Giovedì 10 all’Università di Bologna e venerdì 11 all’Università di Parma in programma il convegno. Presenti illustri studiosi di diritto italiani e americani
PARMA – Global Law vs National Law?. S’intitola così il convegno in programma per giovedì 10 e venerdì 11 ottobre a Bologna e a Parma: il 10 a partire dalle 9 i lavori si terranno all’Università di Bologna (Villa Guastavillani) e l’11, sempre dalle 9, all’Università di Parma (Aula dei Filosofi, Sede centrale).
La due giorni, organizzata dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna e dalla cattedra di Diritto costituzionale del Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Università di Parma in collaborazione con la Law School dell’Università di Berkeley, inaugura la prima edizione dell‘Italian-American dialogues on constitutionalism in the 21st century.
In particolare, coordinatori scientifici dell’evento sono Antonio D’Aloia, docente di Diritto costituzionale all’Università di Parma, ed Edoardo Raffiotta, docente di Diritto costituzionale all’Università di Bologna, i quali hanno voluto realizzare un’occasione di studio comune avviando un progetto di collaborazione fra i due Atenei.
L’iniziativa è infatti finalizzata a realizzare collaborazioni di ricerca, soggiorni di visiting, incontri seminariali su tematiche di interesse globale, per costruire un confronto consapevole anche attraverso a schemi e metodi di indagine diversi rispetto a quelli classici dell’Università italiana.
Il convegno ha un taglio interdisciplinare ed è strutturato per “parole chiave”: a partire da queste parole due keynote speakers introdurranno le questioni principali, seguite poi da interventi più circoscritti e da un dibattito per ogni sessione.
Si tratta di un importante momento di studio e di confronto internazionale, che intende fare luce sulle complesse sfide (economiche, politiche, ambientali, sociali, demografiche e scientifiche) che le democrazie occidentali (americana ed europea) stanno affrontando.
Il primo giorno, all’Università di Bologna, sarà dedicato a questioni che mettono in evidenza le potenzialità e i rischi della globalizzazione e la necessità di un diritto “globale” che sappia dare solide risposte a questioni legate alla tutela dei diritti a fronte della repentina evoluzione scientifica e tecnologica, al fenomeno della corruzione internazionale o delle migrazioni forzate, alla necessità, in una società sempre più multiculturale, di coniare l’istanza egualitaria con il rispetto delle identità culturali e religiose dei diversi gruppi sociali o alle forme di tutela, in un mondo globalizzato, dei cosiddetti beni comuni.
Il secondo giorno, all’Università di Parma, sarà invece dedicato all’analisi dei profili legati alle tematiche dell’ambiente e del cambiamento climatico, e alla responsabilità che queste problematiche comportano verso le future generazioni.
L’incontro di studio proseguirà esaminando in che modo tutti questi fattori incidono sulle dinamiche formali e sostanziali della democrazia. Si analizzeranno la trasformazione del concetto di sovranità e di rappresentanza politica e le tendenze del processo federativo (europeo e non) a cui si contrappone, sempre più, la rivendicazione del riconoscimento delle identità nazionali e delle autonomie regionali e locali.
Per l’occasione, le Università di Parma e Bologna ospiteranno importanti studiosi di diritto costituzionale italiani (come Filippo Donati, Marilisa D’Amico, Ida Nicotra, Ginevra Cerrina Feroni) e prestigiosi studiosi americani (come Daniel Farber, John Yoo, Pamela Samuelson, Karen Tani, Janice Rogers Brown, Amanda Tyler).
Il workshop rappresenta non solo un prestigioso evento scientifico a livello internazionale, ma anche una concreta e significativa conferma del grande interesse dell’Ateneo di Parma a creare una sinergia tra diverse prestigiose realtà universitarie e a consolidare l’attività di ricerca internazionale per renderla il più possibile competitiva. L’incontro, infatti, sarà l’occasione per proporre la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra l’Università di Berkeley, l’Università di Parma e quella di Bologna, per garantire percorsi di mobilità (per finalità di studio, di ricerca e di didattica) per studenti e docenti dei tre Atenei.
I lavori del workshop saranno aperti non solo alla comunità scientifica ma anche alla cittadinanza, e agli studenti interessati a comprenderne e ad approfondirne i temi.