Intervengono Marco Belpoliti, Ermanno Cavazzoni, Nunzia Palmieri e Jean Talon Sampieri. Coordina Gino Ruozzi
REGGIO EMILIA – Gianni Celati ((Sondrio, 1937 – Brighton, 2022) è stato uno dei più innovativi e originali scrittori del secondo Novecento. Dal suo esempio, dal suo entusiasmo e dalle sue riflessioni sono nati altri autori che nell’assieme e nella diversità hanno creato un nuovo modo di intendere la letteratura. Celati oltre a Ferrara, che considerava la sua patria naturale, era molto legato a Reggio Emilia, dove veniva spesso e volentieri a parlare in pubblico e a tenere lezioni e dove aveva diversi e cari amici. Infatti ha lasciato tutti i suoi libri – pieni di annotazioni – e i suoi manoscritti alla biblioteca Panizzi. Questi materiali, pervenuti alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia a partire dal 2011, sono stati inventariati e a partire dal 2016 sono accessibili al pubblico.
Nell’ambito di Finalmente Domenica, la rassegna di incontri realizzata da Fondazione I Teatri, con il sostegno di Credem, domenica 22 gennaio alle ore 11.00 nel ridotto del Teatro Municipale Valli a Reggio Emilia, si terrà il primo degli appuntamenti del 2023 dedicati a Gianni Celati, a un anno dalla sua scomparsa.
All’ incontro Gianni Celati nel corso del tempo, nato dalla collaborazione tra Fondazione I Teatri, Comune di Reggio Emilia e Biblioteca Panizzi, parteciperanno Marco Belpoliti, Ermanno Cavazzoni, Nunzia Palmieri e Jean Talon Sampieri, con il coordinamento di Gino Ruozzi. Con questo incontro si vuole rendere onore ad una personalità non convenzionale che nelle sue opere continuerà a vivere ed agire su tutti i suoi lettori.
Si parlerà della sua vita piena di fughe e di spatriamenti; naturalmente dei suoi libri di narrativa (ricordiamo solo La banda dei sospiri, Narratori delle pianure e l’ultimo Costumi degli italiani), delle varie forme di scrittura adottate, diaristica (Verso la foce), di viaggio (Avventure in Africa), teatrale (Recita dell’attore Vecchiatto nel teatro di Rio Saliceto), delle straordinarie riflessioni che hanno accompagnato le sue tante traduzioni e che si ritrovano nelle interviste (umorali e al tempo stesso di alto tenore filosofico) che ha rilasciato nel corso della vita, e da poco raccolte in libro (Il transito mite delle parole).
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.
L’incontro sarà trasmesso anche in diretta streaming sulle pagine Facebook e YouTube dei Teatri di Reggio Emilia.
Per informazioni:https://www.bibliotecapanizzi.it/
https://www.iteatri.re.it/spettacolo/gianni-celati-nel-corso-del-tempo/
ARCHIVIO DI GIANNI CELATI – Il Fondo, custodito in Biblioteca Panizzi, comprende la documentazione relativa agli anni Ottanta e Novanta del Novecento, conserva materiali riconducibili agli interessi e all’attività di lavoro svolta in quegli anni da Gianni Celati.
Si tratta di un rilevante patrimonio documentario costituito prevalentemente da materiali manoscritti, agende, quaderni, taccuini, dattiloscritti, copie di racconti e saggi pubblicati in riviste, ma anche cartoline, carteggi privati e alcuni contratti editoriali. La maggior parte dei quaderni conservati nel Fondo contiene materiali preparatori per testi narrativi, oltre agli appunti redatti nei viaggi compiuti lungo il Po e all’estero. Spiccano poi gli scritti, riportati sui taccuini di appunti e nei quaderni, preparatori ai film documentari realizzati, riguardanti anche testimonianze di progetti rimasti incompiuti. Infine, assumono particolare rilievo i numerosi materiali che attestano il rapporto di stima e di amicizia tra Luigi Ghirri e Gianni Celati, tra cui scritti editi e inediti dedicati al fotografo emiliano.
GIANNI CELATI – Gianni Celati (Sondrio, 1937 – Brighton, 2022) per 50 anni è stato una sorta di sismografo dei fermenti culturali che hanno trasformato radicalmente la società italiana a partire dagli anni Settanta. Agitatore culturale, scrittore-filosofo, lettore onnivoro capace di cogliere in anticipo e spesso in controtendenza rispetto al panorama italiano il mutamento dei paradigmi culturali, è stato anche studioso e saggista, traduttore, sceneggiatore e regista, oltre che viaggiatore instancabile e inquieto. Dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza in provincia di Ferrara, si laurea a Bologna con una tesi su James Joyce. Scrive articoli per numerose riviste come “Lingua e stile”, “Il Verri”, “Il Caffè”. Nel 1971 pubblica per Einaudi – per volontà di Italo Calvino – il suo primo romanzo, Comiche. Docente in varie università italiane, al Dams di Bologna ha tra i suoi allievi Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri, Andrea Pazienza, Freak Antoni. Tra le sue opere più note, la raccolta di racconti Narratori delle pianure (1985, premi Cinque Scole e Grinzane Cavour), la trilogia Parlamenti buffi (1989, premio Mondello 1990), La banda dei sospiri. Romanzo d’infanzia (1976), Lunario del paradiso (1978), Avventure in Africa (1998, premio Comisso), Fata Morgana (2005, premi Flaiano e Napoli), Vite di pascolanti (2006, premio Viareggio), Bambini pendolari che si sono perduti (2011), Recita dell’attore Vecchiatto (2013). Ha inoltre curato la traduzione di numerose opere dall’inglese come Bartleby lo scrivano di Melville (1991), La Certosa di Parma di Stendhal (1993), I viaggi di Gulliver di Swift (1997). Si è occupato della trascrizione in prosa del poema di Matteo Maria Boiardo, L’Orlando innamorato raccontato in prosa (Einaudi, 1994). Si è anche dedicato al cinema: ha girato film documentari come Strada provinciale delle anime, Il mondo di Luigi Ghirri, Case sparse. Visioni di case che crollano.
