RIMINI – Tutti i sindaci della Provincia di Rimini all’unanimità, il presidente della Provincia, unitamente al prefetto nell’ambito dell’unità di crisi, sentite le autorità sanitarie e letta la relazione epidemiologica del Direttore Generale dell’Aus Romagna Marcello Tonini hanno condiviso all’unanimità di chiedere al Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini di reiterare tutte le disposizioni restrittive previste dal Decreto Speranza-Bonaccini sulla chiusura di tutte le attività produttive e commerciali oltre che le ordinanze regionali sulle limitazioni della mobilità personale e chiusura di parchi e giardini e cinturiazione del territorio provinciale con la permanenza di blocchi e varchi presidiati.
Tale decisione è stata sicuramente sofferta ma anche ampiamente ragionata e ponderata e muove dalle seguenti valutazioni:
1. La relazione della direzione Ausl conferma lo stato emergenziale in atto.
2. Si registra un riscontro positivo delle restrizioni fin qui praticate.
3. Vi è una sostanziale differenza di risultato rispetto ad altre realtà limitrofe con risparmi rilevanti in termini di vite umane e di contagi.
4. Ogni decisione assunta ora di allargamento delle maglie nelle restrizioni rischierebbe di vanificare tutti i sacrifici fatti fino ad oggi ed inoltre fornirebbe un messaggio di smobilitazione i cui effetti rischierebbero di essere devastanti
5. Posizione unitaria dei sindaci del prefetto e delle autorità sanitarie sentite le categorie
Ne consegue che nelle prossime ore la Regione emanerà l’Ordinanza di proroga al 3 maggio 2020 di tutte le disposizioni già in atto in questa provincia, all’interno della quale non si applicheranno le norme meno restrittive del Dpcm emanato ieri dal Governo.
La situazione è monitorata dall’unità di crisi ora per ora e, d’accordo con il Presidente Bonaccini, laddove si determinassero le condizioni saranno prese in considerazione le ragioni di una eventuale rimodulazione delle disposizioni locali.
I sindaci convengono che le prossime settimane dovranno essere dedicate ad organizzare al meglio l’avvio della fase due mettendo in campo tutte le azioni programmatorie e operative al fine di farci trovare pronti alla possibile progressiva riattivazione delle attività lavorative e sociali.