EMILIA ROMAGNA – Ventisette nuovi progetti e 500.000 euro a disposizione per dare un futuro ai “luoghi del cuore”, cari a chi li ha votati nel 2018 alla nona edizione del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Beni che ricordano quanto variegato e diffuso sia il nostro patrimonio, quanto sia secolare ma anche fragile, quanto sia legato all’ambiente che lo circonda e alle storie delle comunità che vi si identificano.
L’anno scorso oltre 2 milioni di persone hanno segnalato al FAI i propri luoghi più amati e, tra questi, i primi tre classificati riceveranno un contributo economico che li aiuterà a rinascere: il vincitore del censimento con 114.670 voti – il Monte Pisano, con i suoi 1.200 ettari tra i Comuni di Calci e Vicopisano (PI) distrutti dall’incendio del 24 settembre 2018 – si aggiudicherà 55.000 euro, che serviranno all’acquisto di un mezzo forestale, imprescindibile per la manutenzione di percorsi e strade tagliafuoco nell’ampia area naturale. Al secondo posto nazionale e al primo posto della speciale classifica dedicata ai luoghi d’acqua grazie a 83.138 voti, il Fiume Oreto a Palermo, inquinato per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e perché utilizzato come discarica a cielo aperto, riceverà 65.000 euro che andranno a favore di un progetto da individuare nell’ambito del Contratto di Fiume, importante strumento di pianificazione condiviso tra enti e portatori di interesse, alla cui nascita la visibilità ottenuta con il censimento ha dato una spinta fondamentale. Al terzo classificato con 75.740 voti, l’Antico stabilimento termale di Porretta Terme (BO), in abbandono da vent’anni, verrà assegnato un contributo di 35.000 euro per un intervento ancora da definire, vista la complessità della situazione a causa dell’assetto proprietario del bene.
La commissione del FAI, composta da archeologi, architetti e storici dell’arte, ha vagliato le proposte secondo otto parametri di valutazione: numero di voti ricevuti; qualità e innovatività della proposta; possibilità di effettuare un intervento significativo e duraturo, anche se circoscritto; valenza storico-artistica, architettonica o naturalistica-ambientale; valore identitario per il territorio di riferimento; urgenza dell’intervento; partnership e costruzione di reti sul territorio; attività di divulgazione e comunicazione previste a sostegno dell’intervento. Per assicurare un futuro ai beni e ai loro territori è fondamentale l’assunzione di responsabilità di chi abita i luoghi e di chi li amministra, in altre parole la creazione di un patto civico e civile tra i diversi portatori di interesse. Per questo gli interventi “I Luoghi del Cuore” hanno l’obiettivo primario di innescare circoli virtuosi, che attraggano capacità progettuali, ulteriori risorse economiche, attenzione di stakeholder locali e media, oltre che visitatori, come è avvenuto in molti casi, dalla Chiesa di San Paolo di Civitate (FG), che ha ottenuto dopo l’intervento un contributo di 600.000 euro di fondi europei, alla Certosa di Calci (PI), che grazie all’“effetto Luoghi del Cuore” si è vista assegnare oltre 3 milioni di euro dal MiBACT.
Con questi 27 interventi salgono così a 119 i progetti totali finanziati dal 2003 grazie al censimento del FAI.
IN EMILIA ROMAGNA
In virtù del suo posizionamento al terzo posto della classifica nazionale de “I Luoghi del Cuore” 2018 grazie ai 75.740 voti ricevuti, in Emilia Romagna il FAI interverrà – con un contributo di 35.000 euro – sull’Antico stabilimento termale di Porretta Terme (BO), situato nell’Appennino, alle pendici del Monte della Croce, lungo il greto del Rio Maggiore, al confine con il territorio pistoiese. In questo luogo sgorgano diverse sorgenti salsobromoiodiche dalle quali traggono il nome gli stabilimenti termali Marte Reale, Donzelle e Leone-Bovi. Le terme di Porretta, attestate già a partire dal XII secolo, hanno avuto grande impulso nell’Ottocento con la costruzione della ferrovia. Gli edifici si affacciano su una piazzetta al cui centro si trova una piccola fontana con vasca, oggi in disuso. All’interno delle terme alte si trova la Sala Bibita, detta anche “Grottino Chini”, che contiene un capolavoro: le sue pareti sono infatti rivestite di migliaia di piastrelle in maiolica realizzate a inizio Novecento da Galileo Chini, il più importante esponente italiano del periodo liberty. Tutto il complesso, in abbandono da vent’anni, versa in stato di forte degrado.
