Giovedì 21 ottobre 2021 alle 17 presentazione libro in sala Agnelli e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web
FERRARA – È un Hegel inedito, interessato al confronto tra religione popolare e Cristianesimo, quello che emerge dal libro ‘Il giovane Hegel’ a cura di Tommaso La Rocca, contenente la trascrizione delle lezioni accademiche tenute da Italo Mancini tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Il testo sarà presentato giovedì 21 ottobre 2021 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17 Ferrara) e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web (per accedere clicca al link: https://cronacacomune.musvc2.net/e/t?q=3%3dKdMTPc%263%3dQ%268%3dUHVOY%266%3dSPW%26B%3d8DN7I_Bujp_M5_9qmt_I6_Bujp_L0DMG.S6KDOs5.wI4_Hkwg_Rz7y18HvB_Bujp_L0lcK_5y0XkijMqxgNYgNCc1u5rQb1%268%3d4KCPtR.89A%269C%3dUKWPX&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt). Nel corso dell’incontro, organizzato In collaborazione con l’Istituto Gramsci di Ferrara, dialogheranno con il curatore Adriano Tassi, Nicola Alessandrini e Dino Donati.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
In questo volume sono raccolte le “Lezioni” accademiche di Italo Mancini sul giovane Hegel (1788-1800), da lui tenute nelle università di Milano e Urbino tra la fine degli anni ’60 e inizio ’70, registrate da alcuni suoi studenti di allora, ora trascritte e pubblicate. Vi si trova un Hegel inedito, sconosciuto quasi fino a un secolo dalla sua morte e in Italia pochissimo noto fino alla seconda metà del secolo scorso. Si ha a che fare con un Hegel interessato ai problemi dell’uomo concreto, dell’uomo storico, più attento alla sua sensibilità che alla sua razionalità, ai suoi bisogni elementari e necessità concrete che alle sue aspirazioni ideali, all’uomo vero, sensibile, quello che “veste panni e mangia pane”.
Il tema che occupa la maggior parte degli scritti del periodo giovanile hegeliano è la Religione popolare (Volksreligion) e il confronto col cristianesimo: La tesi sostenuta: il cristianesimo non è e non può diventare religione popolare.
Costante è l’insonne preoccupazione di Hegel di riuscire a capire come possono rapportarsi fattivamente ed efficacemente l’esigenza, l’esperienza e la vita religiosa con la pratica e la vita civile dell’uomo; e riuscire a comprendere come debba essere una religione per essere efficace per questa funzione. Deve essere una religione popolare- Per il giovane Hegel è duro scoprire che questa conciliazione di religione e realtà umana, sociale e politica, intrisa anche di sensibilità, fantasia, creatività, festosità, piacere – caratteri tipi della Volksreligion – non si dà nel cristianesimo “positivo”, storico, istituzionalizzato. Questo ha avuto il destino di cadere nel dogmatismo piatto e arido, che vive nelle organizzazioni religiose, nelle chiese, diventate non meno illiberali, mortificanti e oppressive delle stesse organizzazioni degli Stati assoluti, Tale cristianesimo è entrato in contrasto con la realtà dell’uomo, con i suoi impulsi di libertà e le esigenze vitali. Constatazione amara, ma vera. Tema che sarà l’oggetto specifico degli ultimi due scritti giovanili di Hegel: La positività della religione cristiana e Lo spirito del cristianesimo e il suo destino.
È evidente che tale concetto di religione e tale valutazione del cristianesimo cambiano significativamente nell’Hegel maturo. La religione, da “cosa del cuore” diventa “cosa della ragione”, da dimensione pratica viene ridotta a momento astratto, da momento totale sintetico, “domenica della vita”, a momento secondario subordinato alla filosofia.
Nonostante questi rilievi sulle differenze tra il giovane Hegel e quello della maturità, Mancini non sposa, tuttavia, la tesi della discontinuità, o addirittura della contrapposizione tra i due Hegel.
► L’accesso del pubblico alla Sala Agnelli (senza limitazioni di capienza) è consentito con Green pass e mascherina.
Per assistere alle dirette o rivederle in differita sarà sufficiente collegarsi al canale YouTube del Servizio Biblioteche https://www.youtube.com/channel/UC1_ahjDGRJ3MgG45Pxs90Bg
Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it