GUASTALLA (RE) – La storia inizia dal Trattato di Fontainebleau, l’11 aprile 1814, ratificato dal Congresso di Vienna nel 1815, proprio da una donna, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, conosciuta in Emilia Romagna come l’Imperatrice Maria Luigia d’Austria, già moglie di Napoleone Bonaparte, Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.
207 anni dopo, nel 2021, quel Ducato rinasce sotto il profilo turistico-culturale-enogastronomico grazie all’ingresso del Comune di Guastalla – importante amministrazione nel territorio di Reggio Emilia guidato dalla Sindaca Camilla Verona – a pieno titolo, come Sostenitore, nel circuito “Castelli del Ducato”.
Si chiude il cerchio, anzi si apre una nuova e più ampia visione di progetto territoriale, con la effettiva rinascita del “Ducato di Parma, Piacenza, Pontremoli e Guastalla” con itinerari verso Reggio Emilia, la Lunigiana e la Lombardia. Il Ducato con futuri Stati Annessi vide l’ingresso di Pontremoli, con uno scambio proprio con Guastalla, quando alla morte di Maria Luigia i Borbone rinegoziarono alcune porzioni territoriali.
A fine 2020, in tempo di pandemia, è un gruppo di persone – dopo una serie di incontri per conoscersi e individuare insieme obiettivi propositivi – ad aver lavorato per questa alleanza: il Presidente Orazio Zanardi Landi, il Principe Corrado Gonzaga del Vodice di Vescovato, il Direttore Maurizio Pavesi con lo staff Castelli del Ducato, la Sindaca Camilla Verona con l’Assessore Ivano Pavesi ed il dirigente Fiorello Tagliavini.
Ed è ancora una volta la Storia ad andare di pari passo con una idea di turismo-culturale: perché è anche grazie ad un discendente di Ferrante I Gonzaga – di cui spicca la statua in piazza a Guastalla – se si riallaccia l’antico filo tra Guastalla, le terre gonzaghesche del Po con i Castelli del Ducato e poi su fin verso Piacenza dove si trova la dimora del Principe Corrado Gonzaga, il Castello e la Rocca di Agazzano in Val Luretta.
La Sindaca di Guastalla Camilla Verona: “Matilde di Canossa, Ludovica Torelli, Maria Luigia, tre donne che lasciarono tracce significative a Guastalla. Matilde con due concili, 1095 con Papa Urbano II e 1106 con Papa Pasquale II , tenuti nella millenaria Basilica di Pieve; Ludovica Torelli con la vendita di Guastalla a Ferrante Gonzaga e poi la fondazione del Collegio della Guastalla ancora esistente a Monza; Maria Luigia suo è il finanziamento per il restauro del Teatro Comunale nel 1846, la donazione di ferri chirurgici per l’ospedale e il sostegno alle Istituzione rivolte agli orfani e bisognosi.
Certo che la presenza gonzaghesca per Guastalla è la più rilevante con la costruzione degli edifici più importanti e il disegno urbanistico unico nei nostri territori; città ideale , città militare come militari erano i Gonzaga. ll Palazzo Ducale è punto di eccellenza per la nostra città, pur ampiamente modificato sul finire dell’ottocento, tuttavia è ancora in grado di offrire la visione delle antiche prestigiose vestigia dell’epoca gonzaghesca; inserito in una rete monumentale fa di Guastalla un polo di attrazione , dal Duomo alla Chiesa della Beata Vergine della Porta, alla Chiesa dei Serviti, per passare all’incrocio urbanistico della quattro chiese realizzato dall’architetto Francesco Capriani da Volterra., e non ultima, alla Biblioteca “Maldotti” scrigno di sapere, con i suoi oltre 100.000 volumi, è tra le Biblioteche di conservazione più importanti della Regiione. Una visita a Guastalla quindi non mancherà di stupire”.
