L’Assemblea chiede di attuare il programma Next generation Modena in coerenza con il Pug, di proseguire nel percorso partecipativo e di aggiornare il Consiglio sull’attuazione
MODENA – Il Consiglio comunale di Modena ha dato il via libera all’assunzione del Pug, il nuovo Piano urbanistico generale, durante la seduta di mercoledì 29 dicembre, con il voto a favore dei gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi e Modena civica) e contrario di quelli di opposizione (Lega Modena, Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia).
Insieme alla delibera sono stati approvati anche tre ordini del giorno mentre altri otto sono stati respinti.
L’ordine del giorno di Pd, Sinistra per Modena e Modena civica, illustrato dal consigliere Diego Lenzini (Pd), è stato approvato con il voto a favore anche di Europa verde – Verdi, mentre si sono astenuti M5s, Lega Modena e FI e si è avvalso del non voto Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia. Il documento chiede di aggiornare e attuare il programma Next Generation Modena in maniera coerente con gli obiettivi strategici di medio e lungo periodo contenuti nel nuovo Pug, già a partire dall’assunzione del Piano, “con particolare attenzione ai temi della rigenerazione urbana, della mitigazione e adattamento climatico, della transizione ecologica e digitale, della cultura, della scuola e formazione, della sicurezza e inclusione sociale”. La mozione chiede inoltre di integrare la strategia del programma Next Generation Modena non solo con i programmi di finanziamento pubblico già in corso, come il Bando Periferie dell’Area Nord e l’ex Amcm, ma anche con le proposte di investimento privato di interesse pubblico presenti in città. Invita, infine, la Giunta a informare il Consiglio e i Quartieri sull’avanzamento del programma Next Generation Modena in base alle opportunità di finanziamenti europei che verranno messe a disposizione dai livelli regionali e nazionali.
La mozione di Pd e Modena civica, illustrata sempre dal consigliere Lenzini, ha ricevuto anche il voto a favore di Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena (eccetto il consigliere Walter Stella che si è astenuto), M5s e FI; astenutà Lega Modena e non votante Fdi-PdF. Il documento evidenzia la necessità di proseguire nel processo partecipativo di promozione e informazione del Piano attivando una varietà di format, dal Consiglio comunale ai Quartieri, dal tavolo comunale Modena ad associazioni singole, imprese e singoli cittadini. Invita quindi la Giunta a organizzare almeno quattro assemblee pubbliche, a promuovere nuovi incontri con i Consigli di Quartiere, a lavorare con i singoli Quartieri su alcune tematiche specifiche peculiari delle loro aree, oltre a proseguire con gli approfondimenti in commissione Seta per consentire ai gruppi consiliari di formulare, attraverso ordini del giorno, indicazioni preliminari alla definizione del Pug nel percorso verso l’adozione.
L’ordine del giorno di Paola Aime di Europa verde – Verdi è stato approvato con il voto a favore anche di Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, M5s, Lega Modena e FI, mentre FdI-PdF si è avvalso del non voto. La mozione chiede di realizzare “un sistema informativo in grado di permettere il monitoraggio continuo degli accordi operativi e delle altre iniziative adottate per il raggiungimento degli obiettivi strategici, consentendo una valutazione sotto il profilo della loro efficacia ed efficienza”, di presentare ogni anno in Consiglio un rapporto sul percorso di attuazione del Pug e di promuovere e sostenere forme di partecipazione strutturate e organizzate rivolte ai cittadini.
Delle cinque mozioni respinte presentate dal M5s, le due illustrate da Enrica Manenti su edilizia convenzionata e sociale, e territorio agricolo (quest’ultima firmata anche dal consigliere Vincenzo Walter Stella di Sinistra per Modena) e quella sulla desigillazione illustrata da Andrea Giordani hanno ricevuto il voto a favore M5s, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi, Lega Modena e FI, contrario di Pd e Modena civica, e il non voto di FdI-PdF. La prima sollecitava “interventi di riqualificazione e rigenerazione di immobili pubblici per scopi residenziali” e domandava interventi di iniziativa pubblica per l’edilizia sociale in spazi comunali inutilizzati. Nella seconda si chiedeva “di non ammettere nuovi insediamenti di allevamenti zootecnici intensivi” e di non approvare piani di sviluppo aziendale con tale finalità inserendo per ogni intervento sui terreni agricoli “la compatibilità con la conservazione del paesaggio agricolo”. La terza chiedeva di includere nel Pug criteri generali di “minimizzazione delle impermeabilizzazioni e di desigillazione” anche per gli interventi privati, oltre a quantificare l’obiettivo della riduzione dei terreni impermeabilizzati da realizzare entro il 2030. Un ulteriore ordine del giorno illustrato da Giordani domandava di azzerare il consumo di suolo e di rendicontare le azioni pregresse sul territorio “inserendo nel bilancio comunale la perdita di 100mila euro per ettaro di suolo impermeabilizzato non compensato da desigillazione, de-impermeabilizzazione e rinaturalizzazione” (a favore M5s, contro Pd, Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa verde – Verdi, astenuti Lega Modena e Fi, non votante FdI-PdF). Un’ultima mozione presentata da Giovanni Silingardi chiedeva di prevedere per ciascuno dei 38 rioni in cui è suddivisa la città una serie di servizi e funzioni “per dare risposte ai bisogni dei cittadini” (a favore M5s, Sinistra per Modena, FI e Barbara Moretti di Lega Modena, contrari Pd e Modena civica, astenuti Europa verde – Verdi e Lega Modena, non votante FdI-PdF).
Delle tre mozioni respinte proposte da Lega Modena una è stata presentata da Alberto Bosi e chiedeva di “non superare il limite del 2% per l’aumento degli insediamenti fuori dalle aree già urbanizzate” introducendo incentivi “per rigenerare le abitazioni” (a favore Lega Modena, M5s e FI, contro maggioranza, non votante FdI-PdF). Gli altri due ordini del giorno, presentati da Giovanni Bertoldi, chiedevano il primo la preservazione qualitativa e quantitativa delle falde acquifere del territorio “attraverso un divieto di insediamenti nelle vicinanze dei pozzi” e limitando nuovi allevamenti zootecnici e la dispersione di nitrati e altri prodotti chimici (a favore Lega Modena, M5s, FI ed Europa verde – Verdi, contro Pd, Sinistra per Modena e Modena civica, non votante Fdi – Pdf); il secondo di limitare gli interventi in espansione solo al produttivo e a opere pubbliche strategiche, oltre a incentivare il ritorno a terreno agricolo o boschivo nelle aree rurali del Comune già edificate e oggi non più funzionali (a favore Lega Modena e FI, contro maggioranza e M5s, non votante Fdi – Pdf).