Da Colico a Colico, la sesta è una tappa particolarmente spettacolare e suggestiva dal punto di vista paesaggistico; per la prima volta si affronta in gara il giro completo del lago di Como.
Passano poco più di 10 km e vanno all’attacco Paul Wright (Holdsworth-Zappi) e James Fouche (Hagens Berman Axeon Cycling Team), che al km 30 vengono raggiunti da Pasquale Abenante (Casillo-Petroli Firenze-Hopplà) e Ferenc Szollosi (Gallina Colosio Eurofeed). Il gruppo lascia fare e raggiunge un distacco massimo di quasi 4 minuti.
Lo svolgimento della tappa è così estremamente regolare: il gruppo insegue, il vantaggio dei fuggitivi progressivamente diminuisce e il tentativo si estingue a meno di 5 km dall’arrivo, dopo quasi 140 km di fuga.
Arrivo di gruppo e spazio ai velocisti: a spuntarla è il belga Jordi Meeus (SEG Racing Academy), già due volte secondo in questo Giro Giovani a Riccione e a Rosà. Alle sue spalle, la maglia Blu GLS di Cristian Rocchetta (General Store) e un altro belga, Arne Marit (Lotto Soudal Development Team). Thomas “Tom” Pidcock (Trinity Road Racing) mantiene la maglia Rosa Enel alla vigilia dei due tapponi decisivi in Lombardia, Barzio-Montespluga e Aprica-Aprica.
Le maglie:
Maglia Rosa Enel – Classifica generale: Thomas “Tom” Pidcock (Trinity Road Racing)
Maglia Rossa Pinarello – Classifica a punti: Luca Colnaghi (Zalf Euromobil Désirée Fior)
Maglia Verde Work Service – Classifica GPM: Matteo Carboni (Biesse Arvedi)
Maglia Blu GLS – Classifica intergiro: Cristian Rocchetta (General Store-Essegibi-F.lli Curia)
Maglia Bianca AIDO – classifica dei giovani: Edoardo Zambanini (Zalf Euromobil Désirée Fior)
Maglia Multicolore ENIT – classifica combinata: Thomas “Tom” Pidcock (Trinity Road Racing), la indossa Henri Vandenabeele (Lotto Soudal Development Team)
Venerdì 4 settembre 2020 – 7a tappa: BARZIO (LC) – MONTESPLUGA (SO) 116,5 km
Finale con il botto per il Giro d’Italia Under 23 con le tre tappe in Lombardia. La penultima frazione è la tappa delle “Tre V”: Valsassina, Valtellina e Valchiavenna. Si parte da Barzio, la principale e più rinomata destinazione di soggiorno estivo e di sport invernali della Valsassina, fino a concludersi ai 1.908 metri di altitudine di Montespluga, sulle stesse strade su cui nel 1965, in condizioni atmosferiche proibitive, Vittorio Adorni ipotecò il successo finale.
La settima tappa presenta quasi 3.000 metri di dislivello: il gran finale in Valchiavenna, con 30 km tutti in salita per giungere ai 1908 metri di altitudine di Montespluga: da Chiavenna in poi (-27 km al traguardo) la pendenza media sfiora il 6%, con punte attorno al 10%.
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