Lunedì 26 ottobre 2020 alle 17 primo appuntamento in sala Agnelli
FERRARA – Fiaba, poesia, cinema, mass media, scuola. Sono solo alcuni degli ambiti della comunicazione che saranno analizzati nel corso del nuovo ciclo di incontri ‘I colori della conoscenza e i linguaggi‘ in programma dal 26 ottobre 2020 al 26 aprile 2021 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara.
Il primo appuntamento, in calendario lunedì 26 ottobre 2020 alle 17, proporrà un dialogo tra Nicola Alessandrini e Antonio Moschi sul tema ‘Il pensiero affabulante tra fiaba e filosofia’. L’incontro sarà introdotto da un saluto dell’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Ferrara Dorota Kusiak e dalla presentazione del programma del ciclo da parte di Daniela Cappagli.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
‘I colori della conoscenza e i linguaggi’
VII Ciclo di incontri tra ottobre 2020 e aprile 2021 – Con il patrocinio del Comune di Ferrara
“I colori della conoscenza e i linguaggi” propone ai docenti delle scuole e ai cittadini interessati un percorso di dieci conferenze e tre laboratori sui temi dei saperi e lo fa attraverso la riflessione sui linguaggi delle molteplici e varie aree della conoscenza.
Tutti gli ambiti disciplinari, infatti,- pur mantenendo un percorso di apprendimento proprio, storicamente e convenzionalmente organizzato intorno a specifici temi, a metodi e a modalità espressive – concorrono a definire un’area sovradisciplinare, pluridisciplinare, interdisciplinare in cui ritrovano una comune matrice nell’esigenza comunicativa e conoscitiva e nell’esplicazione di facoltà uniche e peculiari del pensiero umano.
Le aree della conoscenza che saranno oggetto di riflessione riguardano:
- la fiaba analizzata attraverso la filosofia e attraverso una favola famosissima, quella di Pinocchio;
- la poesia, linguaggio simbolico ed estetico per eccellenza;
- il linguaggio cinematografico tra creatività e morale;
- la comunicazione interpersonale nella scuola, nei mass media e nel mondo sociale;
- il linguaggio da remoto che richiede nuove competenze e abilità sia che venga utilizzato nell’area apprendimento-insegnamento sia nelle altre attività di lavoro e della quotidianità;
- la linguistica che percorre lo studio scientifico del linguaggio verbale umano e delle sue strutture e riflette sui modi comunicativi della quotidianità;
- il linguaggio della creatività in quanto pensiero divergente che ha come caratteristiche la fluidità, la flessibilità, l’originalità, l’elaborazione.
- Il linguaggio dell’educazione alle differenze personali, di genere, etniche, religiose, sociali
- I linguaggi e i metodi di apprendimento nel mondo della globalizzazione
Inoltre, durante i primi due laboratori previsti nel programma, si faranno analisi dei linguaggi storici, letterari e paesaggistici di Ferrara. Ci sarà poi un terzo laboratorio, di dialogo aperto tra la psicoterapeuta e i partecipanti, sulla comunicazione tra scuola e famiglia.
L’immagine-logo che è nella locandina, Le costellazioni di J. Mirò, vuole essere una sintesi artistica e immaginifica dell’universo mondo che appare in molteplici segni e sagome nell’immensità del cielo stellato e contiene forme che riportano al reale. Similmente ai geroglifici, ai caratteri di una scrittura ideografica, questa immagine può essere associata a idee e a linguaggi diversi, traducibili attraverso il pluriforme ambito dei saperi che è presente in questo ciclo de ‘ I colori della conoscenza’.
Lunedì 26 ottobre 2020 alle 17
Biblioteca Ariostea – via delle Scienze, 17 Ferrara
‘Il pensiero affabulante tra fiaba e filosofia’
Dialogo tra Nicola Alessandrini e Antonio Moschi
La nascita del logos filosofico segna una discontinuità rispetto alla rivelazione del senso del mondo costituita dal mito: la filosofia infatti è ricerca della verità incontrovertibile, basata sulla forza di un’argomentazione razionale la cui negazione è autonegazione. Eppure chi di noi non ricorda la potenza evocativa dei miti creati da Platone? E perché mai Aristotele afferma che “anche l’amante del mito è in un certo qual modo un filosofo”? Forse perché il pensare per immagini (e non soltanto per concetti) è una cifra distintiva dello spirito umano, come ci testimonia una riflessione in proposito che va dall’antichità fino ad oggi. Ne è un esempio il pensiero di Ernst Bloch, filosofo della speranza, nel quale la narrazione affabulante diviene l’anticamera dell’utopia concreta e dei sogni ad occhi aperti, apprendistato del difficile artigianato del desiderio. Nelle Tracce Bloch raccoglie fiabe, leggende, miti, proverbi e aneddoti che ci permettono di dialogare con il mistero delle cose e dell’uomo. Quell'”oscurità dell’attimo vissuto” da cui nasce la speranza.
Nel rispetto delle disposizioni di sicurezza anti covid, per partecipare agli incontri in Sala Agnelli (dove sono disponibili 36 posti a sedere) sarà indispensabile attenersi a una serie di prescrizioni: entrare con la mascherina e togliersela solo dopo essersi seduti; sanificare le mani all’ingresso della sala; utilizzare solo le sedie indicate dal cartello; rimettere la mascherina durante l’uscita.
Il calendario completo degli eventi e delle attività culturali, aperti liberamente a tutti gli interessati, in programma nelle biblioteche e archivi del Comune di Ferrara su: http://archibiblio.comune.fe.it