SAN MAURO PASCOLI (FC) – In occasione delle celebrazioni per la festa del ventennale di “Ciapa la galeina”, il cantautore Alberto Pazzaglia – alias Betobahia – è stato premiato dall’amministrazione comunale di San Mauro Pascoli, suo paese d’origine.
L’omaggio gli è stato consegnato venerdì sera, all’arena Arcobaleno, dall’assessore al turismo Stefania Presti che, nell’occasione, ha voluto anche ringraziare pubblicamente il cantante compositore per “aver portato, attraverso la sua musica, il nome e la cultura della Romagna e di San Mauro Pascoli in particolare in tutto il mondo”.
La serata è stata presentata dal giornalista scrittore Giorgio Magnani, autore di una prefazione all’interno del libro nella parte dedicata alla canzone scritta durante l’alluvione intitolata “Forza Emilia Romagna”.
Betobahia, alla sua seconda fatica letteraria, ha presentato il libro con foto a colori dedicato ai 20 anni di “Ciapa la galeina” ricordando alcuni momenti-cult e aneddoti divertenti riportati nei vari capitoli, a partire dalla nascita del circolo Arci di San Mauro Mare nel 1934 dove uno dei soci era suo nonno Giovanni Pazzaglia detto “Vanin”.
Il libro è stato scritto in gran parte durante la permanenza in Brasile dell’artista.
La serata era cominciata con una incertezza meteo ma poi, con l’arrivo del gruppo brasiliano “Carioca dance Ballet”, è tornato a splendere il sereno e lo spettacolo ha preso forma con un’esplosione di colori, ritmi e cultura brasiliana.
Sul palco, ovviamente, anche Betobahia che ha cantato insieme ai Carioca le sue canzoni più famose come “Ciapa la galeina” del mitico Samba di Italia do Brasil.
Durante l’intervista con l’assessore Stefania Presti, Betobahia si è detto onorato del riconoscimento, rimarcando la sua gioia per il fatto che, dopo vent’anni, la canzone “Ciapa la galeina” sia stata dichiarata patrimonio culturale del dialetto della regione Emilia Romagna con tanto di certificazione.
Una canzone dialettale – ha ricordato Beto – “che mantiene vive le origini della nostra terra anche negli anni della globalizzazione”. Non a caso, il brano viene citato anche nelle scuole dell’infanzia per mantenere vive le radici della nostra cultura romagnola. Al momento, infatti, è la canzone in dialetto romagnolo più suonata e famosa nel mondo, l’unico brano che ha fatto il salto “oltre gli italici confini”, arrivando in territori internazionali dove è tuttora ballata nei più grandi villaggi turistici di tutto il mondo: dall’Egitto alla Grecia, dal Brasile a Cuba e via dicendo. Sempre portando avanti l’allegria e la simpatia contagiosa di una terra unica.