Il Comitato “SOS Terme Alte”, nato in occasione del censimento del FAI, ha avuto la capacità di mobilitare un’ampia parte dell’Appennino bolognese, coinvolgendo tanto i cittadini quanto le istituzioni: gran parte dei Sindaci dell’area ha infatti partecipato all’iniziativa votando le terme. La raccolta voti è dunque diventata occasione per cementare i legami tra tutti i Comuni dell’area e per pensare a progetti e attività di rilancio dell’intero territorio. La partecipazione al censimento ha generato un ulteriore effetto virtuoso: sta infatti per nascere un Gruppo FAI Appennino Bologna, composto da rappresentanti di tutti i Comuni coinvolti, che promuoverà in maniera attiva la missione del FAI nel territorio dell’Appenino.
L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo è ancora da definire, anche perché non è pienamente chiarito l’assetto proprietario del “Grottino Chini”. Se il Grottino risultasse di proprietà pubblica, come ha recentemente affermato il Sindaco di Alto Reno Terme, in base a una ricerca da lui stesso condotta, sarebbe possibile per il Comune stipulare un accordo con la Regione Emilia Romagna che in tal caso metterebbe a disposizione uno stanziamento di 100.000 euro per il suo recupero. L’individuazione del progetto che verrà sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo dovrà pertanto tenere conto dell’esito di questi importanti sviluppi.
Grazie al contributo “I Luoghi del Cuore” di 5.000 euro, in Emilia Romagna il FAI sosterrà anche il progetto di restauro della statua del 1761, di ambito bolognese, attribuita ad Angelo Gabriele Piò (1690-1769), della Madonna con il Bambino detta del Rosario, presentato dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Pieve di Cento (BO). Il borgo di Pieve di Cento – al 95° posto nella classifica nazionale del censimento 2018 con 4.420 voti e definito dallo scrittore Roberto Roversi “la piccola Atene emiliana” – sorse nel X secolo intorno alla Chiesa di Santa Maria Maggiore e conta un vasto patrimonio artistico e architettonico di cui i cittadini si sono sempre presi cura. Colpito dal terremoto del 2012, il paese si è rimesso in piedi attraverso opere di ristrutturazione e nuovi allestimenti.
L’anno scorso il Comitato “Pieve di Cento la Piccola Atene emiliana” ha accolto con entusiasmo lo stimolo del Gruppo FAI di Pieve di Cento e del Comune di attivarsi in occasione della nona edizione de “I Luoghi del Cuore” per rilanciare il paese e farlo conoscere, apprezzare e amare a un pubblico sempre più ampio.
L’intervento finanziato da FAI e Intesa Sanpaolo interesserà la statua della Madonna con il Bambino detta del Rosario, di cartapesta modellata e dipinta, gravemente danneggiata durante il sisma del 2012 a causa del crollo della cupola della Collegiata di Santa Maria Maggiore, sotto alla quale era conservata, e considerata simbolo del terremoto. Al termine dei lavori l’opera sarà riposizionata nella sua sede originaria, riaperta al culto il 25 novembre 2018 a seguito dei lavori di restauro per i danni causati dalle scosse.
Inevitabilmente, diversi luoghi sono stati esclusi dalla selezione effettuata dalla commissione del FAI, anche per l’esaurimento dei fondi disponibili: l’invito è allora a riattivarsi al decimo censimento, che verrà lanciato a primavera 2020. Senza contare che la storia de “I Luoghi del Cuore” dimostra che in diversi casi l’aver realizzato un progetto per partecipare al Bando per la selezione degli interventi lanciato dalla Fondazione ha dato la possibilità di candidarlo ad altri finanziamenti e a ottenere comunque il recupero di un bene.
Per continuare a seguire il progetto www.iluoghidelcuore.it.
La partecipazione collettiva al bene comune è un principio che il FAI condivide pienamente con Intesa Sanpaolo, vicina alla Fondazione dal 2004, un interlocutore attento e sensibile che – attraverso le 3.900 filiali del Gruppo in tutto il Paese – dà un contributo capillare e decisivo all’affascinante progetto di restituire agli italiani alcuni dei luoghi votati.
Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Grazie al Gruppo Editoriale Gedi per la concessione gratuita di spazi pubblicitari e alla RAI, main media partner con Rai1 e Radio1 della nona edizione de “I Luoghi del Cuore”.
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