Ibes Pioli, la partigiana ‘Rina’, “Testimone di libertà”

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Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi, salutano una donna sempre impegnata sui valori della Resistenza

MODENA – “Con Ibes Pioli, la partigiana ‘Rina’, ci lascia una donna che ha sempre lottato, assieme ad altre donne e al fianco degli uomini, per i valori della libertà e della Liberazione”. Così il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha espresso cordoglio per la morte di Ibes Pioli, manifestando ai familiari le condoglianze a nome suo e della città, insieme con Fabio Poggi, presidente del Consiglio Comunale di Modena, che ha espresso il suo cordoglio anche a nome di tuti i gruppi consiliari.

“Ibes – ha aggiunto Muzzarelli – ha continuato fino a che ha potuto il suo infaticabile impegno nel trasmettere soprattutto alle giovani generazioni l’esperienza della Resistenza e il suo patrimonio di ideali. Iscritta all’Unione donne italiane di Modena sin dalla prima ora, lo è rimasta sempre”.

Ibes Pioli era nata a Cavezzo il 18 febbraio 1926 in una famiglia antifascista: il padre e il fratello maggiore erano perseguitati politici. Ha frequentato le scuole superiori fino alla quarta ragioneria. Durante la Resistenza operò come staffetta di collegamento tra Modena e Mirandola nelle Brigate Walter Tabacchi, Remo e Ivan con il nome di battaglia “Rina”. Organizzatrice dei Gruppi di difesa della donna nella zona sud di Modena (Paganine, Vaciglio, Cantone di Mugnano fino a Casinalbo), fece parte del Comitato provinciale dei Gruppi, occupandosi di stampa e propaganda. Fu la principale animatrice della requisizione al salumificio Frigieri di Paganine dell’8 marzo 1945, la più importante e significativa manifestazione femminile di tutta l’Emilia Romagna durante i mesi dell’occupazione.

“Se Modena perde una testimone autentica e instancabile – ha affermato Fabio Poggi – io perdo anche una maestra. Ho conosciuto e iniziato ad apprendere da Rina alle tante iniziative che abbiamo organizzato insieme alla Circoscrizione 3. Maestra di liberazione e di libertà. Non di meno di gentilezza e determinazione”.