PARMA – La celebrazione del 78° anniversario della “Liberazione” ha costituito un momento di riflessione e di festa. Si commemorano il 25 Aprile i valori di coloro che hanno combattuto per la libertà e la democrazia del nostro Paese, di chi ha creduto in un’Italia affrancata dal totalitarismo, dal nazifascismo e per questo ha sacrificato la propria vita.
La fine della guerra, l’avvio di una nuova stagione per l’Italia sono stati motivo di riflessione in una giornata che ha preso avvio con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Santa Croce, per proseguire, poi, con il corteo che si è formato a barriera D’Azeglio con la partecipazione del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi, diretto dal maestro Alberto Orlandi, e con la deposizione delle corone al monumento al Partigiano ed al monumento ai Caduti.
Il tradizionale corteo è stato anticipato dalla consegna delle bandiere delle Brigate Partigiane ai ragazzi della Consulta Provinciale degli Studenti che, dalla sede della Provincia, le hanno portate in piazzale Santa Croce e, poi, in piazza Garibaldi, dove sono state consegnate ai rappresentanti delle Associazioni Partigiane.
Ha introdotto la cerimonia in Presidente del Consiglio Comunale Michele Alinovi. Sul palco è avvenuta la consegna delle 26 bandiere della Brigate Partigiane da parte dei rappresentanti delle Associazioni Partigiane agli studenti delle varie scuole della città. “Un passaggio di consegna simbolico – ha rimarcato il Presidente – per riaffermare la continuità degli ideali della Resistenza, i valori di libertà e democrazia alla base della nostra Costituzione, per un città come Parma, insignita della medagli d’Oro al Valor militare per il suo contributo alla Resistenza”.
Alla cerimonia, in piazza Garibaldi, sono intervenuti il Sindaco di Parma, Michele Guerra, il Delegato della Provincia di Parma Gianpaolo Cantoni, il Presidente della Consulta Provinciale Studenti Nicolas Mantovani, il rappresentante delle Associazioni Partigiane Nicola Maestri.
L’orazione ufficiale è stata tenuta da Luca Martignani, scrittore e professore associato di Sociologia generale all’Università di Bologna.
Il sindaco, Michele Guerra, nel salutare le autorità civili, militari e religiose, ha rivolto un caloroso saluto alle tante persone che gremivano la piazza. “La vostra presenza qui – ha sottolineato – credo sia il modo più bello per dire cosa significhi il 25 Aprile per Parma, per rimarcare l’importanza dei valori legati a questa ricorrenza. Da circa una decina di giorni l’Amministrazione è impegnata per organizzare gli eventi che introducono alla Festa della Liberazione e sono orgoglioso di come la nostra città si sia preparata a festeggiare questa ricorrenza, coinvolgendo le diverse identità del territorio. E’ una festa, questa, che non perde di significato. Oggi ricordiamo un momento storico intrinsecamente legato al nostro Paese, ricordiamo i valori di libertà e democrazia, valori non negoziabili e patrimonio irrinunciabile. E’ necessario, quindi, fare tesoro della nostra memoria per affrontare il presente con consapevolezza e guardare al futuro con fiducia. Ricordiamo chi ha sacrificato la propria vita per il nostro Paese, in nome di questi valori. Parma è una città solidare ed ha saputo dimostrare vicinanza a chi è in difficoltà in un mondo sconvolto dalle guerre. Mi piace oggi ricordare il dottor Franco Masini, medico impegnato in Sudan per Emergency. Un esempio: in una realtà sconvolta dai combattimenti ha deciso di restare a fianco dei propri pazienti, rischiando la vita per il bene del prossimo, nel segno dell’etica della cura”.
Il Consigliere Delegato della Provincia di Parma, Gianpaolo Cantoni, nel ricordare il 78mo anniversario della Liberazione, ha dichiarato. “E’ per me un onore essere qui oggi. Vi porto i saluti del Presidente della Provincia Andrea Massari. L’atmosfera che respiriamo è davvero unica: un sentimento di coesione, per una ricorrenza che unisce in nome dei valori della Resistenza e della nostra Costituzione. La Costituzione non contiene la parola fascista perché i Padri Costituenti hanno pensato ai valori e non ai disvalori. E pensare ai valori significa essere automaticamente antifascisti, tanto che la parola fascismo è stata relegata nelle disposizioni finali e transitorie della carta costituzionale, in cui si vieta la ricostituzione del partito fascista. Pensiamo al 25 Aprile come momento di festa nel segno della libertà e della democrazia. Siamo qui per ricordare e tramandare: perché ora e sempre, oggi e domani, vogliamo dichiararci antifascisti”.
Il Presidente della Consulta Provinciale Studenti, Nicolas Mantovani, ha ricordato come i giovani siano, ieri come oggi, rappresentanti del cambiamento: “Il nostro compito è quello di tenere viva la memoria, ricordare e non dimenticare la nostra storia ed i valori che l’hanno informata, soprattutto in riferimento alla Festa della Liberazione”.
