Dalle 9 alle 11.30 videoconferenze informative dell’Università di Parma rivolte alle persone detenute, per scegliere opportunità di studio o anche solo di arricchimento culturale. “Seminari in pillola” tenuti dai docenti dell’Ateneo
PARMA – Giovedì 18 giugno e giovedì 25 giugno, dalle 9 alle 11.30, si svolgerà sulla piattaforma Teams la videoconferenza “Open Day in carcere: perché studiare all’Università”. L’obiettivo dell’iniziativa, curata dalla prof.ssa Vincenza Pellegrino, delegata del Rettore ai rapporti Università-carcere, in collaborazione con gli Istituti Penitenziari di Parma, è quello di informare le persone detenute sulla possibilità di studiare all’Università di Parma, scegliendo all’interno delle tante offerte di corsi e grazie al supporto che la stessa Università può offrire.
L’Ateneo sta procedendo alla costituzione di un ”Polo Penitenziario” che preveda supporti per le persone recluse, quali tutoraggio in carcere, colloqui con docenti e seminari con studenti. Nel corso delle videoconferenze sarà presentata la possibilità di studiare varie tipologie di materie (dalle scienze naturali a quelle sociali, dalle lettere alle arti e altro ancora) e con modalità diverse (dai corsi triennali per prendere un vero diploma di laurea sino alla frequentazione di singoli corsi universitari per arricchire il proprio curriculum anche senza arrivare alla laurea).
L’iniziativa si propone non solo di dare informazioni tecniche su quali lauree e quali corsi si possano seguire, ma anche sensibilizzare le persone sull’importanza dello studio, non solo per un possibile lavoro futuro ma anche più in generale per migliorare la propria vita e per avere gli strumenti culturali per stare con gli altri e vivere bene e, anche, per coltivare i propri interessi.
In “seminari in pillola” i docenti di materie diverse presenteranno i propri temi di insegnamento e di ricerca. Questo l’elenco delle presentazioni:
Emanuele Castelli, docente di Scienza politica
“Come nascono i partiti? La Cleavage Theory alla base della politica contemporanea”
Alberto Conforti, docente di Storia del libro, della stampa e delle professioni editoriali
“Le morti annunciate (e mai avvenute) del libro”.
Martina Giuffrè, docente di Antropologia culturale
“Il ‘giro lungo’ dell’antropologia e la vocazione per la diversità”
Vincenza Pellegrino, docente di Sociologia culturale
“Il mondo di domani. Breve introduzione agli studi sul futuro.”
Isotta Piazza, docente di Letteratura italiana contemporanea
“Leggere l’opera letteraria per leggere il mondo”
Gualtiero Rota, docente di Filologia
“I cristiani e i falsari”
Luana Salvarani, docente di Storia della pedagogia
“Radici diverse: studiare l’educazione per comprendere e per dubitare”