Incontri pubblici in via Scienze 17, venerdì 4 ottobre alle 17.30 e sabato 5 ottobre alle 11 e alle 14.30
FERRARA – Anche quest’anno la sala Agnelli della biblioteca Ariostea (Via Scienze 17) farà da cornice, ad alcuni degli appuntamenti del Festival Internazionale a Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara
Il programma completo dell’edizione 2024 alla pagina: https://www.internazionale.it/festival/programma/2024
Questi gli incontri in programma venerdì 4 e sabato 5 ottobre 2024:
– Venerdì 4 ottobre 2024, ore 17.30
IL GELSO DI GERUSALEMME. L’altra storia raccontata dagli alberi
Presentazione del libro di Paola Caridi (Feltrinelli, 2024)
Dialoga con l’autrice: Catherine Cornet, giornalista e ricercatrice francese, specializzata in cultura e politica del Medio Oriente
La storia del Mediterraneo e del Medio Oriente raccontata attraverso gli alberi. Un manifesto di botanica politica.
Siamo noi a scegliere gli alberi? Oppure sono gli alberi a scegliere quale umano seguire nelle tappe della sua vita? O, meglio, non sono forse gli alberi a poter raccontare il passaggio terreno degli umani? Il gelso di Gerusalemme, il pino piegato del Monte Nebo, gli ulivi di Betlemme, i sicomori di Gaza e i ficus dell’Orto botanico di Palermo, e poi i platani del parco di Gezi e i flamboyant del Cairo non solo sono tutti testimoni di una storia umana, ma scrivono, nel loro modo, la Storia. È così che Paola Caridi ci presenta e racconta le storie dietro agli alberi – e ai giardini botanici – più simbolici del Medio Oriente e del Mediterraneo. E con queste storie – sorprendenti, personali, politiche e tragiche – fa vivere anche le storie degli uomini e delle donne che hanno deciso di abitare la terra dove questi alberi hanno messo radici. Tra il memoir e la storia di aree dell’Italia e del Mediterraneo che hanno subìto una doppia colonizzazione – degli uomini e, all’interno della specie umana, di chi ha esercitato un potere indiscriminato e non partecipato anche sui luoghi e sul paesaggio -, “Il gelso di Gerusalemme” ribalta la nostra usuale prospettiva di comprensione dell’altro, ci aiuta a esaminare sotto nuovi aspetti i testimoni inermi e silenziosi dei passaggi cruciali nelle vicende del mondo. È la storia, un pezzo di storia, raccontata dagli alberi.
Paola Caridi è saggista e giornalista. Dopo un dottorato in Storia delle relazioni internazionali, dal 2001 al 2003 è stata corrispondente dal Cairo per “Lettera22”, associazione di cui è fondatrice e presidente. Per i successivi dieci anni ha vissuto e lavorato a Gerusalemme, collaborando con alcune delle maggiori testate italiane. Si occupa da oltre vent’anni di storia politica contemporanea del mondo arabo. È Civitella Ranieri Fellow e ha ricevuto – tra gli altri – i premi Colomba d’Oro per la Pace (2013), Stefano Chiarini (2022) e Kapuściński per la scrittura (2024). Il suo blog è invisiblearabs.com. Per Feltrinelli ha pubblicato: Arabi invisibili (2007); Gerusalemme senza Dio. Ritratto di una città crudele (ed. aggiornata 2022); Hamas. Dalla resistenza al regime (Nuova edizione 2023) e i libri per ragazzi Gerusalemme. La storia dell’Altro (2019); Pace e guerra. Proteggere i diritti e costruire la democrazia (2023).
Evento non soggetto a diretta video. In lingua italiana
– Sabato 5 ottobre 2024, ore 11
CONFLITTI AMERICANI
Dialogo tra Marco D’Eramo e Mattia Diletti
Introduce e modera Serena Danna, vicedirettrice del quotidiano online “Open”
Gli Stati Uniti si avvicinano alle elezioni presidenziali più divisi che mai. Le ragioni e le caratteristiche della polarizzazione e delle fratture sociali, politiche e culturali di una nazione fondata sull’integralismo.
