Parma

I docenti dell’Università di Parma Del Rio, Mingione e Ventura si confermano tra i ricercatori più citati al mondo

PARMA – I docenti dell’Università di Parma Daniele Del Rio, Giuseppe Mingione e Marco Ventura si confermano tra i ricercatori più citati al mondo. I tre studiosi figurano infatti anche quest’anno nella classifica “Highly Cited Researchers 2022” stilata dal Web of Science Group – Clarivate Analytics.

Il ranking identifica gli scienziati che hanno prodotto le pubblicazioni più citate nel proprio settore nell’anno di riferimento, esercitando un’influenza significativa nel campo della ricerca, e si basa sull’analisi eseguita dagli esperti di bibliometria dell’Istituto di informazione scientifica del Web of Science Group.

Quest’anno gli Highly Cited Researchers classificati sono 6.938 in tutto il mondo, 104 in Italia.

Per un ricercatore l’appartenenza a questa lista è da tempo ritenuto uno dei maggiori riconoscimenti internazionali: rappresenta anche un parametro importante nei ranking mondiali di qualità delle università.

L’Università di Parma si conferma tra gli atenei italiani col maggior numero di Highly Cited Researchers.

Giuseppe Mingione, docente di Analisi matematica al Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche, è in classifica per la nona volta, cosa riuscita a meno di dieci scienziati italiani, tra tutte le discipline. Compare nella categoria Mathematics, che quest’anno include 52 presenze in tutto il mondo. L’Impatto della ricerca di Mingione è confermato anche da una recente rilevazione sulla banca dati dell’American Mathematical Society, secondo la quale Mingione è il più citato matematico al mondo nel suo anno di dottorato (1999) e tra i primi dieci negli ultimi trent’anni. Mingione ha vinto il Premio Caccioppoli 2010, conferito dal 1960 in poi una volta ogni quattro anni a un matematico italiano, la Stampacchia Medal 2006, premio internazionale triennale che annovera tra i vincitori alcuni tra i più famosi matematici al mondo quali vincitori della Fields Medal e membri dell’Institute for Advanced Studies di Princeton, e un ERC grant nel 2007. Secondo la banca dati Scopus, Mingione risulta il matematico italiano con maggiore indice H di sempre nell’intero settore della matematica teorica, come rilevato in un recente studio da alcuni statistici dell’Università di Stanford.

Daniele Del Rio, docente di Nutrizione umana al Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco e Presidente della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione, è in classifica per la sesta volta (2014, 2015, 2019, 2020, 2021, 2022). Figura nella categoria Cross-Field, che riunisce i ricercatori che pubblicano in maniera trasversale in più settori scientifici. La ricerca del prof Del Rio si incentra in particolare sulla comprensione degli effetti degli alimenti di origine vegetale e dei loro componenti molecolari, soprattutto non-nutrienti, sulla salute dell’uomo. Da anni il suo gruppo è riconosciuto a livello internazionale. Il prof Del Rio è coordinatore del Progetto ONFOODS, appena avviato, coordinato dall’Università di Parma e nato dal Partenariato Esteso tematica 10 del PNRR, che unisce 26 eccellenze pubbliche e private nella ricerca fondamentale e industriale su nuovi modelli alimentari sostenibili, sicuri e salutari.

Marco Ventura, docente di Microbiologia al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, è invece in classifica per il terzo anno consecutivo. Anche lui figura nella categoria Cross-Field.

ll prof. Ventura nella sua attività di ricerca si occupa in particolare dello studio del microbiota e della sua interazione con l’uomo e gli animali, oltre che della biologia dei microrganismi probiotici con particolare attenzione all’ambito dei bifidobatteri e al loro ruolo nell’ecosistema intestinale. Coordina il laboratorio di Probiogenomica ed è direttore del Centro Interdipartimentale “Microbiome Research Hub” dell’Ateneo di Parma (al quale afferisce anche Daniele Del Rio, come vicedirettore). Il gruppo di ricerca coordinato da Marco Ventura vede coinvolti anche diversi giovani ricercatori dell’Ateneo, quali Francesca Turroni e Christian Milani, vincitori di diversi premi e riconoscimenti internazionali nel campo della microbiologia.

Quest’anno gli studiosi di affiliazione italiana inclusi nella lista sono stati 104, tra atenei, enti di ricerca e istituzioni. Per l’Emilia-Romagna le uniche altre Università presenti sono quella di Bologna (3 ricercatori) e di Modena e Reggio (1).

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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