L’allestimento, produzione originale del Teatro Comunale di Ferrara, in collaborazione con Fondazione Teatri di Piacenza, è il felice coronamento di un percorso triennale iniziato con il Don Giovanni e proseguito con le Nozze di Figaro, sulle orme ideali dello stesso percorso di maturazione artistica di Mozart.
Interessante notare che anche il cast vocale ha seguito un percorso di evoluzione triennale, anche grazie alla preziosa guida di Leone Magiera (Presidente onorario del Teatro ferrarese): si tratta di giovani e promettenti artisti italiani, selezionati a suo tempo dopo un vasto giro di audizioni, per intraprendere un’attività triennale che è stata sia di produzione che di formazione e crescita artistica.
«L’apertura della stagione operistica non poteva essere affidata che ad un grande titolo di repertorio, e quindi niente di meglio del Flauto magico, opera di immensa profondità che attraverso un viaggio iniziatico verso la conoscenza e la purificazione interiore sviluppa un linguaggio musicale e scenico profondamente innovativo anche per la sua epoca» commenta il Direttore Generale del Teatro Comunale di Ferrara Carlo Bergamasco «La scenografia sarà carica di simboli di mistero e saggezza, e non vuole solo intrattenere il pubblico, ma trasportarlo in un’esperienza il più possibile profonda, in cui il palcoscenico nella sua intensità si lega intimamente al mistero della musica».
Il flauto magico è il racconto di un viaggio esoterico che concentra simboli e contenuti morali profondi. Fin dal trionfale debutto del 1791 (pochi mesi prima della morte di Mozart), questo Singspiel si afferma come caposaldo nella storia della musica occidentale. Ambientato in un immaginario antico Egitto, vede il Principe Tamino deciso a sfidare qualsiasi difficoltà pur di salvare Pamina, tenuta prigioniera da Sarastro (inizialmente presentato come perfido rapitore, ma in realtà saggio e illuminato). Complice nell’avventura l’uccellatore Papageno e due strumenti magici. Un’avvincente serie di imprevisti, prove da superare e personaggi bizzarri costella l’impresa di Tamino e Papageno che, spinti dall’amore e dal desiderio di conoscenza, superano l’oscurità del pregiudizio per approdare alla luce della consapevole maturità. L’amore sublime di Tamino e Pamina e quello più prosaico di Papageno e Papagena sono analogamente coronati dal lieto fine e arricchiti da un percorso di crescita, in una visione squisitamente illuminista di uguaglianza e universalità della natura e dei sentimenti umani.
La forma, come già accennato, è quella del Singspiel, che prevede dialoghi parlati tra i diversi momenti musicali. La versione che andrà in scena è quella originale tedesca, con sottotitoli in italiano.
Sul palco: Dimitrii Grigorev, Younggi Do, Gianluca Convertino, Giulio Riccò, Enrico Confalonieri, Claudia Urru, Yulia Merkudinova, Gesua Gallifoco, Silvia Calliò, Shae O’Hearn, Alessandra Adorno, Gianluca Failla, Lorenzo Marteli, la musica è invece affidata all’Orchestra Città di Ferrara, diretta da Massimo Raccanelli e dal direttore musicale Leone Magiera. La regia è di Marco Bellussi, regia video Fabio Massimo Iaquone, scene Marco Paoletti Franzato, costumi Elisa Cobello, luci Marco Cazzola. Coro Teatro Comunale di Ferrara.
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