MODENA – Venerdì 18 marzo, alle 21, nella chiesa di Sant’Agostino, il Festival Grandezze & Meraviglie celebra la Giornata internazionale della musica antica con un concerto, a ingresso gratuito, che presenta capolavori inediti delle Cappelle musicali di Modena e Bologna, composti tra il ‘600 e il ‘700 ed eseguiti da solisti, coro e orchestra della Cappella musicale della basilica di San Petronio in Bologna.
Nella chiesa di Sant’Agostino, che a metà del Seicento divenne il Pantheon degli Estensi, sotto la direzione del maestro Michele Vannelli, saranno eseguite le produzioni dei modenesi Giovanni Bononcini e Antonio Maria Pacchioni e del bolognese Giovanni Paolo Colonna, che hanno rivestito il ruolo di maestri di cappella a Modena e Bologna nell’ultimo scorcio del XVII secolo.
Per partecipare al concerto è possibile anche prenotarsi on line, attraverso il sito di Grandezze & Meraviglie (www.grandezzemeraviglie.it/prenotazioni).
L’Early music day, lanciato dieci anni fa dalla Rete europea della musica antica, si celebra il 21 marzo, primo giorno di primavera e data di nascita di Johann Sebastian Bach, con centinaia di concerti, la maggior parte dei quali in Europa, programmati nell’arco di una decina di giorni. La musica antica, come spiega Enrico Bellei, direttore artistico di Grandezze & Meraviglie, è non soltanto una delle maggiori eredità comuni in Europa ma ha, “anche se può sembrare strano dirlo, una grande portata innovativa e di sperimentazione, perché noi non sappiamo realmente come veniva suonata al tempo in cui era ‘moderna’, e questo attrae un gran numero di musicisti molto giovani, oltre che di grande talento, che hanno la possibilità di personalizzare la loro performance”.
Presenti fin dal Trecento, le cappelle musicali erano strutture legate a istituzioni, come ad esempio una cattedrale, costituite da un gruppo di cantanti o cantori e da un gruppo di strumentisti, diretti dal maestro di cappella. Celeberrima fu quella di San Petronio, la più antica di Bologna, fondata nel 1436 da papa Eugenio IV che tra il ‘600 e il ‘700 fu uno dei più prestigiosi centri di musica sacra in Europa, ma anche quella di Modena vide maestri di grande prestigio.
Giovanni Paolo Colonna, maestro della cappella musicale di S. Petronio dal 1674, fu rinomato per la sua grande produzione di musica sacra policorale, secondo lo stile concertato. Giovanni Bononcini, dopo la morte del padre, fu cresciuto e istruito alla musica dallo stesso Colonna. A soli quindici anni dedicò al suo maestro la Sinfonia opus III. Il meno noto Antonio Maria Pacchioni era il pupillo del padre di Bononcini, e divenne suo successore come maestro di cappella presso il Duomo di Modena, oltre che uno dei compositori più riconosciuti del suo tempo, secondo il giudizio di Giovanni Battista Martini.
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