Geopolitica, politica, comunicazione, relazioni tra enti, diritti umani
Lunedì 04 novembre ore 17.30 – 19.00
Mediateca “Giuseppe Guglielmi”
Via Marsala 31 – Bologna 40126
Presentazione libro “Geopolitica. Comprendere il nuovo ordine mondiale“, di Aldo Giannuli (PONTE ALLE GRAZIE). Dialoga con l’autore Alessandro Trabucco, Docente, divulgatore per Geopolis, giovane storico Rai Storia
Modera Francesco Ferrazzo, Geopolis.
L’epoca attuale è schizofrenica, contraddittoria, complessa a volte fino all’indecifrabilità, insomma un vulcano in piena eruzione: un’eruzione preparata, tuttavia, durante il lungo Novecento. Per capirla, o almeno provarci, lo strumento migliore è la geopolitica, parola-chiave del dibattito attuale ma poco compresa e poco divulgata, disciplina che descrive la realtà e al contempo produce decisioni che quella realtà modificano. Il fine di questo libro di Aldo Giannuli è dunque proprio esaminare l’epoca conflittuale che stiamo vivendo attraverso la geopolitica, e spiegare che cos’è la geopolitica attraverso quest’epoca. Quando nasce la geopolitica? È uno strumento di conoscenza o piuttosto un progetto di potenza che usa cognizioni storico-geografiche? Giannuli traccia la storia del concetto, prende in rassegna i maggiori autori (da Clausewitz a Schmitt fino ai contemporanei), valuta le sue potenzialità conoscitive e i suoi limiti (spesso l’esperto di geopolitica ambisce a essere «consigliere del Principe») facendo quello che deve fare la migliore divulgazione: metterci in grado di decifrare i disegni del potere politico, ma anche – e soprattutto – di criticarli.
Aldo Giannuli ha insegnato Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Consulente di molte Procure, dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi, contribuendo alla scoperta dei documenti non catalogati dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno. Ricercatore di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano e direttore di “Osservatorio globalizzazione”. Consulente di molte Procure, dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi, contribuendo alla scoperta dei documenti non catalogati dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno. Fra i volumi pubblicati da Ponte alle Grazie: Coronavirus: globalizzazione e servizi segreti (2020), Spie in Ucraina (2022), Andreotti, il grande regista (2023).
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Martedì 5 novembre ore 18.00
Libreria Coop Ambasciatori
Via Orefici, 19 – Bologna 40124
Presentazione libro “Hanno vinto i ricchi. Cronache da una lotta di classe“, di Riccardo Staglianò ((Einaudi). Dialoga con l’autore Matteo Lepore, Sindaco di Bologna.
Modera Alessandro Crisci, Geopolis.
Siamo l’unica nazione in cui, dal 1990 al 2020, i salari si sono ristretti del 3 per cento invece di crescere, certifica l’Ocse. Com’è stato possibile? E com’è che questo sconcertante dato non è diventato il cavallo di battaglia di ogni forza progressista del Paese? Eppure il disastroso primato non è avvenuto per caso. È stato meticolosamente preparato, in America come da noi, dall’ideologia neoliberista che vedeva il Male in ogni intervento perequativo dello Stato. Un’offensiva di fronte alla quale la sinistra si è fatta trovare drammaticamente impreparata. Questo libro nasce da tali domande – oltre che dalla celebre affermazione di Warren Buffett sulla lotta di classe, che esiste ma è stata vinta da ultraricchi come lui. Nessuno, nel frattempo, ha preso sul serio la fotografia della nostra disfatta e ha provato a intervenire. Anzi, come peculiare contributo, l’attuale maggioranza parlamentare ha affossato la ragionevole proposta di introdurre un salario minimo che, come il reddito di cittadinanza, senz’altro non era la soluzione alle cause strutturali della nostra debolezza ma con altrettanta certezza avrebbe giovato.
Riccardo Staglianò è inviato di «la Repubblica». Ha iniziato la sua carriera come corrispondente da New York per il mensile «Reset», ha poi lavorato al «Corriere della Sera» e, da quasi vent’anni, scrive reportage e inchieste per il «Venerdí». Ha insegnato a lungo Nuovi media all’Università Roma Tre.
Mercoledì 6 novembre ore 18.00
Libreria Coop Zanichelli
P.zza Galvani, 1/h, Bologna
GEOTALK: la nuova rassegna di incontri in collaborazione con Librerie Coop per conoscere le dinamiche di potere nel mondo che ci circonda e dare senso agli eventi che popolano la nostra quotidianità.
Presentazione del libro “Le nuove guerre del calcio. Gli affari delle corporation e la rivolta dei tifosi“, di Marco Bellinazzo (Feltrinelli)”. Dialogano con l’autore Paco D’Onofrio e Marco Ballotta.
Modera Bruno Monorchio, Consigliere Geopolis
Il calcio moderno negli ultimi vent’anni è stato protagonista di uno straordinario sviluppo economico e tecnologico, superando qualunque crisi – dallo scoppio della bolla della New Economy ai postumi del fallimento di Lehman Brothers – e anzi incrementando il proprio giro d’affari e la propria penetrazione nei mercati internazionali. Ma questa cavalcata, all’apparenza inarrestabile, ha generato anche una forte polarizzazione, con l’avvento di vere e proprie corporation sportive, e ha prodotto disuguaglianze e squilibri via via più marcati. La prima grande recessione abbattutasi sul sistema a causa della pandemia ha reso il calcio più vulnerabile, facendone il campo di battaglia di fondi di investimento, broadcaster, imprese di telecomunicazione e giganti del web, pronti a spendere enormi somme per accaparrarsi squadre o asset nevralgici, come i diritti tv, e i relativi dividendi. Lo sport di vertice, e i club calcistici in particolare, sono diventati ancor più che in passato l’oggetto del desiderio dei governi autocratici, interessati a farne piattaforme mediatiche per legittimarsi a livello geopolitico, alimentando non di rado episodi di sportswashing. Il calcio si è così tramutato in una sorta di faglia democratica messa in pericolo da una deriva oligarchica. Il conflitto è in atto su diversi fronti. E sarà sempre più aspro nel prossimo futuro: tra chi ambisce a edificare un calcio elitario e orientato allo show business e chi, nel solco di ciò che è stato il calcio popolare dei Maradona e dei Paolo Rossi, auspica il ritorno a un modello più sostenibile, con meno sprechi e mega-ingaggi, che riconosca e valorizzi il ruolo dei tifosi. Chi vincerà in questo scontro? Quale volto avrà il football fra dieci anni? Sarà quello virtuale della PlayStation, quello ovattato degli stadi-teatro o quello delle curve gremite e festanti? Da Maradona al metaverso, un’inchiesta sui protagonisti della deriva autoritaria e oligarchica che minaccia di trasformare per sempre il calcio. Cosa ne sarà da qui al 2030 dello sport più amato e praticato del pianeta? Il pallone scivolerà sempre più nei pixel del mondo digitale o rimbalzerà ancora fra i vicoli delle città e nei campetti di periferia?
Marco Bellinazzo è giornalista e scrittore. Laureato in giurisprudenza all’Università Federico II, dal 2004 è a “Il Sole 24 Ore”. Esperto di economia e finanza, si occupa in particolare dei business che ruotano attorno al mondo del calcio e dello sport. Il suo blog Calcio & business è dal 2012 un punto di riferimento per addetti ai lavori e appassionati. Opinionista per Radio24 e per le principali emittenti nazionali.
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