Ferrara

Gli appuntamenti di Ferrara per commemorare i defunti e festeggiare la Giornata delle Forze Armate

Sabato 2 novembre alle 10 alla Certosa solenne riapertura della chiesa di S. Cristoforo. Lunedì 4 novembre le cerimonie in centro

FERRARA – Come ogni anno il Comitato cittadino per le onoranze – composto da Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e Prefettura di Ferrara – ha definito l’agenda delle manifestazioni programmate in occasione della giornata dedicata alla Commemorazione dei defunti (sabato 2 novembre 2019) e della Festa dell’Unità Nazionale – Giornata delle Forze Armate (lunedì 4 novembre 2019).

In particolare sabato 2 novembre (alle 10), in occasione della S. Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre celebrata dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio Gian Carlo Perego, si terrà la solenne riapertura della chiesa di San Cristoforo alla Certosa.

Il Tempio sarà così restituito all’attività liturgica al termine degli interventi di riparazione e miglioramento strutturale post sisma 2012 e di manutenzione specialistica conservativa del patrimonio artistico. In apertura il sindaco Alan Fabbri interverrà per illustrare i lavori svolti.

Questo il dettaglio delle celebrazioni:

SABATO 2 NOVEMBRE – Commemorazione dei defunti

Alle 10, al Tempio di San Cristoforo alla Certosa di Ferrara S. Messa in suffragio dei Caduti di tutte le guerre celebrata dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa Gian Carlo Perego. In apertura il sindaco Alan Fabbri interverrà per illustrare i lavori svolti.
alle 11 deposizione, con onori militari, di corone d’alloro al Famedio dei caduti in guerra e al Sacello dei caduti per la libertà.

LUNEDI’ 4 NOVEMBRE – Festa dell’Unità nazionale. Giornata delle Forze armate

Alle 10.25 in piazza Cattedrale si svolgerà l’alzabandiera;
alle 10.30 in piazza Trento Trieste deposizione di una corona d’alloro alla Torre della Vittoria seguita dalla lettura del messaggio del Capo dello Stato da parte del generale D.A. Claudio Gabellini (comandante del COA). Le celebrazioni proseguiranno quindi con gli interventi di un rappresentante degli studenti e del sindaco del Comune di Ferrara Alan Fabbri.

In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà nella Galleria Matteotti.

alle 17.20 ammainabandiera (sarà presente il vicesindaco Nicola Lodi)

LA SCHEDAA cura del Servizio Castello Estense, Musei d’Arte Antica, Sacra e Storico Scientifici

I lavori eseguiti alla Chiesa di San Cristoforo alla Certosa – 2012 un altro terremoto e il risanamento dei danni 2017/2019

Intervento di manutenzione specialistica conservativa del patrimonio artistico -intervento post-sisma 2012

Nel 2012 un nuovo sisma si abbatté sul Tempio, dopo quasi cinquecento anni da quel terremoto che, nel 1570, per primo infierì su San Cristoforo e che costrinse i certosini ferraresi ad intervenire per ovviare ai danni inferti alla chiesa, da poco nata, così sollecitamente da poterne far riprendere la fruizione già nel 1572, come testimoniato nel cartiglio dipinto sull’arcone del presbiterio.
E come nel caso di quel terremoto che sconvolse la chiesa appena terminata di costruire, anche quello del 2012 venne a colpirla nel suo assetto, appena riportato alla bellezza originale.

In molti punti dell’edificio, i danni statici sono stati piuttosto preoccupanti e tali da portare alla chiusura della chiesa ed a interrompere la sua fruizione anche come cappella cimiteriale.
Si è, ovviamente, dovuto ricorrere ad un nuovo intervento di recupero, che riparasse le lesioni strutturali che si erano create e che nel contempo rafforzasse la staticità del complesso che, comunque, aveva già raggiunto un buon livello con il restauro del 2004-2006, tanto da poter far fronte quasi interamente alle aggressioni del sisma.
Questi ultimi lavori, resi possibili dal finanziamento regionale destinato dalla Regione Emilia-Romagna per interventi post sisma, iniziarono verso la fine del 2017 e sono terminati nell’aprile 2019.

Per poter eseguire i lavori rispettando la sicurezza delle opere, durante il cantiere si è proceduto alla loro rimozione e ricovero all’interno delle chiesa in appositi box mobili, entro i quali le opere venivano costantemente monitorate. Uno smontaggio particolarmente delicato ha interessato l’ancona della VI cappella di sinistra, la cui parete di fondo presentava una pericolosa lesione.
Essendosi rilevata la necessità di una congrua opera di manutenzione e disinfestazione del corredo artistico del tempio (opere pittoriche e arredi liturgici lignei), i Musei di Arte Antica di Ferrara hanno predisposto un “Intervento di manutenzione specialistica conservativa del patrimonio artistico”, sostenuto dall’impegno finanziario dell’Amministrazione Comunale di Ferrara. I lavori di manutenzione, affidati ad un Laboratorio di restauro (Ottorino Nonfarmale di Bologna) che aveva già operato in momenti precedenti su questo patrimonio, sono iniziati nel 2017 con la movimentazione delle opere ed il loro ricovero all’interno della chiesa, poco prima che si attivasse il cantiere di “Riparazione e miglioramento strutturale post sisma”. Grandi box mobili appositamente progettati, dotati delle necessarie apparecchiature per controllare e documentare le condizioni ambientali, hanno accolto tutte le opere sino al momento della chiusura del cantiere interno quando sono state via via sistemate sempre all’interno della chiesa, nello spazio adibito a Laboratorio per sottoporle alle varie operazioni di manutenzione o restauro. Per quanto riguarda gli arredi liturgici lignei, per alcuni di essi si è dovuto procedere alla disinfestazione dall’aggressione da tarli rinchiudendoli in appropriate strutture per tutto il tempo necessario all’operazione.

Poi, le opere, revisionate e riportate al benessere e alla bellezza originari, sono state ricollocate nel Tempio, rispettando l’assetto espositivo precedente al sisma del 2012, predisposto già dal “Progetto storico-scientifico 2002-2004”.
Sono state oggetto di manutenzione specialistica 70 dipinti tutte le 14 ancone lignee (di cui tre monumentali), 2 i cori lignei dei transetti e il grande ciborio dell’altar maggiore.

Nell’aprile 2019, la chiesa è stata riaperta al pubblico per le funzioni liturgiche e per le visite artistiche, completamente risarcita del suo ruolo di luogo di culto e di testimone d’arte e di storia.
E, dopo questa ennesima “impresa”, ci si augura che la sua immagine rimanga integra ancora per molto molto tempo, auspicando che ogni eventuale ulteriore evento infausto possa essere reso inoffensivo attraverso una consapevole, ragionata e rapida azione di recupero e continua opera di salvaguardia.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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