I rintocchi del campannone civico per ricordare Hiroshima e Nagasaki

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PARMA – Dodici rintocchi del campanone civico hanno ricordato, questa mattina, lo scoppio della bomba atomica a Hiroshima e Nagasaki .
Comune di Parma e Casa della Pace hanno organizzano un presidio in piazza Garibaldi in occasione della ricorrenza, i rintocchi della campana del Palazzo del Governatore hanno scandito il tempo della discesa della prima bomba atomica su Hiroshima, alle ore 8.14 del 6 agosto del 1945.
Al momento hanno preso parte l’Assessora alla Pace del Comune di Parma Daria Jacopozzi ed i rappresentanti della Casa della Pace, tra cui il presidente Emilio Rossi, Danilo Amadei e Giorgio Bozzeda che hanno rimarcato il senso dell’iniziativa con un appello per la proibizione delle armi nucleari e l’adesione alla campagna “Italia, Ripensaci!” promossa da Rete Italiana Pace e Disarmo e Campagna Senzatomica. E’ emersa la grande preoccupazione sulla scelta di schierare nuovamente gli euro missili entro il 2026 in Europa. Per i partecipanti, si tratta dell’avvio di una escalation “incomprensibile e irragionevole”. Il Comune di Parma si è schierato contro le armi nucleari fin dal 1984.
Nel luglio del 2017 l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha votato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) che rende illegale non solo l’uso, ma anche lo sviluppo, i test, la produzione, il commercio, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione e il dispiegamento di armi nucleari. Il 22 gennaio 2021 il Trattato è entrato in vigore per gli Stati che lo hanno accettato. A oggi sono 68 gli Stati che lo hanno ratificato impegnandosi a promuovere un processo graduale e sicuro verso il disarmo nucleare totale, mentre sono 92 gli Stati firmatari del Trattato. Ulteriori Stati hanno espresso l’intenzione di aderire. L’Italia non è tra questi. Comune di Parma e Casa della Pace aderiscono alla campagna “Italia, ripensaci!” promossa da Rete Italiana Pace e Disarmo e Campagna Senzatomica affinché anche il nostro Parlamento ratifichi il Trattato dell’ONU.