Giovedì 20 febbraio 2025 alle 17 conferenza in sala Agnelli e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web
FERRARA – Sarà dedicata al mito del corpo perfetto, e ai fattori psicologici che contribuiscono a costruire l’immagine corporea oggi, la nuova conferenza del ciclo ‘Anatomie della mente’ in programma giovedì 20 febbraio 2025 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17, Ferrara) con Stefano Caracciolo (già professore ordinario di Psicologia Clinica, Università di Ferrara).
Il ciclo di incontri dedicati a temi di psicologia è giunto al suo diciottesimo anno, ed è aperto a tutti gli interessati.
L’incontro potrà essere seguito anche in diretta video sul canale youtube Archibiblio web.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Ricercare sul web in qualunque motore di ricerca ‘Perfect Body’ o ‘Corpo Perfetto’, in qualunque lingua, porta a risultati sconcertanti: migliaia e migliaia di siti web sono dedicati al culto della perfezione corporea e, naturalmente, a tutti i metodi, veri o fasulli, per ottenerla. Eppure i dati della ricerca antropologica, sociale e psicologica testimoniano che il concetto di corpo e di immagine corporea non è universale e che non è sempre stato simile ad oggi in passato. Quanto meno i criteri di un corpo ‘perfetto’ (ma che significa perfetto? ‘bello’, ‘attraente’, oppure ‘sano’?) sono molto variabili in base alle culture dell’epoca e del luogo in cui si vive.
Ma quali fattori allora confluiscono nel costruire l’immagine corporea oggi, nel nuovo millennio? Elenchiamone alcuni:
1. Gli Ideali di Bellezza: gli standard di bellezza dominanti spesso promuovono corpi magri e muscolosi per gli uomini e magri per le donne. Questi ideali sono diffusi dai media, dall’industria della moda e dalla pubblicità, e influenzano profondamente la percezione del proprio corpo.
2. L’influenza dei Media: i media giocano un ruolo cruciale nel perpetuare questi standard. Immagini di celebrità, modelli e influencer con corpi “perfetti” sono onnipresenti nei social media, nei film e nelle riviste, creando una pressione sociale per conformarsi a questi ideali.
3. La Pressione Sociale: la pressione per aderire a questi standard di bellezza può portare a problemi di autostima, disturbi alimentari e una percezione distorta del proprio corpo. Le donne, in particolare, spesso affrontano aspettative irrealistiche riguardo al peso, alla forma del corpo e all’aspetto in generale.
4. La Diversificazione degli Ideali: anche se gli ideali tradizionali di bellezza rimangono influenti, c’è una maggiore diversificazione rispetto al passato. C’è un crescente riconoscimento della bellezza in diverse forme, età, razze e dimensioni, sebbene questo processo sia ancora in corso. A ciò si aggiunga la moda dilagante del tatuaggio: il corpo come tavolozza su cui riportare immagini, parole, date. Per sé? Per rimirarsi allo specchio in modo individualistico e quindi narcisistico? Oppure per mostrarlo agli alti, o meglio al popolo del web, in una infinita serie di selfie in cui l’immagine allo specchio si moltiplica in infiniti sguardi? Confrontandosi con altre realtà, consideriamo come l’immagine corporea è vista in paesi di cultura diversa da quella occidentale: prendiamo l’esempio dell’Etiopia. L’immagine corporea nella cultura etiope è influenzata da un mix di valori tradizionali e moderni, modellati da fattori quali etnia, religione, status socioeconomico e globalizzazione.
► Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it
Link diretto al canale youtube Archibiblio web con le dirette e l’archivio delle registrazioni degli incontri: https://www.youtube.com/channel/UC1_ahjDGRJ3MgG45Pxs90Bg