“Il Cappotto di Janis” posticipato al 3-4-5 gennaio 2025

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BOLOGNA – Lo spettacolo “Il Cappotto di Janis” con Rocío Muñoz Morales e Pietro Longhi, inizialmente previsto al Teatro Dehon di Bologna dal 15 al 17 novembre, è stato posticipato al 3-4-5 gennaio 2025.

Al suo posto, dal 15 al 17 novembre, venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 16 andrà in scena la Compagnia Teatroaperto / Teatro Dehon con “Il Rompiballe”, un classico della prosa brillante francese, scritto da Francis Veber e tradotto da Filippo Ottoni, per la regia di Piero Ferrarini.

Per gli abbonamenti il calendario rimarrà invariato: “Il Rompiballe” era già previsto in abbonamento proprio nelle date 3-4-5 gennaio 2025.

Per i biglietti è possibile fare richiesta di rimborso. Tempi e modalità sul sito www.teatrodehon.it.

Per la commedia “Il Rompiballe”, saliranno sul palco di via Libia Aldo Sassi, Alessandro Fornari, Alessandra Cortesi, Massimiliano Sassi, Andrea Zacheo e Francesco Mauri, in scena anche per la serata di Capodanno il 31 dicembre; repliche il 28 e 29 dicembre.

François Pignon… Professione: rompiballe.

Il Destino – sapiente regista! – ha deciso di far incontrare, nella stanza di uno squallido alberghetto sperduto nella più desolata provincia francese, una pletora di personaggi strampalati ed eterogenei, tutti inesorabilmente marginali alla società dei consumi.

Ralph, gelido killer al servizio di una misteriosa “Organizzazione”, coadiuvato dal malavitoso pasticcione Félix; François Pignon, rappresentante di camicie in Terital ed aspirante suicida; il borioso psichiatra Wolf; Louise, sfiorita arrampicatrice sociale perennemente insoddisfatta… Oltre ad un cameriere frustrato e ficcanaso. Cosa succederà!?

L’effetto di questo cocktail (da assumere senza moderazione) scatenerà nel pubblico un’irrefrenabile voglia di ridere!

Dalle Note di Regia:

Il nuovo allestimento del testo “Il Rompiballe”, di Francis Veber (già messo in scena da Teatroaperto durante la stagione 2008 / 2009) si inserisce nella linea produttiva della Compagnia residente del Teatro Dehon, ormai da anni orientata alla proposizione italiana della commedia contemporanea d’oltralpe.

La ricchezza tematica e la vivacità di scrittura caratteristiche della nouvelle école dell’umorismo francese affondano le proprie radici nella grande tradizione classica di Molière, Feydeau e Labiche; ma hanno saputo integrare elementi eterogenei provenienti da diversi ambiti e movimenti culturali: surrealismo, situazionismo, psicanalisi, esistenzialismo. Ciò che ha dato vita ad un vero proprio canone moderno del teatro brillante, ove la spontanea risata è quasi infallibilmente sottesa da tematiche d’ampio respiro e da una costante e corrosiva critica sociale.

Francis Veber, più di ogni altro autore, ha saputo radiografare il corpo sociale, ponendone in evidenza asimmetrie e squilibri, tic e nevrosi, frustrazioni e miserie. Sulla scorta della grande tradizione dei moralisti d’antan (La Rochefoucauld, Antoine de Rivarol, Céline…) – ma procedendo per saturazione scenica, e non mediante scarnificazione linguistica – egli sbozza un ritratto impietoso del mondo moderno e delle sue infinite contraddizioni. E se è immediato il ravvisare nel suo antieroe per antonomasia François Pignon un pur maldestro epigono del voltairiano Candide o dell’alter ego dell’imprecatore di Méudon, l’ambiguo Bardamu, l’analisi del panorama antropo(il)logico entro il quali egli procede e agisce offre uno spaccato sconfortante ma iperrealistico della società, a malapena temperato dalla brillantezza virtuosistica nell’uso della lingua.

Riti, costumi ed idiosincrasie franchouillardes si squadernano sulle assi del palcoscenico, che diviene tavolo settorio a disposizione del folle anatomo-patologo (e forse suo stesso alter ego) immaginato da Veber; armato della propria idiozia, Pignon, inassimilabile e dunque “cretino” per definizione, finisce per far strame della odiosa supponenza e del conformismo che lo avvolgono, utilizzando la sua stessa alterità quale bisturi ermeneutico per scomporre le trame altrui.

Del resto Pignon, fallito per antonomasia in quanto estraneo sia al mondo dorato della buona società parigina che a quello del crimine professionale – universi forse non così lontani, che condividono la necessità di rispettare codici comportamentali rigidi od ortodossi (e ciò potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di riflessione sociologica) – costituisce un pericoloso buco nero; un autentico maelstrom in grado di trascinare con sé ciò che lo circonda, vale a dire il “mondo” e le sue “regole”, che egli scompagina pur involontariamente.

Nella diegesi veberiana sono sicuramente presenti, e in alcuni casi persino centrali, elementi di critica di classe; ma interpretare la dinamica che lega Pignon e i suoi deuteragonisti all’esclusiva luce delle categorie marxiste sarebbe un errore, o quanto meno ciò costituirebbe un’insufficienza euristica. Pignon difetta irrimediabilmente di qualsiasi coscienza rivoluzionaria in senso stretto; il suo potere sovversivo non è frutto di elucubrazione o di meditazione culturale: egli costituisce naturaliter l’elemento entropico in grado di mandare in crisi un sistema convenzionale di informazioni. Proprio nell’inevitabile consequenzialità degli eventi tragicomici che Pignon sa mettere in moto, sia pure senza poterli successivamente controllare, risiede il senso ultimo dell’umorismo filosofico di Veber.

Prezzo Intero € 26,00 – Ridotto € 22,00

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Dehon dal martedì al sabato, ore 15-19, oppure un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Biglietti on-line disponibili sul circuito Vivaticket.

15-16-17 novembre 2024
ven. e sab. ore 21 – dom. ore 16

IL ROMPIBALLE

Di Francis Veber. Traduzione di Filippo Ottoni.
Regia di Piero Ferrarini.
Con Aldo Sassi, Alessandro Fornari, Alessandra Cortesi, Massimiliano Sassi, Andrea Zacheo, Francesco Mauri.
Scene: Luigi Fazio. Costumi: Renata Fiorentini. Organizzazione e produzione: Tiziano Tommesani.

Ufficio stampa: Irene Barbi
Grafica: Benny – Benedetto Nicolini.
Compagnia Teatroaperto / Teatro Dehon

La commedia “IL ROMPIBALLE” di FRANCIS VEBER è rappresentato dall’Agenzia Drama – Suzanne Sarquier – Paris – Francia ed in Italia dall’Agenzia D’Arborio 1902 srls – Roma – Italia

Teatro Dehon

via Libia 59, Bologna

Tel. 051.342934

www.teatrodehon.it

“IL CAPPPOTTO DI JANIS”

POSTICIPATO AL 3-4-5 GENNAIO 2025

Al suo posto

dal 15 al 17 novembre

in scena

IL ROMPIBALLE

Di Francis Veber

Regia di Piero Ferrarini

Compagnia Teatroaperto / Teatro Dehon