La replica di sabato 17 aderisce a “Teatro No Limits”, il progetto realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì che porta l’audiodescrizione a teatro e consente alle persone con disabilità visiva di assistere e poter apprezzare a pieno gli spettacoli.
Il giardino dei ciliegi nasce dall’incontro tra i componenti di Kepler-452 (Nicola Borghesi, Paola Aiello ed Enrico Baraldi) con due personaggi “immaginari” realmente esistenti, Giuliano e Annalisa Bianchi, ossia Ljuba e Gaev. Nel dramma Anton Čhecov immagina che in un anno non definito di fine Ottocento il giardino dei ciliegi di Ljuba e Gaev, proprietari terrieri nella Russia prerivoluzionaria, vada all’asta per debiti insieme alla loro casa. Ad acquistarlo è Lopachin, interpretato da Lodovico Guenzi, ex-servo della gleba arricchitosi dopo la fine della schiavitù, rampante rappresentante della borghesia in ascesa. Il centro del dramma è la scomparsa di un luogo magico, profondamente impregnato delle vite di chi lo abita, che in questa rilettura dell’opera di Čechov diventa il luogo della coppia.
Nicola, Paola ed Enrico hanno cominciato così, come sono soliti fare, a sbirciare nelle pieghe della loro città, Bologna, alla ricerca del loro Giardino dei ciliegi. «Tra i moltissimi incontri che abbiamo fatto nel corso della nostra indagine – racconta la compagnia − ce ne è stato uno che ha cambiato definitivamente il corso delle prove e, inaspettatamente, delle nostre vite: quello con Giuliano e Annalisa Bianchi, che per trent’anni hanno vissuto in una casa colonica concessa in comodato d’uso gratuito dal Comune nella periferia di Bologna. Giuliano e Annalisa Bianchi per trent’anni si sono occupati di due attività principali: il controllo della popolazione dei piccioni e l’accoglienza di animali esotici o pericolosi. Si attiva così un ménage strano, marginale, meraviglioso: convivono in casa Bianchi babbuini, carcerati ex 41-bis in borsa lavoro, una famiglia rom ospite, boa constrictor. Trent’anni, come ci dicono Giuliano e Annalisa, di pura felicità».
Finché nel 2015 si avvicina il momento dell’apertura, proprio di fronte al loro giardino dei ciliegi, di un grande parco a tema agroalimentare e i Bianchi ricevono un avviso di sfratto. La magia del luogo – gli animali, le relazioni, gli affetti – cessa improvvisamente di esistere in una mattina di settembre. Una storia così lontana nel tempo e nello spazio da quella di Gaev e Ljuba eppure così simile nella sua essenza.
Nicola, Paola ed Enrico hanno trascorso molto tempo con i Bianchi, cercando di capire che cosa fosse successo e quale sia la loro posizione rispetto alla vicenda che li ha travolti e provando a innamorarsi senza perdere la lucidità. Dopo un lungo corteggiamento sono riusciti a convincerli ad andare in scena, a vestire i panni di Ljuba e Gaev e a raccontare, insieme agli attori, la storia dello sgombero e del loro incontro.
Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso vuole essere un’indagine su dove oggi si sia posata la dialettica tra illuminismo e magia, tra legge e natura, e su dove ci troviamo noi. Forse, più semplicemente, è la storia di un incontro.
Il testo dello spettacolo Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso è pubblicato nella collana Linea di ERT Fondazione e Luca Sossella Editore.