Marco D’Eramo è autore del recentissimo I terroni dell’Impero. Viaggio nel profondo sud degli Stati Uniti (Maietti1820 editore, 2024). Laureato in Fisica, ha poi studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Giornalista, ha collaborato con “Paese Sera” e “Mondoperaio”, e collabora con “il manifesto”. Tra le sue pubblicazioni: Gli ordini del caos (manifestolibri, 1991); Via dal vento. Viaggio nel profondo sud degli Stati Uniti (manifestolibri, 2004); Moderato sarà lei (con Marco Bascetta, manifestolibri, 2008). Con Feltrinelli: Il maiale e il grattacielo (1995); Lo sciamano in elicottero. Per una storia del presente (1999); Il selfie del mondo. Indagine sull’era del turismo (2017); Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi (2020); Il selfie del mondo. Indagine sull’età del turismoda Mark Twain al Covid-19 (2022).
Esperto del sistema politico americano, Mattia Diletti insegna Scienza politica e public policy alla Sapienza Università di Roma. Ha appena pubblicato Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo (Treccani Libri, 2024).
Evento in lingua italiana, non soggetto a diretta video
– Sabato 5 ottobre 2024, ore 14.30
I BUONI RISENTIMENTI. Saggio sul disagio postcoloniale
Presentazione del libro di Elgas (Edizioni E/O, 2024)
Con la scrittrice Igiaba Scego. Introduce e modera Francesca Sibani, editor di “Africa”, collaboratrice di Internazionale dal 2004
Il libro affronta con piglio polemico una grande questione contemporanea: come può l’autore che ha alle spalle un passato di soggezione coloniale trovare la necessaria libertà di espressione, superare i condizionamenti che le vecchie potenze coloniali (che sono ancora oggi i paesi dominanti) impongono agli autori? Dai tempi delle indipendenze, le letterature degli ex paesi colonizzati hanno cercato vie autonome per sbarazzarsi del giogo coloniale. Autori come Frantz Fanon, l’ideologo dell’indipendenza algerina e della rivolta contro i bianchi, Léopold Senghor, uno degli inventori della poetica della negritudine e poi presidente del Senegal, Ahmadou Kourouma, con le sue feroci satire dei dittatori africani, hanno inventato una nuova letteratura e un nuovo pensiero e si sono spesso anche scontrati, accusandosi a vicenda di essere degli “alienati”, ovvero dei succubi delle culture europee e imperialiste. Lo stesso è successo, con modi a volte diversi, nel mondo anglofono coinvolgendo autori come Chinua Achebe e Wole Soyinka.
L’accusa di essere degli “alienati” continua a girare ancora oggi tra gli intellettuali africani, perché il legame (e la dipendenza) tra ex potenze coloniali ed ex colonie continua a esistere, pur se in forme diverse. Per chi scrivono gli autori africani, che nei loro paesi non hanno lettori né case editrici? Per il pubblico occidentale? Ma se è così, questo legame può garantire indipendenza d’idee? Il caso di Mohamed Mbougar Sarr è emblematico. L’autore senegalese ha vinto il premio “Goncourt”, il principale riconoscimento letterario francese, ma questa vittoria ha scatenato, in Africa e nella diaspora africana in Europa, critiche feroci di “sottomissione” e “alienazione” ai canoni culturali, linguistici e politici occidentali. Elgas affronta con brio e anticonformismo questi temi, denuncia la “caccia alle streghe” e il conformismo con cui troppo spesso vengono affrontati questi problemi. Indica nell’indipendenza di pensiero l’unica via attraverso la quale gli autori del Sud del mondo possono raccontare le loro vite e i loro paesi, ma anche l’occidente di cui ormai sono inevitabilmente parte. Questo è un dibattito essenziale per la letteratura contemporanea nel mondo odierno e globalizzato. E non coinvolge solo gli africani o altri popoli del Sud, ma tutti noi.
Elgas è un giovane, brillante narratore e saggista senegalese che vive in Francia. Oltre a questo saggio, che ha suscitato grandi discussioni in Africa e in Europa, ha al suo attivo un ottimo romanzo, Maschio nero, di prossima pubblicazione da Edizioni E/O. Elgas è anche un giornalista e anima la trasmissione radiofonica di RFI (Radio France International) “Afrique, mémoires d’un continent”. Ricordiamo anche il saggio Inventaire des idoles. Le Sénégal de profil e il diario di viaggio Un dieu et des mœurs.
Evento non soggetto a diretta video: in lingua francese, con traduzione consecutiva
► Il programma completo degli appuntamenti culturali della biblioteca comunale Ariostea di Ferrara alla pagina: http://archibiblio.comune.fe.it