L’assessore Frisoni: “Uno strumento per accompagnare la svolta green, per fare impresa e per ripensare al modo di abitare la città”
RIMINI – Via libera dal Consiglio comunale alla variante al Rue, il Regolamento urbanistico edilizio che, recepite le controdeduzioni alle osservazioni presentate dai privati e dalla Provincia, è stato approvato ieri sera con 19 voti favorevoli, 6 contrari e 7 astenuti (approvati tutti gli emendamenti e subemendamenti del sindaco, bocciati gli emendamenti della minoranza). Uno strumento di pianificazione urbanistica fondamentale per lo sviluppo futuro della città che punta a promuovere il recupero del patrimonio edilizio esistente sul principio dello sviluppo sostenibile, evitando il consumo di nuovo territorio, incentivando la riqualificazione energetica e sismica e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Il nuovo Rue è al servizio di una visione della città, che si traduce in nuovo modo di abitare gli spazi urbani e di fare impresa – sottolinea l’assessore alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni – e credo possa accompagnare al meglio la fase che stiamo vivendo. Questo strumento è stato il frutto di un lavoro straordinario, che si è nutrito anche del contributo degli ordini professionali e delle associazioni che ci hanno aiutato nel costruire un regolamento in grado di rispondere al meglio alle mutate esigenze di un contesto stravolto dalla pandemia. Con il nuovo Rue, che si integra con le nuove normative in vigore a livello regionale nazionale, agiamo in particolare promuovendo la rigenerazione sostenibile, incentiviamo la riqualificazione del comparto turistico, una riduzione della densificazione e la conversione di strutture ricettive fuori mercato verso altri servizi al turismo. Abbiamo inoltre uno strumento che fornisce nuove opportunità e più flessibilità di usi per accompagnare le imprese a crescere ed innovarsi. In questo senso è il volano di un rilancio straordinario del settore e in generale di tutta l’economia del territorio.
Non da ultimo c’è una grande attenzione al crescente bisogno di spazi outdoor, alla prossimità dei servizi al cittadino e alle nuove esigenze di smart working: anticipando una tendenza che la pandemia ha trasformato in esigenza, introduciamo la possibilità di prevedere più spazi per attrezzature sportive, di insediare funzioni pubbliche in tutta la città, per far arrivare uffici e funzioni più vicini al cittadino e creiamo le condizioni per avere condomini e case più green con spazi condivisi per aree gioco, wellness e co-working”.
Il nuovo regolamento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sul Bur e sarà al centro di un percorso di presentazione e condivisione con gli ordini professionali, le associazioni di categoria, i cittadini, in modo da poter illustrare in maniera dettagliata le tante e importanti novità. Di seguito qualche esempio.
Nuovo condominio
Saranno incentivate le realizzazioni di spazi comuni per attività condivise (wellness, aree per bambini), androni condominiali e spazi biciclette senza che concorra agli indici. Stessa cosa anche per la realizzazione di tetti verdi, pensili, colonnine di ricarica elettriche, idonei spazi per la raccolta porta a porta, vasche interrate per la raccolta di acqua piovana per favorire risparmio idrico. Anche la realizzazione dei parcheggi interrati pertinenziali, incentivandone la realizzazione e liberando più spazio pubblico in superficie.
Case in zone agricole: sì al frazionamento, ma a fronte di una riqualificazione energetica
Anche in zona agricola l’obiettivo è di implementare la riqualificazione energetica con l’introduzione di meccanismi per incentivare il recupero di manufatti esistenti. Ci sarà la possibilità anche di aumentare il numero di unità immobiliari, non attraverso l’aumento di volume, bensì grazie alla possibilità di frazionamento in più unità immobiliari. Si prevede quindi in concreto la possibilità di frazionare l’abitazione principale, senza consumo di nuovo suolo e recuperando spazi già abitativi ma solo a fronte di una innovazione energetica e sostenibilità ambientale.
Qualificazione e sostenibilità interventi in territorio urbanizzato
Si incentiva la sostituzione edilizia urbana (demolizione e ricostruzione) per qualsiasi destinazione d’uso compatibile, attraverso premialità volumetriche e deroghe distanze dai confini, ai fini della rigenerazione urbana con finalità energetiche, sismiche, igieniche sanitarie, superamento barriere architettoniche e sostenibilità ambientale (verde e permeabilità dei suoli). I parcheggi pertinenziali non andranno a incidere sull’indice di edificabilità. Incentivi per il recupero dei sottotetti.
