Rimini contribuisce attraverso la presentazione del suo percorso innovativo sul versante della cosiddetta Economia Blu. E’ il mare e l’intervento sul PSBO il nocciolo di questo programma da cui dipartono direttrici in direzione di lotta all’erosione, contrasto alla pastica in mare, riqualificazione urbana, recupero contenitori culturali.
Da una parte i lavori strutturali: su tutti il PSBO – il sotto -, l’ammodernamento del sistema di depurazione dei reflui urbani, per arrivare al Parco del Mare – il sopra – un grande parco urbano di 15KM di lunghezza e 300ha di superficie riqualificata. Una piattaforma di accoglienza in grado di ospitare grandissimi numeri turistici in un contesto di grande qualità ambientale, con la compartecipazione di pubblico e privato. Senza dimenticare il trasporto, con il Trasporto Rapido Costiero che collegherà in circa 23 minuti le Stazioni Ferroviarie di Rimini e di Riccione effettuando 15 fermate intermedie. Dall’altra gli interventi specialistici, quello del contrasto all’erosione – concentrato nella zona di Rimini nord – ma anche la ricerca e le azioni di contrasto ai nuovi grandi problemi ambientali, come quello della plastica in mare. Rimini sostiene già azioni pilota per la gestione e il recupero dei rifiuti plastici e quindi per favorire il riciclo. A questi progetti si aggiungono altre iniziative finalizzate a favorire e semplificare il riporto a riva dei rifiuti da parte di chi lavora e di chi vive il mare, a partire dal posizionamento lungo il porto canale di contenitori per rifiuti accidentalmente pescati a servizio dei pescherecci. Anche qui, istituzioni e pescatori insieme; Il Governo, d’altro canto, dovrebbe cercare soluzioni normative che facilitino il più possibile il riporto a riva dei troppi rifiuti prodotti dalle attività o accidentalmente pescati.
“Portiamo il caso Rimini -è il commento del Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – con una richiesta pressante: sulla spiaggia e sulla gestione, dopo quasi 15 anni di incertezze, occorre prendere una decisione, e a prenderla deve essere il Governo. Da parte nostra ribadiamo come il futuro delle spiagge italiane passi dal premiare i progetti industriali più innovativi, non focalizzandosi esclusivamente sulla sola componente economica dei canoni. Rimini su questo ha giocato d’anticipo, con il progetto di rigenerazione del suo waterfront, ma per portarlo a termine serve prima di tutto chiarezza sullo scenario dei prossimi anni. Quella chiarezza preliminare ad ogni investimento, sia pubblici che privati, che proprio oggi manca, visto l’attuale stato di incertezza derivato dalle troppo frequenti oscillazioni e cambi di scenario dello Stato centrale. Una richiesta di velocità e chiarezza che, se condivisa anche dagli altri Comuni, arriverà con ancora maggiore forza al Governo”
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