I RELATORI
Marco Belpoliti saggista e scrittore, collabora con La Repubblica; insegna Critica letteraria e Letterature e arti visive presso l’Università di Bergamo; con Elio Grazioli dirige la collana “Riga” presso Marcos y Marcos; è condirettore della rivista e casa editrice nel web www.doppiozero.com . Tra i suoi libri più recenti: Il corpo del capo (2009), La canottiera di Bossi (2012), Primo Levi di fronte e di profilo (2015), L’età dell’estremismo (2014), La strategia della farfalla (2016), La prova (2017) per Guanda; Camera straniera. Alberto Giacometti e lo spazio (2012), Il segreto di Goya (2013) per Johan & Levi; Pasolini e il suo doppio (2022) e Da quella prigione. Moro, Warhol e le Brigate Rosse (Guanda 2022) Ha curato la nuova edizione delle Opere complete di Primo Levi in tre volumi (2016 e 2018) per Einaudi; con Nunzia Palmieri nella collana Meridiani Romanzi. Cronache e racconti di Gianni Celati e con Anna Stefi Il transito mite delle parole. Conversazioni e interviste 1974-2014 di Gianni Celati. Le sue opere sono tradotte in spagnolo, francese, inglese, polacco, giapponese.
Ermanno Cavazzoni nato a Reggio Emilia, vive a Bologna dove ha insegnato all’università; è scrittore di romanzi e racconti: Il poema dei lunatici (1987), Vite brevi di idioti (Feltrinelli 1997), Gli scrittori inutili (2002), Morti fortunati (2002); per Quodlibet Storia naturale dei giganti 2007, Il limbo delle fantasticazioni 2009, Gli eremiti del deserto 2016, e La valle dei ladri 2014; per Guanda Guida agli animali fantastici 2011, e Il pensatore solitario 2015; per La Nave di Teseo La galassia dei dementi 2018, Storie vere e verissime 2019 e La madre assassina 2021; ideatore con Gianni Celati, Daniele Benati e altri della rivista “Il semplice” (1995 – 1997); ha scritto di Luigi Pulci, Ludovico Ariosto, Franz Kafka e altri. Nel corso degli anni ha collaborato con musicisti per i testi e per piccoli spettacoli, ha scritto testi teatrali, trasmissioni radio e film (sceneggiatura di La voce della luna di Federico Fellini, e assieme a Gianni Celati del documentario La vita come viaggio aziendale di Paolo Muran del 2006, e regia di Vacanze al mare 2014).
Nunzia Palmieri insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Bergamo. Nelle sue ricerche privilegia una prospettiva comparatistica, occupandosi dei rapporti fra narrazioni, arti visive e nuovi paesaggi. È stata visiting professor presso l’Université Lyon 2 e ha partecipato al progetto di ricerca Paradigmi della creatività in partenariato con l’Université Paris Sorbonne. Fa parte del comitato scientifico della rivista Elephant&Castle e della collana “Dietro lo specchio” per l’editore Quodlibet. Fra le sue pubblicazioni: Beppe Fenoglio. La scrittura e il corpo, Le Lettere; Visioni in dissolvenza. Immagini e narrazioni delle nuove città, Quodlibet; Italo Calvino, Mondadori. Di Stendhal ha tradotto Vita di Henry Brulard e Armance. Ha curato Il canzoniere di Umberto Saba per Einaudi; ha partecipato all’edizione delle opere di Italo Svevo nella collana “I Meridiani” Mondadori, con l’edizione critica di Senilità e Una vita; per i “Meridiani” ha curato anche il volume Gianni Celati, Romanzi, cronache, racconti. Al cinema di Celati e al suo rapporto con le arti visive sono dedicati i volumi Documentari imprevedibili come i sogni (Fandango) e Animazioni e incantamenti (L’Orma).
Gino Ruozzi insegna Letteratura italiana nell’Università di Bologna.
I suoi interessi principali sono rivolti allo studio delle forme brevi e morali della letteratura italiana (aforismi, epigrammi, favole, apologhi) e al Settecento, di cui ama la curiosità e il cosmopolitismo. Ha pubblicato Scrittori italiani di aforismi (2 voll., “I Meridiani” Mondadori, 1994-96), Epigrammi italiani (Einaudi, 2001), Favole, apologhi e bestiari (BUR, 2007), Quasi scherzando, percorsi del Settecento letterario da Algarotti a Casanova (Carocci, 2012), Ennio Flaiano, una verità personale (Carocci, 2012), Leonardo da Vinci:Amore ogni cosa vince (Interlinea, 2019), Tutti i racconti di Luigi Malerba (Mondadori 2020).
Jean Talon Sampieri è nato e vive a Bologna. È stato tra i redattori della rivista «Il Semplice, almanacco delle prose»; ha curato e tradotto opere di Henri Michaux e Georges Perec, e diretto con Ermanno Cavazzoni la collana Compagnia Extra per le edizioni Quodlibet (2008-2020). È tra gli autori del volume di novelle riscritte nell’italiano d’oggi Novelle stralunate dopo Boccaccio (ed. Quodlibet 2012). Nel 2016 ha pubblicato Incontri coi selvaggi (ed. Quodlibet), e nel 2019 curato Narrative in fuga, di Gianni Celati (ed. Quodlibet). Ha pubblicato racconti sulla rivista «Téchne,, e articoli per «Doppiozero» e «Libération».