L’Assessore al Turismo Ivano Pavesi: “ Il Po a Guastalla è una presenza costante, nel suo toponimo, “Posto di guardia”, ne fa comprendere la collocazione e la funzione; controllo dei transiti economici e militari da nord a sud in uno dei punti guadabili del fiume, grazie alle isole di San Simeone di cui rimangono ora alcune sabbiaie. Tutto questo evidenzia la ricchezza dei percorsi cicloturistici e di trekking che costeggiano le rive del Po, addentrandosi pure nel parmense e giù verso San Benedetto , coniugando i borghi con l’ambiente, in quel grande progetto promosso dal MAB Unesco che vede convivere uomo e territorio in perfetta sinergia, fondendo storia, natura e cultura ,in cui il turismo è punto di forza in grado di produrre frutti preziosi”.
A fare chiarezza sui passaggi storici relativi al Ducato, in sintesi, è il Principe Gonzaga: “A ripercorrere, tutta la storia, il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla fu uno Stato preunitario italiano esistito dal 1545 al tempo di Maria Luigia e poi fino al 1859, con una pausa dal 1808 al 1814 quando fu annesso al Primo impero francese e trasformato in un dipartimento. Il Ducato fu governato quindi, dapprima dalla dinastia dei Farnese e, dal 1731, da quella dei Borbone-Parma. Nel 1859 i territori ducali furono incorporati alle Province Unite del Centro Italia e successivamente annessi al Regno di Sardegna tramite il plebiscito del 12 marzo 1860”.
Il Comune di Guastalla ha scelto come monumento per entrare nella rete turistica-culturale Palazzo Ducale, in stile rinascimentale, in centro storico: “Diamo il benvenuto al Comune di Guastalla con Palazzo Ducale e tutte le bellezze culturali e naturalistiche del suo territorio – spiega il Presidente Zanardi Landi – E’ dal 2018 che con lo staff dei Castelli del Ducato partecipiamo a riunioni organizzate da DTE con alcuni enti reggiani dove sia presente un Castello o un Palazzo importante, aperti al pubblico e significativi turisticamente. E questo ci ha permesso di fare conoscere il nostro modo di lavorare. In alcuni casi, come per Guastalla, per Casina e per Scandiano ci siamo invece mossi in autonomia come circuito e attraverso incontri mirati con alcuni amministratori abbiamo creato una sinergia tra le loro realtà ed i Castelli del Ducato”.
Palazzo Ducale: è il monumento più rappresentativo di Guastalla, a lungo sede della corte signorile, e ospita diversi servizi privati e pubblici. Il Palazzo fu abitato prima dai conti Torello, poi dai Gonzaga, signori di Guastalla dal 1539, quando divenne sede di una vera e propria corte. La sua edificazione è legata a Francesco Capriani, detto il Volterra, che ne definì l’assetto a corte quadrata porticata, ma sarà l’architetto Tommaso Filippi a completarne i lavori nel 1570, con l’aggiunta del giardino all’italiana, della Galleria dei marmi e delle decorazioni compiute da Bernardino Campi. Accolse poeti e artisti come il Tasso, il Guarini, il Guercino e i Campi.
Non è semplice risalire all’aspetto originario del Palazzo, a causa dei lavori di consolidamento avvenuti nel XIX secolo e i rimaneggiamenti del secolo scorso, necessari per adattare l’edificio a diversi usi. Il Palazzo divenne residenza privata della famiglia Mossina nel 1908.
Recentemente passato a proprietà pubblica, dopo importanti lavori di consolidamento strutturale e restauro post-sisma ospita al primo piano spazi espositivi per mostre temporanee, al pianterreno è sede dell’Atelier di Palazzo Ducale, dell’Ufficio Informazioni Turistiche, dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico e servizi privati.
Dopo il Castello di Bianello a Quattro Castella, la Torre di Rossenella nel Comune di Canossa, il Castello di Sarzano a Casina, la Rocca dei Boiardo a Scandiano, Palazzo Ducale di Guastalla è il quarto monumento reggiano ad entrare ufficialmente sul website www.castellidelducato.it
Foto: Palazzo Ducale Guastalla Raffaele Peulli
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