BOLOGNA – Una festa di chiusura per il festival “Cuore d’Aria” che conclude il suo ricco programma dopo 2 mesi intesi, che hanno visto 27 spettacoli, 17 serate di cinema con oltre 50 titoli (e le collaborazioni speciali con due festival internazionali), 9 incontri, 6 concerti e 2 mostre, con una grande partecipazione di pubblico. L’appuntamento è per lunedì 2 agosto, data simbolica che si collega all’inaugurazione del 2 giugno, e che sottolinea il profondo legame dell’attività culturale e di intrattenimento con l’impegno civile e la riflessione politica sulla città.
La festa di chiusura del 2 agosto, che partirà dalle ore 18 fino a notte, prevede musica diffusa con il dj Green Everywhere, durante la quale si apriranno numerose finestre col “microfono aperto”: chiunque voglia recitare, cantare, parlare… può salire sul palcoscenico nella piscina di Teatri di Vita ed esibirsi.
In programma, alle ore 21, è anche il docufilm “Il caso Braibanti”, in anteprima regionale (precedentemente rimandato causa pioggia). Il film di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, premiato alla Mostra del Cinema di Pesaro e vincitore dei Nastri d’Argento, rievoca un’incredibile pagina della cronaca e del costume italiano, quella che vide nel 1968 Aldo Braibanti processato e condannato con l’accusa di aver plagiato il giovane con cui aveva una relazione. Un processo che ha fatto storia: unico caso giudiziario di “plagio” nella storia italiana, ma soprattutto scandaloso accanimento contro un intellettuale, artista, ex partigiano, con una sola colpa, l’omosessualità. Un evento che scatenò un potente dibattito e la mobilitazione di intellettuali come Eco, Pasolini e Moravia, e che portò alla cancellazione del reato dal nostro ordinamento. Inoltre si potrà assistere alla proiezione di “Migrazioni in rosso”, il progetto streaming di Stefano Casi e Katia Ippaso realizzato durante la chiusura per la pandemia, che ha coinvolto diversi migranti in Italia. La giornata è anche l’ultima occasione per visitare la mostra fotografica di Davide Conte “Una Città fuori dal Comune” e l’installazione interattiva “Gentilezza/Leggerezza” di Andrea Ferrato / Metabox Sensibilità Aumentata.
L’appuntamento è lunedì 2 agosto (apertura generale ore 18) negli spazi interni ed esterni di Teatri di Vita (Parco dei Pini, via Emilia Ponente 485, Bologna). Il festival “Cuore d’Aria” è in programma nell’ambito di “Bologna Estate 2021”, con il supporto di Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna, e con il contributo della Fondazione del Monte. Informazione e prevendita sulla app di Teatri di Vita, accessibile dal sito teatridivita.it; info: 333.4666333 – urp@teatridivita.it.
DJ GREEN EVERYWHERE
Dj e vivaista (a Senape Vivaio Urbano), Green Everywhere ama mescolare la melodia pop e dance ai ritmi più serrati techno e minimal. Ha collaborato per diversi anni con Radio Kairos e suonato anche durante gli attacchi di guerrilla gardening del gruppo Terra Di Nettuno e negli Extemporary Music Set del collettivo UrbanResistDance. Ha suonato in molti club e circoli bolognesi, da Atlantide al Cassero, dal TPO a Dynamo, dal carro del Pride 2015 alla Roboterie, arrivando negli ultimi anni a far parte del collettivo Ryno e a suonare come resident dj alle serate organizzate in Cesteria e al Rural Pride.
ORE 21: IL CASO BRAIBANTI (Italia, 2020) di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese
Partigiano, poeta, drammaturgo, Aldo Braibanti è ricordato soprattutto per il processo a cui fu sottoposto con l’accusa di aver plagiato il ventunenne Giovanni Sanfratello. Dietro questa accusa c’era la famiglia del ragazzo, che non accettava l’omosessualità del figlio. Il processo si aprì a Roma nell’estate del 1968, proprio mentre nel mondo infiammava la contestazione e si lottava per nuove libertà e diritti. Pasolini, Morante, Moravia, Eco, Pannella si schierarono in sua difesa. Dopo questo processo, il reato di plagio fu cancellato. In questa potente docufiction, premiata alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro e ai Nastri d’Argento il nipote Ferruccio ripercorre la vita di Aldo Braibanti, con la partecipazione di Piergiorgio Bellocchio, Maria Monti, Lou Castel, Dacia Maraini, Elio Pecora, Alessandra Vanzi, Giuseppe Loteta, Stefano Raffo.
ORE 22.15: MIGRAZIONI IN ROSSO
Tre appuntamenti in diretta on line durante i mesi di chiusura del teatro: tre sguardi in tre “fragilità” per racconti in prima persona dall’anno della pandemia. Ogni venerdì del festival e l’ultima sera sarà possibile rivedere queste tre “inchieste poetiche” curate da Katia Ippaso e Stefano Casi, da un’idea di Andrea Adriatico. Stasera tocca a “Migrazioni in rosso”, ovvero 10 incontri con persone straniere da diverse regioni italiane, alle prese con la pandemia e con la loro condizione di migranti. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Theater X di Berlino e l’Arka Youth Center di Scutari (Albania), nel quadro del progetto internazionale “MareMuro” cofinanziato da Europa Cultura dell’Unione Europea.
MOSTRA PERMANENTE: UNA CITTÀ FUORI DAL COMUNE – fotografie di Davide Conte
Davide Conte ha inaugurato un modo nuovo di essere al tempo stesso fotografo e amministratore, raccontando su Instagram la città di Bologna e l’impegno di amministratore pubblico (come assessore al bilancio del Comune di Bologna) fondendo immagini di grande suggestione e riflessioni sul senso più genuino della “res publica”, come fossero pagine visionarie di un diario intimo/pubblico, tra politica, spiritualità e giornalismo. Al festival sono in esposizione 20 fotografie.
INSTALLAZIONE PERMANENTE: GENTILEZZA/LEGGEREZZA – installazione di Andrea Ferrato – METABOX Sensibilità Aumentata
Due parole che sembrano uscite da un’altra epoca e che sono più che mai necessarie nei nostri tempi: nell’installazione di Andrea Ferrato “Gentilezza” e “Leggerezza” sono due scatole di metallo, con le quali i visitatori sono invitati a interagire tramite un qr-code attraverso il quale possono inviare la loro idea di “gentilezza” e “leggerezza” che sarà poi pubblicata sul sito dell’artista. Il progetto è una produzione del collettivo multidisciplinare “METABOX sensibilità aumentata”.