RIMINI – Anche Rimini ha, da sabato, il suo Conservatorio statale di musica, grazie alla statizzazione dello storico Istituto di studi musicali “G.Lettimi”. Questa mattina alla cerimonia di presentazione c’erano tanti cittadini oltre alle autorità civili, tra cui per il Comune di Rimini il sindaco Jamil Sadegholvaad e la vicesindaca Chiara Bellini.
Il Lettimi, da oltre 20 anni, è l’unica istituzione di Rimini autorizzata a rilasciare titoli universitari. Ora verrà assorbita dallo Stato trasformandosi in Conservatorio statale di musica.
“Rimini – hanno spiegato Sadegholvaad e la Bellini – ha più di un motivo per festeggiare. La presenza di un Conservatorio di musica, da sempre è motivo di prestigio per una città e può generare uno scambio originale e fecondo tra le risorse culturali, accademiche spirituali e, perché no, anche economiche della nostra comunità. Per questo, crediamo che il Lettimi debba ancor più farsi conoscere aprendosi ai luoghi e ai momenti che nel nostro territorio generano comunità e bellezza”.
Due in particolare i progetti presentati ieri dal direttore Bramanti e dall’Amministrazione comunale nel corso della cerimonia inaugurale.
“Amici del Lettimi”
La nascita del Conservatorio non è solo una ricorrenza da celebrare con una targa fuori dall’Istituto, ma un’occasione per riflettere — soprattutto in questi tempi difficili — sul ruolo dell’insegnamento e della bellezza come strumenti formidabili per far crescere il valore della cultura e della cittadinanza. Per questo, vogliamo aprire un confronto insieme a coloro che possono aiutarci con le loro risorse culturali ed economiche, a trasformare il nostro progetto in un percorso originale e condiviso. Un’associazione “Amici del Lettimi” può essere la strada per creare un legame forte e duraturo tra il Conservatorio e la Città.
“Musica per Rimini”
L’altra proposta lanciata sabato nel corso della cerimonia, si chiama “Musica per Rimini”; un programma di eventi ed iniziative che il Conservatorio propone nella città di Rimini, per il semplice piacere dell’ascolto e anche per far conoscere l’impegno e lo studio dei nostri allievi ed insegnanti. Piccoli concerti, flashmob, ma anche lezioni fuori sede, ad esempio nell’atrio del Teatro Galli, o nel cortile della Biblioteca Gambalunga. Anche all’interno dell’Ospedale Infermi. Con la direzione sanitaria abbiamo già avviato una collaborazione per portare l’arte dentro gli spazi di cura.
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