Giovedì alle ore 21.30 musiche per tre film di Man Ray all’auditorium di San Giacomo
FORLÌ – Appuntamento con la musica d’autore all’Auditorium San Giacomo di Forlì giovedì 12 settembre, con LE RETOUR À LA RAISON – Musique pour trois film de Man Ray di Teho Teardo – compositore di origini friulane, ma cittadino del mondo, ed autore di colonne sonore per il cinema e la TV – evento frutto della collaborazione tra il Festival Strade Blu, il Comune di Forlì e la Settimana del Buon Vivere.
Nato come spettacolo dal vivo, commissionato a Teardo da Villa Manin in occasione di una mostra su Man Ray, il progetto ha poi avuto uno sviluppo discografico uscendo su Specula Records: il compositore sarà accompagnato da Ambra Chiara Michelangeli (viola) e Elena De Stabile (violino), mentre sullo schermo scorreranno le immagini dei suggestivi film d’arte creati dal pittore, fotografo e regista statunitense, esponente del Dadaismo, morto nel 1976 a Parigi. Nel finale, una vera e propria orchestra di chitarristi/bassisti, eseguirà in un crescendo dal forte impatto emotivo una composizione in C# minore: L’ètoile de mer (Marcia funebre del 1900).
Il confronto a distanza tra Teardo e Man Ray si è trasformato anche in una “lettera aperta” che il compositore italiano ha voluto indirizzare all’artista statunitense: “Caro Man Ray – scrive Teho – la colonna sonora non combacia con l’idea di cinema dell’Uomo Raggio. Meglio un altro tipo di avvicinamento ai tuoi film, cercando appuntamenti di natura emotiva, fino quasi ad allinearsi con quel mondo, ma senza commentarlo, senza imitarlo, evitando di ribadire quanto già detto nella pellicola. In fondo è quanto ho perseguito in questi anni nel mio rapporto con il cinema“.
LE RETOUR À LA RAISON (1923) – Primo film di Man Ray, è un cortometraggio di circa tre minuti, proiettato per la prima volta presso il teatro Michel di Parigi il 6 luglio del 1923 durante gli eventi pomeridiani di “Cœur à Barbe”. Man Ray utilizza in questo film la tecnica della “rayografia”, che prende il nome proprio dall’artista, che consiste nell’esporre oggetti a contatto con del materiale sensibile, come ad esempio la carta fotografica. In Le retour à la raison si vedono scorrere sullo schermo degli oggetti di uso comune come molle e chiodi, mostrati attraverso giochi di luci ed ombre, e il nudo di Kiki de Montparnasse, musa-modella in molte sue opere, spesso presente anche nei lavori di altri dadaisti e surrealisti.
Le retour à la raison fu elaborato in una sola notte, incollando in modo casuale alcuni spezzoni di pellicola e aggiungendo successivamente delle riprese, girate per prolungare la proiezione. L’idea era quella di assecondare lo spirito giocoso e dissacratorio degli artisti Dada, fatto di improvvisazione, assemblaggio e immaginazione.
L’ÉTOILE DE MER (1928) – Il titolo allude a una stella marina che rappresenta probabilmente l’idea di una bellezza ideale paragonata alla perfezione della donna. Con questo film Man Ray crea un cinema di puro lirismo, composto esclusivamente da immagini. Le didascalie contengono spesso giochi di parole, in pieno stile dadaista. La storia è vista in tutti i momenti fondamentali attraverso un vetro smerigliato che non fa mai vedere con chiarezza allo spettatore cosa accade, frustrando il suo desiderio di conoscenza e portandolo a capire come la comprensione sia spesso al di là delle nostre possibilità.
EMAK BAKIA (1926) – Oltre alla rayografia, in questo film l’artista utilizza le tecniche dell’esposizione multipla e dell’effetto flou. Emak Bakia è un susseguirsi di forme geometriche, volti e immagini accostati casualmente in quanto considerati oggetti completamente indipendenti. Man Ray definì questo film un “cinepoema”.
12 settembre, Forlì (FC) Auditorium San Giacomo, piazza Montefeltro, ore 21.30, info: www.stradeblu.org, In collaborazione con Settimana del Buon Vivere. Ingresso gratuito