Il cordoglio dell’Amministrazione comunale di Rimini e del sindaco Jamil Sadegholvaad per la scomparsa di Lorenzo Cagnoni

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RIMINI – È scomparso Lorenzo Cagnoni, presidente di IEG, il gruppo fieristico partecipato dal Comune di Rimini.

Lorenzo Cagnoni nella sua vita ha avuto un’intensa attività politico amministrativa che nel 1965 lo ha visto per la prima volta eletto in Consiglio Comunale. Dal 1966 e fino al 1983 è assessore ai servizi scolastici, alla sanità, alla finanza e bilancio e alle attività economiche del Comune di Rimini e dal 1983 al 1989 ricopre la carica di vice sindaco.

In contemporanea, nel 1981, viene nominato presidente della Società di Servizi Aeroportuali Aeradria che gestisce i servizi a terra dell’Aeroporto di Rimini, e nel ‘92 presidente del Centro Agroalimentare S.p.A. Già presidente del Convention Bureau della Riviera di Rimini, l’allora società leader nell’organizzazione congressuale, Cagnoni è stato membro dal ‘92 del cda dell’Ente Autonomo Fiera di Rimini del quale ha assunto la presidenza nel 1995.

Sotto la sua presidenza, Rimini Fiera si è dotata di un nuovo quartiere fieristico, aperto nel 2001. Un’opera di straordinario valore strutturale e architettonico, formidabile volano di business e occupazione per tutta l’economia locale. E nel 2011 di un nuovo palacongressi, il più grande costruito ex novo in Italia. Con il costante lancio di nuovi prodotti, investimenti, acquisizioni, razionalizzazioni delle società controllate, Cagnoni ha segnato una svolta nel posizionamento di Rimini Fiera che diventa top player in Italia, punto di riferimento dei mercati internazionali. L’1 novembre 2016, Lorenzo Cagnoni è diventato presidente di Italian Exhibition Group Spa, la società nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza.

“Sin qui le tappe pubbliche di una vicenda umana e professionale fuori dall’ordinario – ricorda il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad – Sono date, ruoli, cifre che non delineano nella sua interezza la figura di Lorenzo Cagnoni, la sua visione, la sua tenacia, la sua impareggiabile abilità a servizio del territorio, il suo impatto vero e concreto nella crescita della nostra città e della nostra provincia nell’ultimo quarto di secolo. La creatura amata, rimodellata, rilanciata, fatta adulta e quindi star del settore fieristico nazionale e internazionale è stata indubbiamente Rimini Fiera, poi dal 2016 IEG. Non tutti, fuori dal cerchio degli addetti ai lavori, ne possono comprendere fino in fondo l’importanza in quel processo, ancora in corso, che aveva e ha l’obiettivo di sprovincializzare e modernizzare Rimini, da capitale del turismo estivo a riferimento europeo dell’ospitalità per 12 mesi all’anno. Sì, è vero. C’era la politica con la sua sacrosanta strategia che veniva chiamata ‘destagionalizzazione’, vale a dire la ricerca di un’alternativa più durevole e di maggiore qualità rispetto al destino di sole e ombrellone. Ma poi per mettere a terra quella visione c’era e c’è sempre stato Lorenzo Cagnoni, con la sua determinazione e una impareggiabile capacità di convogliare verso l’obiettivo l’opinione e il lavoro di tutti, a prescindere dai partiti o dagli interessi. Se c’è stato un luogo in cui gli interessi apparivano super partes, per molto tempo questo luogo è stata Rimini Fiera, sostenuta in maniera convinta dagli  Enti locali. E proprio per questo, anche durante l’ultimo sofferto periodo, Lorenzo non ha mai perso di vista la sua creatura prediletta. Ha continuato a guardare avanti per la Fiera, definendo un piano di sviluppo per il futuro della società e del quartiere fieristico ambizioso e allo stesso tempo concreto come era il suo ideatore. Un piano che è ora la sua eredità professionale e l’estremo lascito a un territorio che continua ad avere bisogno della Fiera disegnata da Lorenzo Cagnoni.

Io perdo un amico. E neanche la consapevolezza di quello che lascia come presidente, attenua il dolore per la perdita di un amico che è stato, negli ultimi due anni, una figura preziosa anche per un sindaco appena eletto come me. Un abbraccio enorme alle figlie e alla moglie. E un impegno che come classe dirigente del territorio dobbiamo prendere assieme: guardare sempre avanti per il bene superiore”.