Kepler-452 nasce nel 2015 a Bologna dall’incontro tra Nicola Borghesi, Enrico Baraldi, Paola Aiello e, per la parte organizzativa, Michela Buscema. Kepler, fin dalla sua nascita, ha avuto un’ambizione, un desiderio, un’urgenza: aprire le porte dei teatri, uscire, osservare, attraverso la lente della scena, ciò che c’è fuori, nell’incrollabile convinzione che la realtà abbia una forza drammaturgica autonoma, che aspetta solo di essere organizzata in scena. Nel corso degli ultimi quattro anni Kepler-452 ha organizzato e diretto Festival 20 30, che ha portato in scena alcune centinaia di under 30 nel tentativo di tracciare un affresco generazionale, e ha realizzato numerosi spettacoli, tra cui: La rivoluzione è facile se sai come farla, insieme a Lo Stato Sociale; due edizioni di Lapsus Urbano, un percorso audioguidato attraverso i conflitti del tessuto cittadino immaginato insieme all’autore teatrale Riccardo Tabilio; Comizi d’amore, un progetto di teatro partecipato in diversi movimenti ispirato all’omonimo documentario di Pasolini; La grande età prodotto dalla stagione Agorà che ha portato in scena le vite di oltre venti ultraottantenni.
Per Emilia Romagna Teatro Fondazione: Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, vincitore del Premio Rete Critica 2018, e F. – Perdere le cose, che ha debuttato a VIE Festival 2019. Durante VIE Festival 2020, ha presentato Daily Kepler, una performance radiofonica in diretta sulle frequenze di Radio Città del Capo, in cui la compagnia ha commentato e discusso, assieme a un gruppo di giovani e acuti osservatori del contemporaneo, le notizie lette ogni mattina sui giornali (realizzata nell’ambito di Così sarà! La città che vogliamo, il progetto di teatro partecipato dedicato ai ragazzi tra gli 11 e i 25 anni, realizzato da ERT e finanziato dal Comune di Bologna tramite il PON Metro 14-20).
A giugno 2020 la compagnia ha debuttato con il nuovo spettacolo Lapsus Urbano // Il primo giorno possibile, a cura di Agorà / Liberty / Kepler-452, Unione Reno Galliera, Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte, nell’ambito di Agorà e di Bologna Estate.
Lodovico Guenzi, detto Lodo, è uno dei fondatori della band bolognese Lo Stato Sociale di cui è chitarrista, pianista e cantante.
In contemporanea alla carriera musicale, Lodo è un attore diplomatosi alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe. Nel 2016 porta in tournée in tutt’Italia La rivoluzione è facile se sai come farla insieme alla compagnia teatrale Kepler-452.
Nel 2018 Lo Stato Sociale presenta Una vita in vacanza al 68° Festival di Sanremo riscuotendo grande successo di pubblico e critica, arrivando al secondo posto nella competizione e vincendo il premio della Sala Stampa “Lucio Dalla”.
Dopo il successo di Sanremo, Lodo si chiude in sala prove e un mese dopo è in scena con Il giardino dei ciliegi: trent’anni di felicità in comodato d’uso versione aggiornata e rivista del grande classico di Cechov. Questo spettacolo realizza più di 50 repliche in giro per il paese incastrate fra i suoi impegni nei panni di Giudice di X Factor.
Il giardino dei ciliegi
Trent’anni di felicità in comodato d’uso
ideazione e drammaturgia Kepler-452 (Aiello, Baraldi, Borghesi)
regia Nicola Borghesi
con Annalisa e Giuliano Bianchi, Paola Aiello, Nicola Borghesi e Lodovico Guenzi
regista assistente Enrico Baraldi
assistente alla regia Michela Buscema
luci Vincent Longuemare
suoni Alberto “Bebo” Guidetti
scene e costumi Letizia Calori
video Chiara Caliò
foto Luca Del Pia
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
si ringraziano per l’ospitalità e la disponibilità ATER Circuito Multidisciplinare dell’Emilia Romagna, Teatro Comunale Laura Betti e Teatro dell’Argine
Informazioni e prenotazioni Teatro Dadà:
Prezzi dei biglietti € 15 /12
Biglietteria – Piazzale Curiel 26, Castelfranco Emilia (MO)
Orari apertura al pubblico: mercoledì dalle 15.30 alle 19 e venerdì dalle 10.30 alle 14
info.biglietteria@emiliaromagnateatro.com | castelfranco.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it
Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021
Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
foto di Luca Del Pia
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