Centro storico
E’ stata introdotta la semplificazione della procedura di cambio di destinazione delle unità immobiliari attraverso l’esonero o la riduzione del reperimento o della monetizzazione degli standard pubblici (esempio i parcheggi), rendendo quindi gli interventi più fattibili e meno onerosi. Si introduce la possibilità di realizzare spazi a parcheggio pertinenziali interrati sia negli interventi conservativi sia sostitutivi degli immobili, nel rispetto delle tutele specifiche. Nel principio di tutela degli immobili e valorizzazione degli aspetti storico-testimoniali del centro storico, si introduce una puntuale disciplina per il contenimento energetico, con possibilità di fotovoltaico integrato rispettoso della tipica colorazione dei manti di copertura. Maggiore flessibilità nella valutazione dei materiali e delle finiture dei fabbricati tutelati.
Queste misure si integreranno con altri provvedimento di prossima approvazione, come il regolamento per le monetizzazioni e la riclassificazione degli immobili del centro storico.
Hotel
Si introducono incentivi e premialità per chi investe nel recupero e nella riqualificazione energetica delle strutture, con incrementi di spazi/volumi per la riqualificazione e diversificazione dell’offerta ricettiva con servizi complementari, ludico-sportivi, wellness, piscine e parcheggi interrati.
Si favorirà inoltre la conversione di alberghi dismessi in servizi e dotazioni e servizi per il turismo. Sarà ad esempio possibile trasferire le superfici demolite degli alberghi dismessi per l’ampliamento di altri alberghi esistenti nel raggio di 1.500 metri, consentendo di destinare le aree degli hotel dismessi e demoliti anche all’implementazione di servizi. È stata quindi integrata e rivista la norma precedente, che prevedeva come unica opzione l’obbligo di cessione al comune dell’area dell’albergo dismesso; sono state introdotte opzioni che non prevedono la cessione, vincolandone però la destinazione a servizi per ampliare l’offerta turistica e le dotazioni di sosta.
Più flessibilità destinazioni d’uso, tutelando il commercio, anche in zona turistica
In zona turistica via libera alla conversione a destinazioni d’uso principali del fabbricato. Esempio: se l’80% del fabbricato è a destinazione residenziale e 20% direzionale, il direzionale potrà tornare ad essere residenziale. Questa misura tiene conto anche della necessità di tutelare e preservare il piano terra delle aste commerciali (es. Via delle Regine, lungomare nord, etc) e si accompagnerà a innovazioni che saranno portate nel regolamento d’igiene per consentire un miglior utilizzo degli spazi commerciali oggi esistenti.
Maggiori flessibilità di destinazione d’uso anche nelle zone artigianali e industriali. Questo consentirà di accompagnare l’insediamento di nuove imprese e attività e favorire recupero patrimonio dismesso, consentendo ad esempio il recupero dei capannoni dismessi.
Più spazio per l’outdoor
Il RUE prevede di mettere a disposizioni vaste aree libere del territorio comunale ampliando la gamma delle destinazioni degli spazi all’aperto. In particolare, si prevede che in tutto il territorio urbanizzato e urbanizzabile si possano realizzare parcheggi e spazi per il gioco e lo sport privati con distinzione delle attrezzature (permanenti nel caso di territorio urbanizzato, di carattere stagionale nel territorio urbanizzabile). Nel restante territorio comunale, anche in ambito agricolo, le attrezzature sportive, ricreative, di spettacolo possono essere realizzate senza creazione di nuovi edifici in lotti in adiacenza a fabbricati esistenti, purché non determinino creazione di nuova superfici, alterazione del profilo esistente e modifica della superficie permeabile.
Pergolati, gazebo, tende e ombrelloni
Si introduce una semplificazione del procedimento autorizzativo, che non sarà necessario per strutture di dimensioni inferiori ai 50 mq rispetto (precedentemente era 20 mq). Possibilità realizzazione bioclimatiche con copertura in strutture frangisole orientabili. È possibile realizzare tettoie fotovoltaiche con dimensione massima di 36 mq, in tutto il territorio comunale, fatta eccezione per centro storico, in deroga alla capacità edificatoria.