MODENA – Un’opportunità di sviluppo per le piccole e medie imprese è senza dubbio fornita dai bandi (europei, nazionali, regionali e territoriali), che assegnano contributi a fondo perduto – e non solo – per sostenere i diversi ambiti di crescita dell’impresa: dagli investimenti alla digitalizzazione, dalla sostenibilità all’internazionalizzazione.
Grazie al PNRR ed alle provvidenze della Comunità Europea sul territorio modenese sono arrivate, ed altre arriveranno nei prossimi mesi, molte risorse. La sfida è dunque intercettarli e verificare quali sono concretamente utilizzabili grazie ad un’attività di consulenza ad elevata specializzazione.
“Seguire questi bandi non è un lavoro semplicemente burocratico. La consulenza in quest’ambito, infatti, implica la ricerca e la verifica dei contributi realmente ottenibili, oltre alla possibilità di cumularli con altre misure. Ciò richiede la capacità di accompagnare le imprese nell’acquisto delle tecnologie più adatte, nella redazione dei business plan e della scrittura dei progetti, oltre a curare le relazioni con le pubbliche amministrazioni coinvolte. CNA anche nel 2023 è riuscita a cogliere le esigenze dell’imprese e, grazie alla propria rete territoriale e ai consulenti di Finimpresa, abbiamo accompagnato oltre 500 aziende su questi diversi percorsi”, racconta Francesco Stagi, segretario provinciale di CNA Modena.
In tutto, Finimpresa e CNA nell’anno appena trascorso hanno intercettato oltre 11 milioni di contributi a fondo perduto, risorse che hanno alimentato circa 52 milioni di investimenti. A questi vanno aggiunti 6,5 milioni di operazioni bancarie a sostegno degli investimenti delle imprese del territorio, per un monte investimenti che arriva a sfiorare i 60 milioni di euro.
“Sono cifre – commenta Stagi – che fanno di CNA Modena e Finimpresa due tra realtà del territorio più importanti sul territorio per questo tipo di operazioni. Ma non vogliamo fermarci ai bandi: la vera sfida per il 2024 è la valorizzazione delle filiere presenti sul nostro territorio. Le piccole e medie imprese sostengono indirettamente una parte rilevante del PIL modenese e nazionale in settori strategici come la meccanica, l’energia, l’edilizia. Le nostre PMI in filiera sono un modello economico sostenibile preso ad esempio in tutto il Mondo, che si sviluppa su competenze e relazioni che funzionano meglio a Modena che altrove. È opportuno che, oltre alla consapevolezza di avere grandi potenzialità in termini di sviluppo, i nostri amministratori, e soprattutto le banche, creino delle opportunità specifiche, grazie anche alle nuove tecnologie digitali quali l’intelligenza artificiale e le fintech. per promuovere, digitalizzare e valorizzare il modello emiliano di filiera. Noi ci siamo e per questo stiamo lavorando ad un progetto che è in grado di alimentare in modo virtuoso il rapporto tra committenti e piccole imprese”.
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