I buoni spesa del Comune di Bologna: dematerializzati e con un valore compreso tra 150 e 600 euro

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Il Sindaco Merola: risposta capillare e immediata alle difficoltà economiche delle famiglie. La platea potenziale è di 6.700 persone. I servizi sociali individuano i beneficiari tra i nuclei già in carico e le persone che invieranno l’autodichiarazione

Comune di BolognaBOLOGNA – Buoni spesa dematerializzati (per velocizzare le operazioni e limitare al massimo i contatti tra le persone) per acquisto di alimenti, prodotti per l’igiene personale e per l’igiene della casa, di 6 diversi valori compresi tra 150 e 600 euro, a seconda del numero di componenti il nucleo familiare, per una platea potenziale di 6.700 persone: il Comune di Bologna è pronto a far partire la macchina della solidarietà alimentare, rivolta a cittadini residenti o domiciliati in città, dopo l’erogazione da parte del Governo di 400 milioni ai Comuni italiani da trasformare in aiuti per la spesa alle famiglie in difficoltà economica a causa delle conseguenze dell’emergenza sanitaria in corso.

A Palazzo d’Accursio sono stati erogati 2.062.703,93 euro: oggi la Giunta guidata dal Sindaco Virginio Merola, su proposta dell’assessore alla sanità e al welfare, Giuliano Barigazzi, ha approvato la delibera che fissa i criteri per l’erogazione dei buoni spesa.

“Siamo riusciti a procedere rapidamente – afferma il Sindaco Virginio Merola – per mettere a punto uno strumento agile che consenta, attraverso il fondo di oltre 2 milioni che il Governo ha assegnato alla nostra città, di dare una immediata risposta alle difficoltà economiche che persone e famiglie stanno affrontando. Il buono sociale per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità era la prima urgenza da affrontare, abbiamo lavorato per consentire un utilizzo del buono capillare su tutto il nostro territorio: ringrazio l’assessore Barigazzi e tutta l’area welfare e dei servizi sociali del Comune. Il lavoro continua ad ampio raggio per affrontare tutte le necessità dell’attuale situazione di emergenza in vista di una ripartenza che, seppur graduale, ci sarà”.

Come funziona il buono spesa

Il Comune di Bologna ha scelto dunque di utilizzare il fondo di oltre due milioni di euro per acquisire i buoni spesa attraverso una società di servizio che garantisce così una gestione unitaria e capillarità nell’accesso dell’utenza. In queste ore si sta perfezionando il contratto con la società di servizio. Dopo l’approvazione della delibera, avvenuta oggi in Giunta, nella giornata di giovedì 2 aprile verrà pubblicato sul sito del Comune di Bologna l’avviso pubblico con le modalità per richiedere il buono spesa. Successivamente, sarà emanato un secondo avviso pubblico mirato a individuare gli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa e dove i cittadini che hanno diritto al buono spesa potranno spenderlo fino al 31 luglio 2020.

La gestione operativa delle misure di sostegno alimentare è in mano all’area welfare e benessere di comunità di Palazzo d’Accursio. Per richiedere il buono sarà messo a disposizione un modulo di autodichiarazione da compilare e da spedire alla casella email buonispesa@comune.bologna.it allegando copia di un documento di identità valido. La richiesta verrà ricevuta dall’area welfare del Comune. Il Servizio sociale territoriale, a sua volta, individuerà i nuclei familiari in stato di bisogno già in carico e in condizioni di indigenza che hanno diritto al buono spesa.

L’elenco dei beneficiari dunque sarà composto valutando sia le autodichiarazioni spedite dai singoli cittadini, sia le situazioni familiari già in carico al servizio sociale territoriale. La società di servizio erogherà i buoni che verranno poi spediti progressivamente dal Comune per email ai beneficiari. I buoni saranno poi utilizzabili nei negozi aderenti attraverso la lettura del codice a barre. Per i cittadini che non hanno la possibilità di utilizzare gli strumenti tecnologici sarà previsto un sostegno a distanza da parte del Comune.

La platea dei beneficiari stimata dal Comune è di 6.700 tra persone e nuclei familiari. Il buono è disponibile in sei valori diversi: 150 euro (per nuclei unipersonali); 250 euro (nuclei di due persone); 350 euro (nuclei di 3 persone); 400 euro (nuclei di 4 persone); 500 euro (nuclei di 5 persone); 600 euro (nuclei di 6 o più persone).

Chi ha diritto a richiedere il buono spesa

Possono richiedere il buono spesa i cittadini residenti o domiciliati a Bologna. Il buono spesa si può richiedere solo a un Comune.

Si può chiedere il buono spesa in caso di:

  • perdita o riduzione del lavoro senza ammortizzatori sociali o in caso di ammortizzatori sociali insufficienti;
  • sospensione temporanea dell’attività della propria Partita IVA se si rientra nelle categorie soggette al fermo produttivo varato dal Governo nel Dpcm del 22 marzo;
  • impossibilità di percepire reddito derivante da prestazioni occasionali o stagionali visto l’obbligo di permanenza domiciliare nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus;
  • altre cause da specificare nell’autodichiarazione.

Non si può chiedere il buono spesa se alla data del 31 marzo 2020 si disponeva, a nome proprio o di altro componente del nucleo familiare, di depositi bancari o postali di importo complessivo superiore a 10.000 euro.

I criteri per individuare i beneficiari

L’area welfare del Comune individuerà i beneficiari con questi criteri:

  • l’ammissione prioritaria è riservata a chi nel mese di marzo 2020, a nome proprio o di altro componente del nucleo familiare, ha percepito redditi, contributi e sussidi di qualsiasi natura per meno di 780 euro in tutto;
  • l’ammissione secondaria è per persone e nuclei che a marzo 2020 hanno percepito più di 780 euro tra redditi, contributi e sussidi di qualsiasi natura. La graduatoria sarà compilata a seconda della disponibilità economica e, in caso di parità, verrà data la priorità ai nuclei familiari più numerosi.

I buoni spesa saranno erogati in ogni caso nei limiti delle risorse disponibili.