“I Giardini d’estate”: appuntamenti di luglio

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Debutto domenica 4, alle 21, con lo spettacolo “Storie” di Aterballetto. In scena anche Rezza e Mastrella, il pianista Ramin Bahrami, l’Orchestra di piazza Vittorio

MODENA – L’edizione 2021 di “I Giardini d’estate” debutta domenica 4 luglio con “Storie”, lo spettacolo di danza prodotto da Aterballetto. Una serata, a cura del Teatro Comunale Pavarotti, per sei danzatori che interpretano le creazioni “Preludio” e “Another story” di Diego Tortelli, e “O” e “Alpha Grace” di Philippe Kratz.

Lunedì 5 luglio è di scena la creazione musicale dei 14 giovani artisti del territorio che hanno partecipato a Forme Composte – Music Camp, il progetto di residenza artistica promosso dal Centro Musica del Comune di Modena in collaborazione con l’associazione Ore d’aria. Per realizzare l’opera conclusiva del progetto, gli artisti hanno lavorato in un team coordinato da Lodo Guenzi dello Stato sociale e composto da tutor professionisti.

Nell’ambito del settantesimo anniversario di Amici del Jazz, l’associazione propone a luglio due concerti: giovedì 8, una celebrazione delle jam session del lunedì che dal 1998 si sono svolte prima alla Contrada della scimmia, poi al Pernilla e, infine, proprio ai Giardini ducali. Venerdì 9, sarà sul palco Lorenzo Conte Quartet: quattro musicisti di grande esperienza guidati dal contrabbassista Lorenzo Conte rivisitano il repertorio dei jazz standard e suonano le loro composizioni originali.

Sabato 10 luglio Valerio Aprea legge Mattia Torre, autore, sceneggiatore e regista prematuramente scomparso nel 2019 a 47 anni. Un recital che fotografa un paese in balìa di una fame atavica e votato inesorabilmente al raggiro, alla menzogna, al disperato inseguimento di un lusso sfrenato e delirante. Ad accompagnare la voce di Aprea, le musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia composte per “Figli”, l’ultimo film scritto dall’autore.

Coppia artistica ineguagliabile del panorama teatrale contemporaneo, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, ovvero RezzaMastrella, Leone d’oro alla carriera per il Teatro nel 2018, portano in scena venerdì 16 e sabato 17 luglio “7 14 21 28”, un lavoro che richiama un gioco dell’infanzia: Antonio Rezza, nei panni di una donna che rievoca il passato, saltella da un riquadro all’altro, seguendo una sequenza di numeri immaginari in una sorta di danza.

Dedicato alla chitarra elettrica è l’incontro di domenica 18 luglio “My generation”. Eleonora Bagarotti, autrice di numerosi libri dedicati alla musica, in dialogo con il giornalista Roberto Franchini, analizza i cambiamenti che l’arrivo della chitarra elettrica ha portato nel nostro modo di vivere. L’evento è promosso da Istituto storico di Modena, Centro documentazione donna, Comitato per la storia e le memorie, in collaborazione con Fondazione San Carlo.

Sabato 24 luglio è di scena “Planet B. Un mondo ancora possibile?” creato da Ert Fondazione in collaborazione con The Climate Change Theatre Action. Lo spettacolo, a cura di Sergio Lo Gatto e Silvia Rigon con la Compagnia permanente di Ert, è dedicato ai temi ambientali.

Martedì 27 luglio spazio a Ramin Bahrami, uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte, che in “Melancholia” disegna, con il giornalista e produttore discografico Alberto Spano, un percorso in musica tra i più grandi compositori “malinconici”, da Scarlatti a Ravel, attraverso Bach, Chopin, Čajkovskij, Grieg, Debussy. L’appuntamento è a cura di Gioventù Musicale.

L’Orchestra di piazza Vittorio arriva ai Giardini ducali giovedì 29 luglio con “Credo”, una sorta di oratorio interreligioso a partire dai testi scritti e scelti dal sacerdote e poeta portoghese José Tolentino Mendonça, con musiche originali dell’Orchestra e di Rossini, Britten, de Machaut, ma anche canti sufi e brani religiosi riarrangiati.

L’ultimo fine settimana di luglio si apre con il concerto del violinista Domenico Nordio, a cura di Amici della Musica: venerdì 30 il musicista esegue musiche da Biber, Bach, Say e Prokofiev.

Sabato 31 è la volta di “F. Perdere le cose” di Kepler-452. Prodotto da Ert Fondazione, ha un protagonista che non può entrare in scena e nemmeno essere nominato per intero. L’attore Nicola Borghesi ricostruisce la storia di F. relazionandosi con un assente e ragionando ad alta voce insieme agli spettatori.

Il fine settimana si chiude già in agosto, con l’esibizione del Resilience trio proposto dal Comunale. Composto da Yilian Cañizares, tra le violiniste più interessanti del panorama contemporaneo, Childo Tomas al basso elettrico e Inor Sotolongo alle percussioni, il trio miscela sapientemente ritmi jazz, classici e afro-cubani alla voce di Cañizares.

Foto: Resilience trio foto di Adriano Bellucci