“I mestieri delle acque (in arte)”: la mostra estiva al MAF

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Nella foto il dipinto di Renzo del Greco, che rappresenta il paesaggio del territorio ferrarese prima dell’epopea della bonifica

Da domenica 10 luglio 2022 nelle sale di San Bartolomeo in Bosco. Ingresso libero

FERRARA – È interamente dedicata al territorio ferrarese la mostra estiva intitolata “I mestieri delle acque (in arte)”, ospitata nella sala espositiva del Centro Documentazione Mondo Agricolo Ferrarese-MAF di San Bartolomeo in Bosco (via Imperiale 263), che accompagnerà i visitatori del museo da domenica 10 luglio fino a domenica 2 ottobre 2022. Curata da Corrado Pocaterra con la collaborazione di Gian Paolo Borghi, la rassegna si articola attraverso una serie di suggestive e variegate esemplificazioni, opera di noti artisti ferraresi che si sono dedicati alla loro terra, anche in tempi diversi.

Il filo conduttore dell’esperienza espositiva, le acque, si collega alla grande epopea antecedente al gigantesco lavoro di bonifica che ha trasformato il territorio ferrarese e che trova nel MAF importanti testimonianze di cultura materiale.

Con “I mestieri delle acque (in arte)” si compie un salto a ritroso nel tempo, quando le antiche Valli di Marrara (nelle quali il MAF è ubicato), nell’alto ferrarese, erano pressoché simili alle valli del basso ferrarese. Queste ultime, nelle quali si viveva di un’economia prettamente valliva, sono illustrate in un dipinto di Renzo del Greco. La medesima, non facile realtà economica è pure testimoniata nelle opere di Severo Pozzati, in arte Sepo, incentrate sulla Comacchio di un tempo (bimbo-pescatore e fiocinino).

Grazie al pittore e disegnatore argentano Nino Zagni, la mostra documenta altre attestazioni di lavori di regolazione delle acque, come l’ottocentesca Chiavica Revedin, a Ferrara-San Luca, e la tardo settecentesca Chiusa o Travata Ganzanini, nei pressi del MAF.

A monito del delicato equilibrio fra terra e acque, si propone il dipinto di Otello Ceccato sull’alluvione in Polesine del 14 novembre 1951. Quest’opera fa parte di una cospicua donazione che Eleonora Ceccato, figlia dell’artista, ha destinato al MAF e che viene esposta per la prima volta in questa  struttura museale.
Tra lavoro e costante rapporto con le acque si rivelano i suggestivi pannelli di Paolo Volta, incentrati sullo studio di un mulino marchigiano che l’artista analizza artisticamente alla stregua di un antico perito agrimensore.

La mostra fa parte delle iniziative per il 40° anniversario della stipula della convenzione tra il Comune di Ferrara e il MAF. È promossa dal Comune di Ferrara, dal MAF e dall’associazione omonima.
A ingresso libero, potrà essere visitabile agli orari di apertura del MAF: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 e i festivi dalle 16 alle 19.

Per info: MAF-Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, via Imperiale 263, 44124  San Bartolomeo in Bosco (Fe), tel. 0532 725294, email info@mondoagricoloferrarese.it