfini. Interverranno inoltre Carlo Dolcini, Roberto Greggi Marino Biondi e, naturalmente, Riccardo Caporali.
Il volume rappresenta una novità assoluta nel panorama delle pubblicazioni relative a Renato Serra giacché raccoglie per la prima volta tutti i suoi interventi ne “Il Cittadino”, il settimanale monarchico-liberale fondato da Nazzareno Trovanelli, che si stampava a Cesena in quegli anni. Sono scritti minori, variamente condizionati da circostanze esterne, dal ruolo di Serra in Città (Direttore della Biblioteca Malatestiana), dal pubblico a cui si rivolgono. Si tratta di piccole note di cronaca, come la visita a Cesena e alla Malatestiana di personaggi prestigiosi ben oltre i confini locali; di recensioni di saggi e di libri, per lo più di letteratura e soprattutto di storia, in qualche caso sollecitate dagli stessi autori, ma senza che questo impedisca, quando ritenuto necessario, anche il giudizio, l’ironia, la critica aperta; né mancano infine testi di più ampio e impegnativo respiro, come le commemorazioni di Pascoli e di Carducci, trascrizioni di discorsi pronunciati al Teatro comunale, un occhio alle conoscenze e alle attese di chi ascolta e un altro alla valutazione più profonda intorno ad autori di grande rilievo nella formazione di Serra.
Appena sotto la superficie dell’occasione e della mediazione comunicativa, non è difficile cogliere in queste pagine una sorta di dialogo stringente di Serra con se stesso, su tutti i temi che caratterizzano la sua straordinaria esperienza intellettuale: la letteratura, la crisi del classicismo e la modernità; la storia e gli enigmi intorno alla sua stessa possibilità, alla sua stessa ammissibilità; il Risorgimento, la politica e la guerra, con l’urgenza di una scelta tra i dubbi della riflessione e l’incalzare dell’azione; e anche un nuovo e singolare interesse per la musica, che soprattutto qui, nelle pagine de “Il Cittadino”, trova ripetuta espressione, forse implicato nel vissuto di una intensa e tormentata esperienza d’amore.