“Nel giorno che rappresenta la Festa di Liberazione – ha detto Il rappresentante delle Associazioni partigiane Nicola Maestri – in cui tutte le persone autenticamente democratiche dovrebbero identificarsi, vorrei focalizzare l’attenzione su due elementi, la Resistenza e la Costituzione: due fari luminosi, due momenti indissolubili della storia del nostro Paese. Dove cade l’una cade anche l’altra, dove la prima si rinvigorisce anche la seconda si rafforza. Alcuni mesi fa la Costituzione ha compiuto 75 anni di vita e occorre fare una profonda riflessione sulla sua storia che necessariamente deve accompagnarsi a quella dello spirito della Resistenza. Se oggi ci troviamo qui, in questa piazza gremita, così viva e pulsante, significa che il sacrificio di tante donne e uomini del nostro Paese non è stato vano e che i valori di libertà che ci hanno tramandato non andranno perduti se avremo la volontà e la forza di tenerne viva la memoria”.
“Non possiedo il rigore dello storico – ha esordito Luca Martignani, oratore ufficiale della cerimonia – non ho l’impeto del politico e non posso riportare una testimonianza diretta di ciò che oggi celebriamo, ma studiando la società inizio questo mio contributo partendo dal fatto che i principi che collegano la rappresentazione sociale e la realtà storica sono l’immaginazione e la memoria. Ogni regime e ogni forma di totalitarismo impedisce qualunque forma di immaginazione: la massima espressione di repressione di libertà. Ogni totalitarismo cancella la bellezza della diversità, spegne la creatività e nasconde i corpi, incarcerandoli e uccidendoli: una meticolosa opera di rimozione e cancellazione. Festeggiare ogni anno la liberazione dall’esercizio del cancellare e nascondere è proseguire la Resistenza, lavorare sulla memoria. Per questo il 25 aprile riguarda tutti noi.
Quello che oggi vogliamo scongiurare ritrovandoci qui tutti insieme è che atteggiamenti culturali come quello fascista si riproducano, così da evitare che ne emergano nuove forme.
A questo proposito, è importante sottolineare che libertà, giustizia sociale, democrazia, Repubblica sono sostantivi femminili: l’attualità della questione femminile riguarda anche la Resistenza e la sua storia. Gli esempi e i nomi da ricordare sono tanti: le staffette partigiane, Irma Bandiera, torturata a morte dai fascisti a Bologna, Teresa Mattei, Tina Anselmi… protagoniste fondamentali che, per capire la società del “resistere”, dobbiamo mettere in relazione a Piero Calamandrei, i fratelli Rosselli, Primo Levi, a Sandro Pertini. Nell’atto di citare questi protagonisti della nostra storia possiamo favorire l’identificazione di tutti noi nel potente messaggio di liberazione che la Resistenza rappresentò e continua a rappresentare come testimonia questa piazza oggi”.
È seguita l’esibizione delle voci bianche dei Cori Cittadini. Si sono esibiti circa 100 bambini e bambine: Il Coro di Voci Bianche della Corale Giuseppe Verdi di Parma diretto da Nicolò Paganini, il Coro di Voci Bianche Ars Canto diretto da Eugenio Maria Degiacomi, il Coro di Voci Bianche Teatro Regio di Parma diretto Da Massimo Fiocchi Malaspina, il Coro di Voci Bianche di Parma Musicale diretto da Baniamina Carretta e Chorus Cordis diretto da Gabriella Corsaro.
Alle 12 i rintocchi solenni della campana della torre civica sono risuonati in tutta la città.
La festa continua – martedì 25 aprile: in programma diverse iniziative che culmineranno con il concerto in piazza Garibaldi.
Piazza Garibaldi, ore 14.30 RESISTERE, PEDALARE, RESISTERE. Un itinerario nei luoghi ed eventi della Resistenza a Parma a cura di ISREC Parma in collaborazione con FIAB-PARMA Bicinsieme
Iscrizione alla partenza, quota di partecipazione € 2 per la copertura assicurativa
Cortile del Complesso della Pilotta, ore 16 – Corpo Bandistico Giuseppe Verdi in concerto.
Teatro Due, ore 17 – L’ISTRUTTORIA. Di Peter Weiss, traduzione Giorgio Zampa. Regia Gigi Dall’Aglio. Con Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo/Ilaria Falini, Davide Gagliardini, Pino L’Abbadessa, Milena Metitieri, Massimiliano Sbarsi, Davide Carmarino (esecuzione musicale). A cura di Fondazione Teatro Due
Info e biglietteria:
biglietteria@teatrodue.org tel. 0521.230242 www.teatrodue.org
Lenz Teatro – Sala Est, dalle ore 17 – [ DIES IRAE ]. Progetto NDT.02_Parentele + Progetto Resistenza – Parentela 1_Gloria Dorliguzzo. ore 17
DIES IRAE performance + RooM | Incontro pubblico ore 18
ore 19.30 DIES IRAE performance
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521270141, mob. e WhatsApp 3356096220 – mail
info@lenzfondazione.it
CONCERTO PER LA LIBERAZIONE
IN PIAZZA GARIBALDI ALLE 21.
Piazza Garibaldi sarà anche la cornice del tradizionale e attesissimo Concerto per la Liberazione realizzato dal Comune di Parma, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con CAOS Organizzazione Spettacoli e Arci Parma. Lo spettacolo, a ingresso gratuito, vedrà salire sul palco, dopo la partecipazione a Sanremo 2023, i Coma_Cose, come open act salirà sul palco anche Crytical.
Piazza Garibaldi, ore 21
CONCERTO PER LA LIBERAZIONE
COMA COSE
opening act CRYTICAL
In collaborazione con Caos organizzazione spettacoli e ARCI PArma